“Manca il parere dei Revisori”. Il Consiglio comunale non ha i numeri per iniziare
Cinque i presenti in sala Consiglio al momento dell'appello. Assente la minoranza, mentre della maggioranza molti consiglieri presenti a Palazzo Rosso non occupano i loro posti sui banchi dell'aula. "Manca il parere dei Revisori" giustificano i capigruppo di maggioranza. Ma la maggioranza i numeri non li ha più comunque
Cinque i presenti in sala Consiglio al momento dell'appello. Assente la minoranza, mentre della maggioranza molti consiglieri presenti a Palazzo Rosso non occupano i loro posti sui banchi dell'aula. "Manca il parere dei Revisori" giustificano i capigruppo di maggioranza. Ma la maggioranza i numeri non li ha più comunque
Dopo pochi minuti dalla dichiarazione di “impossibilità” ad aprire i lavori in aula, visti i solo 6 presenti, dagli uffici del primo cittadino, a nome dei capigruppo di maggioranza, arriva la motivazione di questa scelta: “la maggioranza del Consiglio comunale ha preso atto della comunicazione con la quale il Collegio dei Revisori dei Conti ha comunicato di non poter emettere il previsto parere sul Rendiconto 2011 per insufficienza dei tempi indicati dal Regolamento di Contabilità“. Il parere non c’è, il Consiglio non si fa, il bilancio consuntivo non si approva. Insomma, la “patata bollente” – ormai a pochi giorni dalle elezioni amministrative – passerà inevitabilmente nelle mani della nuova amministrazione e del nuovo Consiglio comunale.
Infatti la data del 30 aprile era l’ultima data utile, per legge, per l’approvazione del Rendiconto. Nel comunicato della maggioranza si legge “il Rendiconto 2011, già approvato dalla Giunta, e quindi trasmissibile alla Corte dei Conti nei termini previsti del 4 maggio, potrà essere adottato dal Consiglio non appena il Collegio dei Revisori emetterà il proprio parere”. Ma in realtà i tempi fanno pensare che ormai sarà la nuova amministrazione, eletta dopo il primo turno del 6-7 maggio o dopo il ballotaggio del 20-21 maggio, a dover mettere mano al bilancio consuntivo, qualora la Corte dei Conti nella prossima adunanza non fosse ancora “soddisfatta” delle modifiche apportate, oppure ad approvarlo, con parere positivo della Sezione di Controllo di Torino. Venti giorni sono quelli che il Prefetto dovrebbe dare (a partire dai prossimi giorni) per una nuova seduta di approvazione, ma viste le imminenti elezioni, il compito sarà consegnato dal Prefetto alla nuova compagine di Palazzo Rosso. Venti giorni sono anche quelli concessi al Collegio dei Revisori – dalla data di consegna da parte dell’amministrazione, intorno al 23 aprile – per esprimere il parere.
La maggioranza afferma pertanto che non appena disponibile il giudizio dei Revisori, il presidente del Consiglio convochi una nuova seduta, qualora fosse ancora in carica l’attuale organo, ma le probabilità che questo avvenga sembrano essere piuttosto remote. Anche perché “parere si, parere no”, comunque la maggioranza non ha più i numeri, dopo l’uscita dal gruppo di alcuni consiglieri e senza l’appoggio della Lega Nord. La “patata bollente” dei conti di Palazzo Rosso è stata lanciata e ora sarà la nuova amministrazione a riceverla e a decidere come gestirla.
Salta quindi anche la votazione sulla Terza variante al Piano regolatore, ovvero la questione di Valle San Bartolomeo e Valmadonna, che, ipoteticamente, non sarebbe mai arrivata ad una conclusione anche se il Consiglio si fosse svolto. Il consigliere più battagliero su questo tema, Paolo Bellotti, aveva infatti depositato ieri sera 430 emendamenti alla variante in votazione. “I tempi di illustrazione dei singoli emendamenti, di circa 10 minuti l’uno, avrebbero prolungato i lavori del Consiglio di più di 60 ore”.
L’aula deserta del Consiglio comunale raffigura il ritratto dell’attività politica di Palazzo Rosso, sulla quale il sipario è già calato, prima del tempo.