Priano: “A Palazzo Rosso la coperta è troppo corta”
Un dissesto forse inevitabile, e comunque una situazione di emergenza, a partire dal disavanzo strutturale dellente. Il vice presidente del consiglio comunale di Alessandria annuncia unopposizione seria e costruttiva, e guarda allevoluzione del centro destra, certo che la maggior parte degli italiani è sempre di orientamento moderato
Un dissesto forse inevitabile, e comunque una situazione di emergenza, a partire dal disavanzo strutturale dell?ente. Il vice presidente del consiglio comunale di Alessandria annuncia ?un?opposizione seria e costruttiva?, e guarda all?evoluzione del centro destra, certo che ?la maggior parte degli italiani è sempre di orientamento moderato?
Non è il tipo che si scoraggia, Fabrizio Priano. Gran tessitore di rapporti e relazioni (come testimonia anche la sua recente nomina a vice presidente del consiglio comunale), socialista “non pentito”, guarda al mare mosso della politica locale e nazionale, con una certezza: “la maggior parte degli italiani è di orientamento moderato, e l’anno prossimo vincerà le elezioni chi si mostrerà più capace di rappresentarli”. Lui conta di esserci, e di giocare al meglio le sue carte. Intanto guarda alle vicende di casa nostra, dal dissesto alle partecipate: e dice la sua.
Consigliere Priano, partiamo dal dissesto: cosa succederà ora?
Il dissesto era nell’aria, anche se tutti avremmo preferito evitarlo, per le ricadute negative che avrà sulla città. Penso ai creditori del comune, o ai lavoratori precari, o ancora ad alcuni servizi che “salteranno”. Però è inutile fingere: il problema era, ed è, la coperta troppo corta. Ossia un disavanzo strutturale tra uscite ed entrate, su cui si sarebbe dovuto intervenire drasticamente comunque.
La temuta da qualcuno (e auspicata da altri) “spaccatura” del Pdl sul voto alla fine non c’è stata…
Ed è giusto così: non partecipare al voto è stata la scelta più logica. A questo punto, a fronte dei numeri presentati dal sindaco Rossa e dall’assessore Bianchi, votare contro sarebbe stato davvero poco sensato. Anche se è anche evidente che la situazione drammatica dell’ente, sul piano dei debiti, arriva da lontano.
La situazione di grave deficit del comune di Alessandria è cominciata molto prima, lo sanno tutti. Sicuramente il venir meno di risorse come l’Ici sulla prima casa ha peggiorato le cose, e ora l’Imu potrà dare una boccata d’ossigeno. Vorrei però segnalare che anche i cosiddetti enti superiori, ossia Stato, Regione e Provincia, sono sempre stati in ritardo nei trasferimenti al Comune, il che non ha aiutato, e non aiuta.
Rita Rossa e la sua giunta stanno mettendo mano alla jungla delle partecipate: qual è la sua opinione?
Sono d’accordo sulla necessità di una drastica riduzione del numero di società comunali, e di una ridistribuzione delle loro competenze. Non solo come conseguenza del dissesto, ma a prescindere: per quel discorso di coperta corta che facevo poc’anzi.
E l’allontanamento di Repetto dai vertici Amag?
Ogni volta che cambia il colore di un’amministrazione, si pone il problema dei vertici delle partecipate. Finché non esisterà una legge che farà decadere in automatico i cda delle partecipate, contestualmente all’elezione del sindaco, sarà così. Io la vicenda Repetto l’avrei gestita diversamente, cercando un accordo: anche perché la strada conflittuale rischia di costare cara alle casse dell’Amag. Ma avranno fatto le loro valutazioni.
Che opposizione pensa di fare quindi, dato il contesto?
Personalmente, l’unica che so praticare: critica quando serve, ma sempre costruttiva. E basata sul dialogo, e con rapporti personali improntati alla massima correttezza e al rispetto. Come ho sempre fatto. Certo l’opposizione di oggi a Palazzo Rosso è parecchio variegata, non compatta come quella che c’è stata negli ultimi cinque anni contro la giunta Fabbio.

Certamente sensibilità diverse. Non escludiamo naturalmente il confronto, su singole temi. Ma è indubbio che abbiamo posizioni molto diverse sia rispetto ai seguaci di Grillo, che rispetto ad un Udc sempre più filo Bersani.
Berlusconi riporterà in vita Forza Italia, liquidando il Pdl? E lei, che ha aderito ai Riformisti Italiani di Stefania Craxi, che farà?
Sono certamente molto vicino a Stefania, per amicizia e affinità politica. Ma per ora i Riformisti Italiani sono un’associazione: vedremo se decideranno di trasformarsi in partito, e di presentarsi alle elezioni, e in alleanza con chi. Il panorama della politica nazionale è in forte evoluzione, e credo davvero che il 2013 possa rappresentare un nuovo inizio. Però ci si può riuscire solo a patto di proporre ai cittadini non un semplice maquillage di facciata, ma regole nuove e trasparenti. Non da ora io mi batto per primarie di partito e di eventuale coalizione, per far scegliere i candidati agli elettori. E naturalmente è necessario superare questa legge elettorale, tornando alle preferenze. Chi va alle urne deve sapere per chi sta votando, scegliere il proprio candidato, e a questo poter chieder conto.
Però il rischio è che le facce siano sempre quelle consigliere Priano…
Questo dipende solo da chi si farà avanti, e da chi gli elettori sceglieranno. Io non sono per una tabula rasa, come vorrebbe Grillo: vorrei che gli italiani potessero esprimersi in piena libertà, puntando su chi ritengono più affidabile in base a proposte e progetti concreti.
Fino a qualche settimana fa lei veniva dato anche vicino al progetto di Montezemolo: ma se ritorna Forza Italia cambia tutto. O no?
(sorride, ndr) In questa fase, di ipotesi sul tappeto ce ne sono tante: di sicuro la politica mi appassiona, sono al mio quarto mandato come consigliere comunale, e se gli elettori mi sosterranno vorrei continuare a dare il mio contributo, muovendomi con coerenza all’interno del centro destra, secondo lo spirito riformista che mi ha sempre caratterizzato. Ne riparliamo tra qualche mese.