Buzzi: “Abc non è un partito, ma un laboratorio di idee per la città”
La spiegazione del dissesto, il futuro del sistema educativo, le unioni di fatto, il ponte Meier. Alessandria Bene Comune continua a fornire un vivace contributo alla vita pubblica cittadina. Mauro Buzzi, fondatore di ABC e già candidato alle primarie del centro sinistra, ci racconta i progetti del gruppo di lavoro, e lo spirito che lo anima
La ?spiegazione? del dissesto, il futuro del sistema educativo, le unioni di fatto, il ponte Meier. Alessandria Bene Comune continua a fornire un vivace contributo alla vita pubblica cittadina. Mauro Buzzi, fondatore di ABC e già candidato alle primarie del centro sinistra, ci racconta i progetti del gruppo di lavoro, e lo spirito che lo anima
Quanti marchi di associazioni, liste civiche e gruppi di cittadini creati ad hoc per le elezioni di primavera a Palazzo Rosso si sono già sciolti come neve al sole? Quasi tutti. Abc invece, ossia Alessandria Bene Comune, non solo c’è ancora, ma continua a fornire un contributo di dibattito, discussione, approfondimento di temi legati alla vita pubblica cittadina: il dissesto, il futuro del sistema educativo, i diritti delle coppie omosessuali e le unioni di fatto, il ponte Meier sono solo alcune delle questioni su cui ABC, e il suo “fondatore” Mauro Buzzi, continuano a dire loro, sfruttando al meglio il web, ma senza rinunciare al piacere e all’incisività delle adunanze pubbliche reali, con persone in carne ed ossa. Incontriamo il già candidato alle primarie del centro sinistra, per farci raccontare progetti e appuntamenti autunnali del gruppo di lavoro.Mauro Buzzi, gli esponenti di ABC sono scatenati, presenti in ogni dibattito pubblico locale di rilievo. Ma cosa siete? Un’associazione, un club, un futuro partito nel marasma del centro sinistra o che altro?
Niente di tutto ciò. Siamo un gruppo di amici, una quarantina di persone di Alessandria e dintorni, che in parte già si conoscevano, e in parte si sono conosciute negli ultimi mesi del 2011, quando Alessandria Bene Comune è nata. Non siamo registrati come associazione, e men che meno ci interessa diventare partito politico. Movimento di opinione sì però, e laboratorio di idee che nascono dal confronto tra noi, e che proponiamo alla città.
Facendo un ampio ricorso al web: dal sito internet ai social network, con facebook in prima fila…
E’ vero. Abbiamo compreso subito le potenzialità della rete, per la sua capillarità, immediatezza, capacità di sviluppare dialogo e interazione. Proprio in questi giorni, per fare un esempio, stiamo facendo circolare tre video (disponibili sul profilo facebook di Alessandria Bene Comune) che spiegano, attraverso la voce diretta dei rappresentanti istituzionali, cosa significa dissesto per i cittadini: cosa succederà alla città, quali ricadute dobbiamo aspettarci. Magari gli addetti ai lavori credono che sia scontato, ma invece tante persone comuni ancora faticano a capire cosa è successo: e in questi casi il rischio di sottovalutare le conseguenze, oppure di drammatizzarle eccessivamente, esiste.
Il vecchio, noioso dibattito in sezione è superato?
Probabilmente quello sì, soprattutto se pensiamo a quanti iscritti hanno ormai i partiti. Ma noi di ABC agli incontri di persona crediamo assolutamente: non vogliamo sostituire la partecipazione reale con quella virtuale al pc, per intenderci. E a settembre lanceremo una nuova serie di appuntamenti, su temi di assoluta attualità.

Assolutamente sì, perché credo che fosse necessario offrire un’alternativa, e un diverso punto di vista su alcune questioni. E poi quella fu l’occasione per la partenza di Alessandria Bene Comune, appunto. La cui attività non si è certo fermata in sede di primarie, ma è continuata in campagna elettorale, e procede tuttora.
Però l’assessorato non gliel’hanno dato Buzzi: un po’ di delusione non c’è stata?
Non me l’hanno dato, non l’avevo chiesto e non mi era stato promesso. Con questo, non voglio dire che io non sia interessato a dare un contributo sul piano amministrativo: anzi, ho presentato regolare domanda per avere un ruolo in qualche municipalizzata, vedremo. Mi piacerebbe dare però un contributo a qualche progetto nuovo, che costruisce e guarda al futuro: fare il liquidatore di qualche realtà decotta non è nelle mie corde.
Pensa a qualche settore in particolare?
Credo che la nuova amministrazione stia percorrendo un sentiero coraggioso e innovativo sul fronte dei servizi educativi. Mi auguro che il progetto di mantenere, in qualche modo, in house la completa gestione degli asili nido e delle materne si concretizzi. Non sono un nemico delle cooperative, ma non mi si venga a dire che è la stessa cosa, per favore.
In consiglio comunale ABC ha suoi referenti diretti?
Certamente Mauro Cattaneo, ma un confronto aperto e anche notevole vicinanza su certi temi c’è con tanti, davvero. Le cito Daniele Coloris, ma anche Marica Barrera e non solo loro. E poi l’assessore Nuccio Puleio, che ha condiviso una parte del nostro percorso, e con cui certamente abbiamo forti affinità.
Lei usa il web in maniera intensa: non trova che sia diventato anche l’amplificatore del malcontento?
Forse sì, ed è legittimo. Ma preferisco vederne gli utilizzi costruttivi: se si fa un giro sul profilo di facebook del sindaco Rossa, ad esempio, si nota che ci sono tantissime proposte, segnalazioni e richieste di cittadini. Ecco, se il Comune aprisse anche un proprio canale diretto di dialogo con la cittadinanza, farebbe un bel passo in avanti.
Sul nuovo ponte Meier lei di recente ha scritto: se si vuole farlo, si faccia presto…
Eh sì, perché è vero che le risorse ci sono, arrivano da una serie di soggetti diversi, e comunque possono essere utilizzate solo per quell’opera. Ma è anche vero che buona parte delle stesse, quelle legate al Pisu regionale e indirizzate alla valorizzazione di tutta l’area circostante, verranno elargite soltanto se entro il 31 dicembre 2014 una serie di opere saranno state effettivamente completate. Quindi non c’è tempo da perdere.
Il terzo valico è opera che non riguarda Alessandria se non indirettamente, ma che comunque impatterà pesantemente su tutto il territorio provinciale. Che posizione ha sul tema?
Sempre stato contrario, come buona parte degli amici di ABC. Vedo che ultimamente sono in corso anche diversi ripensamenti sul fronte del sì all’opera, e vedremo cosa questo potrà significare. A me pare un progetto partorito ormai vent’anni fa, in condizioni del tutto diverse, e inadeguato all’oggi. E soprattutto con enormi punti interrogativi sul fronte della ricaduta ambientale, e della salute delle persone.
Buzzi, lei è iscritto a qualche partito?
No, e non so davvero a quale, oggi, potrei aderire. Come è noto ho lavorato a lungo in Cgil, occupandomi di funzione pubblica, e quella è sempre stata ed è la mia identità. Il mio percorso politico, tutto interno alla sinistra, è stato invece piuttosto articolato. Iscritto alla Fgci a 16 anni, ma un anno soltanto. Poi vicino ai radicali fino al 1979. In seguito un rapido avvicinamento ai Ds, senza troppa convinzione. E poi ho scommesso sul Pd, che però non è riuscito a mio avviso a rappresentare davvero quella novità in cui tanti, io compreso, speravamo. Oggi ho certamente posizioni in comune con gli amici di Prossima Fermata. Ma nessuna tessera, grazie: si può fare politica anche senza, e in tanti modi diversi.