Demarte: “Non chiediamo poltrone, ma la tutela dei precari”
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Demarte: “Non chiediamo poltrone, ma la tutela dei precari”

Sia a Palazzo Rosso che a Palazzo Ghilini l’Italia dei Valori è forza di maggioranza, ma non rinuncia al proprio spirito “battagliero”. E il segretario provinciale, riconquistato il controllo del partito ad Alessandria, si dedica alla “messa a punto” della struttura organizzativa sul territorio, in attesa del congresso di settembre

Sia a Palazzo Rosso che a Palazzo Ghilini l?Italia dei Valori è forza di maggioranza, ma non rinuncia al proprio spirito ?battagliero?. E il segretario provinciale, riconquistato il controllo del partito ad Alessandria, si dedica alla ?messa a punto? della struttura organizzativa sul territorio, in attesa del congresso di settembre

“Sono rimasto addolorato per la morte improvvisa del nostro Prefetto. Al suo arrivo in città, gli ho portato i saluti di un amico comune, l’on. Porcino. E mi è sembrato un uomo eccezionale, oltre che calabrese come me: me lo fa ricordare, vero?”. Vincenzo Demarte, segretario provinciale dell’Italia dei Valori, si presenta all’appuntamento energico e determinato, come chi ha tanti progetti davanti a sé: alla faccia di chi, qualche mese fa, lo dava per politicamente “bollito”. Palazzo Rosso, Palazzo Ghilini, ma anche la necessità di tutela dei lavoratori precari, e gli scenari politici nazionali: una chiacchierata ad ampio spettro, per capire il “posizionamento” del partito di Antonio Di Pietro sul nostro territorio.

Segretario Demarte, lei sembra più in sella che mai, e chi in passato l’ha contestata è uscito dall’Idv. Il timone è di nuovo saldamente nelle sue mani? E per andare dove?

Veramente il timone nelle mie mani c’è sempre stato, per decisione dei vertici nazionali e regionali dell’Italia dei Valori. Ci sono stati tre militanti alessandrini (Bellotti, Barrera, Laguzzi: ma Demarte non li cita mai per nome, ndr) che hanno deciso di prendere altre strade, e auguriamo loro buona fortuna. Purtroppo le modalità di uscita, in prossimità delle elezioni, qualche disagio ce lo hanno creato. Ma anche qui: per decisione dei vertici del partito, e per esplicita richiesta degli alleati di coalizione, abbiamo ritenuto opportuno presentare comunque una lista alle comunali alessandrine, che ha raccolto un dignitoso 3%. Consideri che era una lista con molti nomi di valore, ma che talora neanche si conoscevano tra loro, poiché l’ho allestita io in pochi giorni, sulla base delle mie conoscenze e relazioni personali.

Una lista Demarte dunque: ma lei perché non si è candidato? Punta direttamente a Roma?

Ho fatto il regista, per intese con il partito, che certamente ha per me altri obiettivi. Quali, lo scopriremo via via, non lo so ancora. Ricordo però che, alle ultime regionali, ho ottenuto 1.511 preferenze: primo degli esclusi, per circa 100 voti.

Parliamo del nostro territorio Demarte: a Palazzo Rosso siete in maggioranza, ma senza assessori…

Se mi permette, la presenza in consiglio di un uomo dell’esperienza e della competenza di Giancarlo Cattaneo è una bella garanzia, per l’Italia dei Valori e per tutta la coalizione di centro sinistra. Noi non siamo a caccia di poltrone, non ci interessa. Vogliamo invece contare nel dibattito politico, con le nostre proposte. Il dissesto non possono pagarlo i cittadini più deboli: a partire dai lavoratori precari delle cooperative, delle partecipate e del Comune. La salvaguardia dell’occupazione deve essere una priorità del nostro sindaco, e credo che lo sarà.

A proposito: i suoi rapporti con Rita Rossa sono migliorati?
(sorride, ndr) I miei rapporti con Rita sono ottimi: c’è stato qualche screzio in campagna elettorale, ma sempre sul piano politico. Ora siamo alleati, e con la comune responsabilità di portare Alessandria fuori dal baratro.

Lei è consigliere provinciale: anche a Palazzo Ghilini i problemi non mancano, e il presidente Filippi nelle ultime settimane ha alzato parecchio il livello dell’allarme…
Conosco bene il presidente Filippi, ho lavorato al suo fianco per anni, e so che è persona riflessiva, oltre che capace. Se lancia l’allarme, è perché la situazione è davvero grave. Certamente lui e l’assessore al Bilancio Comaschi si muoveranno nel modo migliore, ma anche lì il mio monito è: non scarichiamo la crisi sui precari. E’ troppo facile, e ingiusto.

Qualcuno dice che Filippi ha dato il via alla corsa per il Parlamento, e che si dimetterà entro ottobre: che ne pensa?
Credo che se Filippi si dimetterà prima della fine del mandato sarà perché impossibilitato a continuare a svolgere il proprio ruolo, a causa dei continui tagli senza senso. Non per ambizione personale: ama troppo l’ente Provincia, e il nostro territorio.

L’Italia dei Valori dalle nostre parti si identifica sempre con Demarte: non c’è il rischio di “cesarismo”?
Ma no, anzi, abbiamo una struttura territoriale di prim’ordine, che sta facendo un lavoro eccellente. Sono stati nominati i portavoce cittadini di Alessandria (Franco Gabriele) e di Acqui Terme (Simone Grattarola), mentre a Novi Ligure abbiamo Paolo Moncalvo, e stiamo lavorando per completare l’organigramma a Tortona, Casale e Ovada. A settembre si terrà il congresso provinciale, e i portavoce diverranno veri segretari cittadini. Se me lo concede, vorrei sottolineare che l’ing. Gabriele, con grande spirito di servizio, per candidarsi alle comunali a Palazzo Rosso ha rinunciato al suo ruolo di consigliere comunale a Novi.

Demarte, ad intermittenza si parla dell’adesione all’Idv del sindaco di Gavi, Nicoletta Albano. Con levata di scudi degli iscritti: ci sono novità?
Per quanto mi riguarda nessuna, e credo proprio che si tratti di una questione superata.

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