Prove di “sistema” agli Stati generali dell’economia
Istituzioni ed associazioni di categoria si sono incontrati a palazzo Monferrato per un confronto sullo stato dell'economia alessandrina e per individuare le soluzioni per uscire dalla crisi. L'assessore Barbadoro: E' il primo passo; i sindacati: è ora di fare qualche cosa di concreto
Istituzioni ed associazioni di categoria si sono incontrati a palazzo Monferrato per un confronto sullo stato dell'economia alessandrina e per individuare le soluzioni per uscire dalla crisi. L'assessore Barbadoro: ?E' il primo passo?; i sindacati: ?è ora di fare qualche cosa di concreto?
Cinque criticità del sistema economico: accesso al credito, mancanza di una identità comune, eccesso di burocrazia, lentezza delle istituzioni nel dare risposte, carenza di infrastrutture. Sono state individuate dal tavolo di confronto ristretto al quale hanno partecipato associazioni di categoria, istituzioni, sindacati, enti pubblici e discusse agli Stati generali dell’economia, organizzati dalla Provincia ieri a palazzo Monferrato. “Da qui si deve partire per fare qualche cosa di concreto”, ha detto l’assessore provinciale Massimo Barbadoro. “Fare sistema”, “concretezza”, “concertazione e condivisione delle scelte”, sono le soluzioni invocate dai relatori e dai presenti. Non c’era il pubblico delle grandi occasioni, forse, ma un uditorio sicuramente qualificato che ha tracciato una chiara analisi di quel che non funziona. Nulla che non fosse già stato detto in altre occasioni. Questa volta si è tentato di fornire anche qualche soluzione, “demandando” però, in molti casi a dimensioni ben più grandi del panorama alessandrino su temi, ad esempio, della pressione fiscale.

Non ha fatto sconti Silvana Tiberti, in rappresentanza delle tre sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil.
Parlando della necessità di “fare sistema” e mettere “in rete le agenzie di sviluppo del territorio”, ha fatto “nomi e cognomi”: Slala, Alexala, Energia e Territorio. Tutte società nate con l’intento di promuove il sistema nel rispettivi campi, “ma che non si sono viste”.
“Occorre inoltre rifinanziare lo strumento della cassa integrazione in deroga che non è solo sostegno al reddito ma anche all’economia. Poi del tavolo permanente sulla crisi dovrebbero far parte anche Università e fondazioni bancarie, con le risorse da convogliare in progetti condivisi”. Tiberti ha anche ricordato la questione Terzo Valico: “facciamo parte dei ‘si tav’ purchè vengano risolte le questioni dell’amianto e delle risorse idriche, ma riteniamo che questo vada trasformata in una opportunità per il territorio, non solo un’opera fine a se stessa”.

Il sindaco di Ovada Piero Oddone si è fatto portavoce del disagio dei comuni: “siamo un comune virtuoso, eppure non potremmo accendere mutui il prossimo anno, il che significa non fare opere per il paese e non dare lavoro”.