Bellotti: “dico no a pericolosi colpi di coda”
Si oppone con il solito stile esuberante sia alle modifiche del piano regolatore che allesternalizzazione dei servizi educativi. E in collaborazione con i 5 Stelle porta avanti la sua battaglia anti ndrangheta, e per la trasparenza nella pubblica amministrazione. Paolo Bellotti, consigliere comunale uscente a Palazzo Rosso, non si ricandida: ma non rinuncio a fare politica
Si oppone con il solito stile esuberante sia alle modifiche del piano regolatore che allesternalizzazione dei servizi educativi. E in collaborazione con i 5 Stelle porta avanti la sua battaglia anti ndrangheta, e per la trasparenza nella pubblica amministrazione. Paolo Bellotti, consigliere comunale uscente a Palazzo Rosso, non si ricandida: ma non rinuncio a fare politica
Consigliere, partiamo dal piano regolatore. Perché lei si oppone con forza alle modifiche proposte in questi giorni dalla maggioranza di centro destra?
Perché stanno utilizzando una procedura assurda, che non sta ne in cielo ne in terra, e consente di pensare più che male sui veri intenti dell’operazione. Queste modifiche richiedono mesi di confronto, di discussione. Troppo comodo lasciarle nel cassetto,e tirarle fuori in extremis, definendole provvedimenti o di estrema urgenza e improrogabili. Ma dove sta questa urgenza?
Alessandria ha davvero bisogno di tutta questa nuova edificabilità?
Consideri che abbiamo 4 mila alloggi vuoti, sfitti o invenduti: quale nuova necessità vuole che ci sia di una nuova ondata di cemento, proprio nel momento in cui l’orientamento generale è puntare sul recupero e il miglioramento dell’esistente? Ma poi qui stiamo parlando di spalmare ben 511 mila metri quadrati di aree produttive (che erano state previste ad uso logistico nella zona Cantalupo-Villa del Foro) su tutto il territorio comunale, e neanche ci dicono dove. Un’operazione i cui rischi mi sembrano evidenti.
E quali sono?
Prima di tutto la devastazione del territorio: vede, persino ad una situazione finanziaria tragica come quella del nostro Comune, frutto di scelte sciagurate, si può sperare di porre rimedio, sia pur attraverso un percorso di lacrime e sangue per tutti i cittadini. Ma una volta che hai costruito nuovi palazzi, o grandi capannoni, poi te li tieni, magari vuoti, e paesaggio e ambiente ne pagano le conseguenze. Poi, scusi, ma quante imprese edili normali ci sono in circolazione che hanno in cassa tutto questo fiume di denaro da investire ad Alessandria? Qualche sospetto su che tipo di economia e di investitori potrebbero approfittare della fretta del Comune di Alessandria di approvare nuove aree edificabili è facilmente intuibile. Per non dire poi del rischio di scambio elettorale: un terreno da agricolo ad edificabile quanti voti vale? No, guardi, a pochi giorni dalle urne queste operazioni non si possono fare: punto. Spero che lunedì sera in consiglio comunale anche una parte della maggioranza mostri di essere d’accordo.
Queste modifiche “in corsa” del piano regolatore coinvolgerebbero anche la variante di Valle San Bartolomeo, di cui lei continua ad occuparsi?
La risposta è no, ma anche sì. Nel senso che indirettamente la ricaduta ci sarebbe, eccome: le due operazioni sarebbero collegate da una serie di elementi e di ricadute tecniche, diciamo così.
Poi ci sono gli asili Bellotti: situazione anche lì assai dibattuta, per la quale ancora siamo in attesa di capire se ci sarà una decisione al fotofinish…
Sì, peccato che nessuno, dai banchi della maggioranza, abbia ancora smentito, con chiarezza e semplicità, che dietro questa fretta improvvisa possa esserci l’intenzione di affidare la gestione degli asili ad una precisa cooperativa, di cui guarda caso diventerebbe presidente una dirigente del settore che sta per essere collocata in pensione. Sarebbe una scelta davvero spericolata, nei modi e nei tempi. E sui precari non mi si venga a dire che la situazione non si poteva affrontare per tempo, con metodo ben diverso: ricordo che già un anno e mezzo fa questi lavoratori si presenteranno in consiglio comunale, e sindaco e assessore al Bilancio neppure volevano incontrarli. Io chiesi e ottenni di far sospendere i lavori, per ascoltarli. E questo è un altro dei temi in cui mi sono sentito assolutamente isolato, anche in seno all’Idv.
A proposito di Italia dei Valori Bellotti: lei è ancora iscritto al partito o no?
Diciamo volontariamente auto sospeso. Sono stato lasciato solo a combattere battaglie civili che ritengo essenziali, come quella per denunciare sospetti di infiltrazione mafiosa in Comune. Ma possibile che, con un consigliere comunale (dimessosi poi in seguito all’arresto, ndr) in carcere con accuse naturalmente da provare, ma pesantissime, non ci fossero le condizioni per chiedere le opportune verifiche al Ministero dell’Interno, tramite Prefetto? Sono lieto che, di recente, le mie istanze siano state raccolte, a livello regionale, dal Movimento 5 Stelle, e mi auguro si possa riuscire a fare chiarezza. I cittadini hanno diritto alla massima trasparenza, soprattutto su questi temi.
La sua vicinanza ai 5 Stelle, almeno sul piano della sensibilità rispetto a certi temi, è evidente. Finirà con loro?
Posso dirle che guardo con molto interesse e rispetto al loro lavoro, ma anche ad altri movimenti che stanno nascendo. Sono assolutamente convinto che l’Italia debba voltar pagina, ma veramente. Esiste una responsabilità politica dei vari Bersani, Fini, Alfano e Casini, se all’interno dei loro partiti si è arrivati ai tanti casi di degenerazione che le cronache ci presentano quotidianamente. Per cui avanti così, secondo me, non si può più andare. Personalmente, dopo trent’anni di vita politica (naturalmente su scala locale) vivo in affitto, ho una vecchia auto mezza scassata e una vespa, e mi mantengo con il mio lavoro di funzionario ministeriale.
Chiudiamo con Palazzo Rosso: da addetto ai lavori di lungo corso, ci spiega perché secondo lei c’è questa corsa anche un po’ ansiosa allo scranno di sindaco (16 candidati, ricordiamolo), sapendo che il primo cittadino dovrà poi affrontare difficoltà enormi, e fare scelte impopolari?
Il bilancio è disastrato, ma ci sono all’orizzonte operazioni di tipo urbanistico, in aree che si chiamano, per fare qualche esempio, Osterietta, Valfrè, ex zuccherificio. Si muoveranno non pochi milioni di euro. Non le dico altro.