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Sciopero lavoratori servizi educativi indetto dall’Usb
Il 26 aprile si fermano gli educatori e gli assistenti socio educativi, aderenti all'Unione sindacale di Base, delle scuole materne e degli asili nido di Alessandria. Una scelta derivante dalla situazione ancora incerta e negativa del servizio educativo e dei lavoratori precari coinvolti
Il 26 aprile si fermano gli educatori e gli assistenti socio educativi, aderenti all'Unione sindacale di Base, delle scuole materne e degli asili nido di Alessandria. Una scelta derivante dalla situazione ancora incerta e negativa del servizio educativo e dei lavoratori precari coinvolti
“L’Unione Sindacale di Base, visto il perdurare della situazione negativa riguardante il servizio educativo scolastico e il personale precario degli asili nido e scuole materne comunali, a seguito dell’esito negativo dell’incontro tra amministrazione comunale e RSU in data 12 aprile, visto il mandato conferito dei lavoratori, ai sensi delle normative vigenti, comunica che è indetto in data 26 aprile uno sciopero dell’intera giornata di lavoro di tutto il personale dei servizi scolastici, educatori e assistenti socio educativi“. Questa è la comunicazione inviata dall’Usb alla Prefettura, al Comune di Alessandria, all’Aspal e agli organi d’informazione. Lo sciopero era stato organizzato per la giornata del 24 aprile, prima della festa della Liberazione, ma visto lo spostamento dell’assemblea dei lavoratori da parte delle Rsu del Comune nella stessa giornata, per poterne garantire svolgimento e partecipazione, l’Usb ha differito lo sciopero alla giornata di giovedì 26 aprile, con la possibilità di una manifestazione proprio sotto Palazzo Rosso, per rendere più ampia la partecipazione.
Lo sciopero indetto dal sindacato di base è una sorta di “risposta immediata” alle strade che l’amministrazione sembra voler intraprendere e che sono state delineate nell’incontro tra le Rsu e l’Ente comunale (dirigente, assessore e tecnici degli uffici) nella giornata di giovedì 12 aprile.
“Nonostante i percorsi già intrapresi un anno fa per le lavoratrici delle mense ed i percorsi fattibili proposti da Usb da poter intraprendere per salvare i servizi educativi e tutti i precari; a fronte della continua miopia politica e dei pruriginosi interessi da parte di questa amministrazione comunale e dei suoi dirigenti nel perseverare la ricerca di soluzioni con cooperative, il sindacato per difendere i “gioelli di famiglia” è stato costretto a dichiarare sciopero per l’intera giornata per il giorno 26 aprile“.
Ma l’Usb non si ferma qui: oltre a mettere a disposizione di tutti i lavoratori e lavoratrici questo strumento di protesta e opposizione, “entra prepotentemente nella campagna elettorale invitando tutti i cittadini, soprattutto i 5000 che hanno sottoscritto l’appello del comitato spontaneo, a non votare alle prossime elezioni quei candidati sindaco che non abbiano inserito nel programma elettorale COME intendono salvaguardare i beni comuni, gli asili nido, i servizi educativi, il personale precario”.
Lo sciopero indetto dal sindacato di base è una sorta di “risposta immediata” alle strade che l’amministrazione sembra voler intraprendere e che sono state delineate nell’incontro tra le Rsu e l’Ente comunale (dirigente, assessore e tecnici degli uffici) nella giornata di giovedì 12 aprile.
“Nonostante i percorsi già intrapresi un anno fa per le lavoratrici delle mense ed i percorsi fattibili proposti da Usb da poter intraprendere per salvare i servizi educativi e tutti i precari; a fronte della continua miopia politica e dei pruriginosi interessi da parte di questa amministrazione comunale e dei suoi dirigenti nel perseverare la ricerca di soluzioni con cooperative, il sindacato per difendere i “gioelli di famiglia” è stato costretto a dichiarare sciopero per l’intera giornata per il giorno 26 aprile“.
Ma l’Usb non si ferma qui: oltre a mettere a disposizione di tutti i lavoratori e lavoratrici questo strumento di protesta e opposizione, “entra prepotentemente nella campagna elettorale invitando tutti i cittadini, soprattutto i 5000 che hanno sottoscritto l’appello del comitato spontaneo, a non votare alle prossime elezioni quei candidati sindaco che non abbiano inserito nel programma elettorale COME intendono salvaguardare i beni comuni, gli asili nido, i servizi educativi, il personale precario”.