5 Stelle: “Noi, nel Palazzo per dar voce ai cittadini”
Trasparenza, incontri diretti con gli alessandrini, proposte concrete a partire dalla tutela dellambiente, dalla raccolta differenziata e dallopposizione al terzo valico. Angelo Malerba e Andrea Cammalleri, consiglieri grillini a Palazzo Rosso, raccontano cosè il movimento, e quali obiettivi immediati si pone sul nostro territorio
Trasparenza, incontri diretti con gli alessandrini, proposte concrete a partire dalla tutela dell?ambiente, dalla raccolta differenziata e dall?opposizione al terzo valico. Angelo Malerba e Andrea Cammalleri, consiglieri ?grillini? a Palazzo Rosso, raccontano cos?è il movimento, e quali obiettivi immediati si pone sul nostro territorio
Speriamo che “il palazzo” non li rovini troppo in fretta. Per ora i “ragazzi” del Movimento 5 Stelle di Alessandria che hanno fatto il loro esordio in consiglio comunale insieme al più maturo collega Domenico Di Filippo sembrano davvero comuni cittadini interessati a capire come funziona la “macchina” dell’ente, nella convinzione che sia possibile farla funzionare un po’ meglio di quanto non sia successo in un passato anche recente. Incontriamo Angelo Malerba e Andrea Cammalleri (che sono in realtà uomini tra i trenta e i quarant’anni) per una chiacchierata conoscitiva a vasto raggio, e magari anche per sfatare qualche luogo comune sui “grillini”, non solo di casa nostra.
E’ fatta dunque: avete conquistato il Palazzo, sia pur con tre consiglieri di opposizione. Con quali obiettivi concreti?
Molto semplicemente, fare politica amministrativa comunale dalla parte dei cittadini. Stiamo studiando da settimane regolamenti e procedure, e speriamo di poter prendere visione rapidamente di tutta la documentazione esistente. L’impressione è che troppo spesso in passato ci sia stato pressappochismo, anche da parte di chi è stato eletto in consiglio. Vogliamo capire, per poter fare scelte consapevoli.
Alle elezioni il vostro risultato è stato eclatante (12% circa), ma assolutamente in linea con il trend del Paese. Facciamo un passo indietro: come nascono i Cinque Stelle sul nostro territorio?
Nascono, come nel resto d’Italia, sfruttando Internet, e in particolare il social network Meetup, che ha consentito e consente alle persone comuni di conoscere il nostro movimento, di aggregarsi, di confrontarsi. Ad Alessandria era il 2008 quando i primi “pionieri” hanno cominciato il percorso. Noi due siamo arrivati due anni fa, intorno al 2010.

Sì, più o meno. Che furono il primo appuntamento elettorale dei 5 Stelle in territorio piemontese, con un risultato importante: abbiamo eletto 2 consiglieri, che da due anni stanno lavorando con impegno a Torino, per cercare di cambiare le cose dal di dentro. La loro esperienza è sicuramente importante, e ne faremo tesoro.
Ma come la mettiamo con questa storia di Grillo titolare del marchio e, insieme al regista occulto Gianroberto Casaleggio, padre e padrone del Movimento?
Ebbene sì (è Angelo Malerba che risponde, sorridendo, ndr), noi siamo una setta, e Grillo il nostro guru. Seriamente: mi pare evidente che i tentativi di screditare i 5 Stelle ci sono stati, e ci saranno ancora. Anche se, verificato il consenso reale che abbiamo nel Paese, un po’ i toni già sono cambiati. La realtà è che il fatto che il marchio sia di proprietà di Grillo, e che nessuno lo possa utilizzare senza il suo consenso, è garanzia e non limite. Altrimenti si immagina lei oggi quanti gruppi “tarocchi” nascerebbero, per iniziative di personaggi inaffidabili, infiltrati o altro? Per quanto riguarda l’attività sul territorio, tutte le decisioni vengono prese da noi, dal basso e con un confronto collegiale e democratico continuo. Mi sa che è questo che spaventa…
Ecco: spieghiamo un po’ come funzionano le relazioni all’interno dei Cinque Stelle. L’altro giorno mi hanno chiesto dov’è la vostra sede provinciale, ad esempio.
Non c’è, appunto. Non abbiamo, e non intendiamo riprodurre, il modello organizzativo, di costi e di potere, dei partiti. Perché non siamo l’ennesimo nuovo partito che va ad aggiungersi agli altri, e il nostro obiettivo è proprio cambiare le regole del gioco, stimolando la partecipazione della grande maggioranza delle persone che oggi stanno lontane dalla politica, giustamente indignate e disgustate.
Ci sono i simpatizzanti, e gli attivi. Questa almeno la terminologia che abbiamo utilizzato finora. Gli attivi sono coloro che, come noi tre che siamo in consiglio comunale ad Alessandria, ma anche altri, hanno tempo e voglia di impegnarsi di più, per studiare, approfondire, organizzare incontri e iniziative. I simpatizzanti naturalmente partecipano al confronto, ai dibattiti in rete e quando possono e vogliono anche fisicamente alle riunioni.
Non avendo sedi vostre, dove organizzate e organizzerete gli incontri con la gente?
Finora ci siamo appoggiati alle sedi delle circoscrizioni, come in occasione della serata sulla mafia ad Alessandria, organizzata a febbraio all’ex Tagliera del Pelo.
Vedremo ora cosa ne sarà di questi sedi pubbliche, considerato che le circoscrizioni non esisteranno più. E’ importante che rimangano comunque degli spazi a disposizione di tutti i cittadini che desiderano aggregarsi, discutere e confrontarsi. Noi, a partire da fine giugno, organizzeremo degli incontri pubblici, speriamo ad ampia partecipazione di cittadini, su temi individuati di volta in volta, e di interesse collettivo. E chi partecipa potrà non solo ascoltare, ma soprattutto proporre. Tutte le proposte saranno considerate e messe ai voti tra i presenti: solo così secondo noi si coinvolgono davvero i cittadini nella gestione della cosa pubblica.

Entrambi gli atteggiamenti, certamente. Nel senso che non abbiamo motivi per dire sempre no, sia di fronte a proposte che arrivino da centro sinistra, come da centro destra. Valuteremo di volta in volta, così come noi presenteremo le nostre, di proposte. E le priorità per noi sono chiare. Nonostante le casse siano vuote, non tutto è perduto, e ci sono tanti progetti a bassissimo costo che possono cambiare il volto di Alessandria. (nella foto il consigliere Andrea Cammalleri)
Ad esempio?
La qualità ambientale. Già nelle settimane scorse abbiamo parlato dell’autostrada delle bici, e torneremo a proporla. Ma pensiamo anche all’eliminazione totale dell’amianto, con conversione dei tetti degli uffici pubblici (che ad Alessandria sono tantissimi) al fotovoltaico. E poi la raccolta differenziata: bisogna che gli alessandrini sappiano che esiste la possibilità, attraverso una gestione rigorosa del ciclo dei rifiuti, non solo di non pagare la Tarsu, ma addirittura di arrivare ad avere un piccolo utile annuale per famiglia. Francamente ad Alessandria sul porta a porta si era intrapreso un percorso importante, ed è stato un errore rinunciarci, come ha fatto l’amministrazione Fabbio. Possibile che la raccolta differenziata funzioni in megalopoli come Los Angeles, e non sia realizzabile, con profitto per tutti, qui da noi? E’ solo questione di volontà politica, e naturalmente di adeguata organizzazione.

Il terzo valico è l’ennesimo caso di oltraggio agli interessi dei cittadini, un’opera inutile che non comporterà alcun beneficio ai cittadini ma solo distruzione del territorio e sperpero di denaro pubblico, contrariamente a quanto sostenuto dal mondo affaristico e dalla maggioranza della politica tradizionale in modo trasversale. Anche il territorio alessandrino verrà interessato da un impatto ambientale devastante. Non in modo diretto con il passaggio della linea, ma per la presenza di varie cave identificate sul territorio comunale dove verranno conferiti i materiali di scavo dell’opera, fortemente inquinanti e con passaggio di decine e decine di camion al giorno.Riteniamo che questa opera non debba essere fatta e le risorse destinate a scopi più importanti, specialmente nell’attuale scenario socio-economico.
Siamo in presenza di continui tagli a pensioni, sanità, trasporti e si pensa di investire almeno 7 miliardi di Euro per far arrivare a Tortona dieci minuti prima merci che non ci sono?
Per questo, siamo assolutamente contro il terzo valico e altre opere di questo tipo, useremo i mezzi in nostro potere per sollevare la questione in consiglio comunale chiedendo che Alessandria, come già fatto da Arquata, si dichiari contro l’opera.
Finora vi siete mostrati sempre molto intransigenti verso chi ha già fatto politica, anche locale. Dicendo no grazie a qualsiasi candidatura di “riciclati”. Ma crescendo, e anche rapidamente come sta succedendo ai 5 Stelle, l’esperienza di chi ha già amministrato non potrebbe esservi utile? Gli altri sono proprio tutti disonesti?
No, assolutamente non tutti sono disonesti, mai pensato questo. Ma la nostra scelta, a livello non solo alessandrino, è chiara: chi vuol darci una mano disinteressatamente, confrontarsi e proporre idee, è sempre il benvenuto. Diciamo no, invece, e con fermezza, a candidature di chi ha già avuto incarichi e ruoli, di qualsiasi tipo, in altri partiti. E naturalmente a chiunque abbia non solo condanne, ma anche procedimenti penali in corso. E per tutti i nostri eletti vale la regola massima dei due mandati, e poi si passa il testimone ad altri cittadini: naturalmente mettendo a disposizione la propria esperienza. E’ ora di finirla, insomma, con i professionisti della politica.
La prossima primavera ci saranno le elezioni politiche. Anzi, qualcuno ipotizza addirittura di anticiparle all’autunno. Vi preparate a fare il “pieno” di consensi?
Calma e concretezza. Noi ci apprestiamo ad occuparci del Comune di Alessandria, e a farlo dalla parte e nell’interesse dei cittadini. Certamente siamo convinti che il Movimento 5 Stelle alle prossime politiche farà un grande risultato, ma dei sondaggi è meglio non fidarsi troppo. Quel che è certo è che i partiti, tutti insieme, stanno evitando ancora una volta di affrontare questioni essenziali, come il finanziamento pubblico. E, paradossalmente, pensano ad escamotage per negare i contributi solo ai Cinque Stelle in caso di nostro ingresso in Parlamento: ma siamo noi per primi a voler cancellare i rimborsi elettorali, e a dichiarare che non ne beneficeremo!