Ivaldi: “Il volontariato sarà una risorsa decisiva!”
Più di 100 associazioni no profit cittadine daranno vita ad una consulta, per coordinare attività e interventi. Con lassessore alla coesione sociale e aggregazione di Palazzo Rosso parliamo anche di protezione civile, welfare animale, centri comunali e smart city. Entro il 2017 cambieremo volto ad Alessandria
Più di 100 associazioni no profit cittadine daranno vita ad una consulta, per coordinare attività e interventi. Con l?assessore alla coesione sociale e aggregazione di Palazzo Rosso parliamo anche di protezione civile, welfare animale, centri comunali e smart city. ?Entro il 2017 cambieremo volto ad Alessandria?
“Stiamo lavorando a testa bassa: le casse al momento sono vuote, ma con entusiasmo e competenza alcuni obiettivi si possono centrare sicuramente”. Gianni Ivaldi trasmette passione, si vede che al suo compito ci crede, e che si è davvero buttato a capofitto nell’attività dei suoi assessorati: che sono innovazione, aggregazione e coesione sociale: ossia, nel dettaglio, anche smart city, volontariato, associazionismo, sport turismo e tempo libero, promozione delle attività ricreative e di aggregazione sociale, centri comunali, politiche abitative, protezione civile, welfare animale.Un elenco di aree che hanno come fattore comune, come sottolinea l’assessore, “il coinvolgimento di un numero il più possibile vasto di alessandrini, in tutti i campi, e naturalmente con il coordinamento del personale del Comune: professionalità di qualità, che dobbiamo valorizzare come meritano”.
Assessore Ivaldi, dopo il primo mese di lavoro, a che punto siamo?
Ottimo direi, naturalmente tenendo conto del contesto, che è noto. Nelle prime settimane c’è stata un’importante attività di riorganizzazione degli uffici e delle attività. Consideri, per fare un esempio concreto, che all’ufficio turismo non c’era più neanche un addetto, e questo per un capoluogo di provincia è grave. Però appunto l’aspetto positivo è che a Palazzo Rosso ho scoperto davvero personale di qualità, che ha voglia di dimostrare di saper fare. E le occasioni non mancheranno.
Qual è la sua priorità in questi mesi?
Mettere in campo tutte le sinergie possibili, a partire dal mondo del volontariato e dell’associazionismo, che conosco a fondo, e che è una miniera di risorse, di idee, di energia. Solo in città le associazioni sono più di cento, per cui ho intenzione di costituire una Consulta del volontariato, che naturalmente potrà muoversi in collaborazione con l’analoga struttura provinciale, e con il Csva, altro interlocutore prioritario. Penso poi alla Protezione Civile, al contributo eccezionale che gli alessandrini stanno portando ai terremotati in Emilia, e credo che vadano stimolate in tutti i modi nuove adesioni, e la partecipazione soprattutto dei giovani. Per questo in autunno partirà un’apposita campagna promozionale.
Poi c’è il welfare animale assessore: lì qual è la situazione?
Drammatica. Dopo qualche tentativo negli anni scorsi da parte dell’assessore Ulandi, canile e gattile sono stati completamente trascurati, e hanno continuato le loro attività soltanto grazie allo sforzo enorme di tanti volontari. L’Ata, che gestisce il canile di Cascina Rosa, ha ricevuto lo sfratto, e non sa dove andare. Peraltro la vecchia struttura è ormai inadeguata, e il nuovo canile, promesso a lungo dalla precedente amministrazione, non è mai stato costruito. Come non bastasse, l’Ata vanta anche forti crediti dal Comune, che con il dissesto verranno diluiti nel tempo.
Quindi che si fa?
L’obiettivo è individuare, rapidamente, una struttura idonea ad ospitare, possibilmente, sia il canile sanitario (quello in cui i cani sono custoditi nei primi 10 giorni, effettuando tutti gli esami, i controlli e le vaccinazioni del caso), sia il canile rifugio che il gattile. Esiste un’ipotesi, che stiamo vagliando con i tecnici, per un utilizzo di Forte Acqui, che è al Cristo, in fondo a via Bensi. Vedremo: intanto continuano le cene di sensibilizzazione, per raccogliere fondi, sia sul fronte cani che gatti. E a settembre intendiamo istituire l’anagrafe felina dei gatti pubblici, ossia i randagi. In maniera che si sappia finalmente quanti sono, li si possa sterilizzare e si riesca a coordinare il volontariato delle cosiddette “gattare”. Benemerite, naturalmente, perché anche il loro è un contributo essenziale.

Due splendidi animali, molto ben addestrati. Vivono in Cittadella, e sono sotto la custodia dei vigili, naturalmente. Tuttavia c’è il problema di un’adeguata alimentazione, e delle spese mediche. Per cui anche in questo caso stiamo puntando sulle cene di sostegno, per coinvolgere la parte più sensibile della popolazione.
Centri comunali: si è portati a pensare che siano un ritrovo per pensionati, e a trascurarli un po’: cosa si può fare?
Innanzitutto i 5 centri comunali sul nostro territorio sono frequentati da tante persone di tutte le età: certo, compresi i pensionati che sono numerosi, e hanno pieno diritto ad avere luoghi di aggregazione, divertimento e ristoro. Sono realtà da valorizzare, e rendere sempre più vive e fruibili: anche qui, non si può che puntare sul volontariato, sul coinvolgimento e la partecipazione di tutti.
Le politiche abitative sono un altro fronte impegnativo?
Sì, e occorre puntare su una forte sinergia con Cissaca, Atc, Asl. La nostra competenza è limitata agli alloggi di emergenza, ma vorrei costruire un gruppo di lavoro permanente, capace di prevenire le criticità, oltre che di gestirle quando si presentano.
Parlare di sport, in tempo di dissesto, può sembrare un lusso: è così?
No, perché si tratta di strutture e di luoghi a disposizione di tutta la popolazione, ma in particolare dei più deboli e svantaggiati. Sport non è solo calcio, precisiamolo: ma campi polivalenti, strutture per l’atletica, per la ginnastica, per tante disciplina scioccamente definite minori, ma che interessano tantissime persone. Il 28 luglio, in previsione delle Paralimpiadi di Londra, ma non solo, terremo al Campo Scuola (altro importante gioiello da valorizzare) una conferenza stampa che vedrà la partecipazione di due atleti come Roberto La Barbera e Massimo Oddone. Due uomini che hanno reagito a gravi handicap fisici diventano campioni nelle loro rispettive discipline: e che costantemente si impegnano per divulgare il messaggio dello sport come importante strumento di recupero e integrazione sociale.

Significa creare le condizioni perché la nostra Alessandria sia davvero una città intelligente, ed eco sostenibile. Un luogo in cui si vive meglio, non si spreca energia inutilmente, e dove le nuove tecnologie aiutano a consumare meno risorse, e a sfruttarle meglio. Una realtà tutta da costruire, insieme: e in cui sviluppo economico e sviluppo sociale vadano di pari passo. Anche qui, i modelli non mancano: penso alle esperienze di Firenze, o di Torino. E anche qui le chiavi del successo si chiamano volontariato, partecipazione, coinvolgimento.
Ora capisco perché ha scelto di mettersi in aspettativa…
(sorride, ndr) Eh sì, credo proprio che, per i prossimi cinque anni, il mio ruolo pubblico finirà con l’assorbire anche buona parte della mia vita privata. Ma va bene così, è una scelta che ho fatto consapevolmente, e perché credo davvero che Alessandria, da qui al 2017, possa davvero cambiare volto, e tornare ad essere un luogo vivace, stimolante, aperto e basato sulla partecipazione, e sul senso di responsabilità.
Chiudiamo con una riflessione politica, con lei che è stato “mister preferenze” alle ultime elezioni: dove andrà a parare il suo partito, il Pd? Lei sta con Bersani o con Renzi?
Io sto con il Pd, e credo che il mio partito debba giocare un ruolo centrale in termini di progettualità e rilancio del Paese. Sono stato a Firenze ad ascoltare Renzi, non perché abbia già deciso di sostenerlo ad eventuali primarie, ma perché dove c’è dibattito e confronto di idee mi piace esserci, per capire. Certamente l’Italia intera ha bisogno di una svolta. Mentre Alessandria…beh la situazione qui la conosciamo tutti ormai. C’è solo da rimboccarsi le maniche, e lavorare sodo.