Home
Operazione trasparenza sul bilancio 2011: 46 milioni di debito
Una lunga sfilza di dati numerici che sono stati riassunti in 196 milioni di euro complessivi di debito: 46 milioni a breve termine e 150 a lungo termine. 27 milioni i debiti fuori bilancio e 19 milioni il disavanzo di amministrazione. "Abbiamo tirato fuori tutto quello che c'era nei cassetti" ha dichiarato il sindaco
Una lunga sfilza di dati numerici che sono stati riassunti in 196 milioni di euro complessivi di debito: 46 milioni a breve termine e 150 a lungo termine. 27 milioni i debiti fuori bilancio e 19 milioni il disavanzo di amministrazione. "Abbiamo tirato fuori tutto quello che c'era nei cassetti" ha dichiarato il sindaco
Il bilancio consuntivo del Comune di Alessandria per l’anno 2011 chiude con 46 milioni di debito. Questa è la stima resa nota nel corso della conferenza stampa di ieri dal sindaco, dall’assessore al Bilancio e dal ragioniere capo Paolo Ansaldi. Una sorta di operazione trasparenza “per permettere agli alessandrini di andare a votare il prossimo 6-7 maggio conoscendo i conti del Comune” come ha precisato il primo cittadino. “Abbiamo tirato fuori dai cassetti tutto quello che c’era – ha proseguito – tutto quello che è stato certificato dai tecnici, cioè dai dirigenti, che non sempre hanno fatto fino in fondo il loro dovere, non informando l’amministrazione, quindi la politica, e portandola così a sbagliare perché non aveva un quadro reale”.
Dal cassetto sono venuti fuori 46 milioni di euro, conteggiati dal 2006 ad oggi, di disavanzo storico del debito a breve termine, che si divide in due aree: 27 milioni di debiti fuori bilancio e 19 di disavanzo di amministrazione che la Giunta riconosce e che per mezzo di una delibera porta a conoscenza anche del Consiglio comunale. Nella deliberazione Programmazione e Bilancio si precisa come i 27 milioni siano debiti del Comune nei confronti delle società partecipate. Nello specifico: 5 milioni Atm, 5 milioni Amiu, 1 milione 700 mila Aral, 933 mila Aristor, altri 5 milioni galassia Amag, quasi 430 mila galassia Aspal, 400 mila servizio assistenza disabili e scuola dell’obbligo (Cissaca), 3 milioni 092 mila Cissaca, 2 milioni 680 mila Consorzio di Bacino, cui si aggiungono i contributi in qualità di socio fondatore del Tra pari a 700 mila euro, contributi a Slala per 81 mila euro. Poi ci sono le prestazioni di servizio da fornitori per il raggiungimento degli obiettivi di mandato, pari a quasi 507 mila euro, i debiti per interessi sui pagamenti pari a 275 mila euro e la copertura delle perdite delle partecipate per oltre 554 mila euro. Queste cifre sono state raccolte con una modalità nuova. Non un semplice rendiconto, ma un “bilancio di gruppo”, che sarà la modalità cui si dovranno adeguare tutti gli Enti comunali entro il 2014. Una sorta di bilancio “partecipato” che, per la parte relativa ai costi, tiene conto dei bilanci delle società partecipate, e che considera e ascrive quindi in bilancio solo quelli dei terzi, cioè dei fornitori.
“Il debito complessivo a breve termine – spiega il primo cittadino – è da dividere equamente nei 3 anni (2012, 2013, 2014): una media di 15, 3 (periodico) milioni di euro per anno”. Rispetto a questo debito, il sindaco spiega nel dettaglio le operazioni preventivate per estinguerlo, che portano a “sanare il debito con nostre risorse, senza intaccare il nostro grande patrimonio”.
Dal cassetto sono venuti fuori 46 milioni di euro, conteggiati dal 2006 ad oggi, di disavanzo storico del debito a breve termine, che si divide in due aree: 27 milioni di debiti fuori bilancio e 19 di disavanzo di amministrazione che la Giunta riconosce e che per mezzo di una delibera porta a conoscenza anche del Consiglio comunale. Nella deliberazione Programmazione e Bilancio si precisa come i 27 milioni siano debiti del Comune nei confronti delle società partecipate. Nello specifico: 5 milioni Atm, 5 milioni Amiu, 1 milione 700 mila Aral, 933 mila Aristor, altri 5 milioni galassia Amag, quasi 430 mila galassia Aspal, 400 mila servizio assistenza disabili e scuola dell’obbligo (Cissaca), 3 milioni 092 mila Cissaca, 2 milioni 680 mila Consorzio di Bacino, cui si aggiungono i contributi in qualità di socio fondatore del Tra pari a 700 mila euro, contributi a Slala per 81 mila euro. Poi ci sono le prestazioni di servizio da fornitori per il raggiungimento degli obiettivi di mandato, pari a quasi 507 mila euro, i debiti per interessi sui pagamenti pari a 275 mila euro e la copertura delle perdite delle partecipate per oltre 554 mila euro. Queste cifre sono state raccolte con una modalità nuova. Non un semplice rendiconto, ma un “bilancio di gruppo”, che sarà la modalità cui si dovranno adeguare tutti gli Enti comunali entro il 2014. Una sorta di bilancio “partecipato” che, per la parte relativa ai costi, tiene conto dei bilanci delle società partecipate, e che considera e ascrive quindi in bilancio solo quelli dei terzi, cioè dei fornitori.
“Il debito complessivo a breve termine – spiega il primo cittadino – è da dividere equamente nei 3 anni (2012, 2013, 2014): una media di 15, 3 (periodico) milioni di euro per anno”. Rispetto a questo debito, il sindaco spiega nel dettaglio le operazioni preventivate per estinguerlo, che portano a “sanare il debito con nostre risorse, senza intaccare il nostro grande patrimonio”.
La prima grande opportunità è rappresentata dalla gara per Aral, che dovrebbe seguire il meccanismo già utilizzato quest’anno per Amiu, e che entro il 2012 dovrebbe portare un introito di 17 milioni di euro, grazie all’anticipazione di canone. Tra il 2013 e il 2014, invece, 30 milioni di euro potrebbero entrare nelle casse comunali con la gara della “gallina dalle uova d’oro”, cioè Amag. “La vendita del gas deve andare a mercato, perché la concessione scade quest’anno – precisa il sindaco – Ma la gara in questo caso sarà diversa dalle prime due”. Chi parteciperà alla gara, infatti, “dovrà rifondere Amag con 69 milioni di Vir (valore industriale residuo, ovvero il valore degli impianti esistenti), cui si aggiungerà un’anticipazione di 7/8 canoni del valore di 3 o 4 milioni di euro all’anno (oggi Amag versa 1, 5 milioni di canone), per un totale di circa 30 milioni”. Questi più i 17 di Aral portano a 47 milioni con i quali si è sanato il debito per i 3 anni.
A questi 46 milioni di debito si devono poi aggiungere, però, quelli a lungo termine, rappresentati da debiti che vanno dai 3 ai 5 anni o da mutui superiori ai 5 anni e quindi non ascrivibili ai debiti a breve termine. Si tratta di 150 milioni di euro, che l’attuale amministrazione dice di “non aver toccato”. “Una spesa intorno ai 10 milioni di euro di compensazione del debito a lungo termine. E’ ovvio che meno mutui fai ogni anno, più questa cifra cala”, spiega l’amministrazione.
Insomma un totale di 196 milioni di debito, che porta il sindaco e l’assessore al Bilancio a mettere in piedi un paragone con la Provincia e il “suo debito”. Un rapporto di 3:1 per la Provincia, contro il 1:3 del Comune: “264 milioni di debito (breve e lungo termine) della Provincia, con un patrimonio di 104 milioni, mentre 196 milioni è il debito complessivo del Comune, che vanta però un patrimonio di circa 600 milioni”. La conclusione di questo parallelismo è stata: “se noi siamo in default, allora la Provincia è già defunta”.
Tra le opere di verifica, come richiesto dalla Corte dei Conti, messe in atto dall’amministrazione comunale c’è anche una svalutazione della posta attiva di 2, 5 milioni di euro: “siamo stati prudenti come ci hanno chiesto – ha affermato Ansaldi – inserendo solo 2 milioni di posta attiva, anziché i 5 milioni che erano possibili. Se avessimo optato per inserire la cifra massima avremmo potuto dire di chiudere con un avanzo di 500 mila euro, anziché con un disavanzo”.
A questi 46 milioni di debito si devono poi aggiungere, però, quelli a lungo termine, rappresentati da debiti che vanno dai 3 ai 5 anni o da mutui superiori ai 5 anni e quindi non ascrivibili ai debiti a breve termine. Si tratta di 150 milioni di euro, che l’attuale amministrazione dice di “non aver toccato”. “Una spesa intorno ai 10 milioni di euro di compensazione del debito a lungo termine. E’ ovvio che meno mutui fai ogni anno, più questa cifra cala”, spiega l’amministrazione.
Insomma un totale di 196 milioni di debito, che porta il sindaco e l’assessore al Bilancio a mettere in piedi un paragone con la Provincia e il “suo debito”. Un rapporto di 3:1 per la Provincia, contro il 1:3 del Comune: “264 milioni di debito (breve e lungo termine) della Provincia, con un patrimonio di 104 milioni, mentre 196 milioni è il debito complessivo del Comune, che vanta però un patrimonio di circa 600 milioni”. La conclusione di questo parallelismo è stata: “se noi siamo in default, allora la Provincia è già defunta”.
Tra le opere di verifica, come richiesto dalla Corte dei Conti, messe in atto dall’amministrazione comunale c’è anche una svalutazione della posta attiva di 2, 5 milioni di euro: “siamo stati prudenti come ci hanno chiesto – ha affermato Ansaldi – inserendo solo 2 milioni di posta attiva, anziché i 5 milioni che erano possibili. Se avessimo optato per inserire la cifra massima avremmo potuto dire di chiudere con un avanzo di 500 mila euro, anziché con un disavanzo”.
Da parte dell’assessore al Bilancio arriva la motivazione di questa scelta di “operazione trasparenza”: “avremmo potuto fare un’amministrazione di retroguardia, indicando già nel 2007 la situazione ereditata. Noi abbiamo deciso di amministrare in modo sereno, e di rendere noto oggi come è la situazione”. Tutta la documentazione verrà inviata, ovviamente, anche alla Procura e alla Sezione Controllo della Corte dei Conti, che ha dato appuntamento all’amministrazione uscente al 4 maggio, forse per esprimersi in via definitiva.