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Il rendiconto 2011 chiude con 46 milioni di debito
Sindaco, ragioniere capo e assessore al Bilancio presentano i numeri: "abbiamo tirato fuori dai cassetti tutto quello che c'era". Il rendiconto 2011 presenta 46 milioni di debito, a cui si vanno ad aggiungere i 150 milioni di euro di debito a lungo termine (mutui), per un totale di 196 milioni
Sindaco, ragioniere capo e assessore al Bilancio presentano i numeri: "abbiamo tirato fuori dai cassetti tutto quello che c'era". Il rendiconto 2011 presenta 46 milioni di debito, a cui si vanno ad aggiungere i 150 milioni di euro di debito a lungo termine (mutui), per un totale di 196 milioni
“Abbiamo tirato fuori dai cassetti tutto quel che c’era”. Una sorta di operazione trasparenza quella che il sindaco Piercarlo Fabbio ha voluto mettere in atto presentanto il bilancio consuntivo 2011. “Abbiamo utilizzato una nuova modalità – ha spiegato il sindaco – che dal 2014 dovrà essere applicata da tutti i Comuni. Si tratta del Bilancio di gruppo consolidato – per la parte dei costi – che tiene conto dei bilanci delle partecipate e che considera, quindi, solo i terzi, cioè i fornitori delll’Ente”.
Quello definito “disavanzo storico” del debito a breve del Comune di Alessandria è pari a 46 milioni di euro, così divisi: 27 milioni di debiti fuori bilancio (calcolati dal 2006 ad oggi), quasi tutti relativi alle partecipate comunali (Atm, Amiu, Aral, Aristor, Aspal, Cissaca, Amag) più 19 milioni di debito degli esercizi storici, ossia i 10 milioni di debito del 2010, i residui attivi, ecc…cioè il disavanzo di amministrazione. A questi si aggiungono i 150 milioni di debito a lungo-medio termine, ovvero quei debiti che vanno dai 3 ai 5 anni e i mutui superiori ai 5 anni, per un totale di 196 milioni (debito a breve + debito a lungo/medio termine).
Il debito complessivo a breve termine va diviso equamente per i tre anni: 2012, 2013 e 2014 (una media di 15, 3 periodico milioni per anno). Qui l’amministrazione propone le proprie soluzioni: per il 2012 gara Aral, con un introito di 17 milioni circa di anticipo canoni (come è stato fatto per Amiu), e gara Amag che tra il 2013 e il 2014 porta nelle casse 30 milioni. I debiti dei tre anni sono sanati: “rispondiamo al debito con le nostre risorse, ma senza intaccarle”, ha spiegato il primo cittadino. Che prima di arrivare al dettaglio numerico ha precisato: “Abbiamo tirato fuori dai cassetti tutto quello che c’era. Tutto quello che nemmeno noi conoscevamo, perché questa è competenza dei dirigenti e non della politica. Oggi alla politica va il compito di mettere a conoscenza di queste cifre la città, così che gli alessandrini possano andare a votare conoscendo sapendo come sono i conti”.
Quello definito “disavanzo storico” del debito a breve del Comune di Alessandria è pari a 46 milioni di euro, così divisi: 27 milioni di debiti fuori bilancio (calcolati dal 2006 ad oggi), quasi tutti relativi alle partecipate comunali (Atm, Amiu, Aral, Aristor, Aspal, Cissaca, Amag) più 19 milioni di debito degli esercizi storici, ossia i 10 milioni di debito del 2010, i residui attivi, ecc…cioè il disavanzo di amministrazione. A questi si aggiungono i 150 milioni di debito a lungo-medio termine, ovvero quei debiti che vanno dai 3 ai 5 anni e i mutui superiori ai 5 anni, per un totale di 196 milioni (debito a breve + debito a lungo/medio termine).
Il debito complessivo a breve termine va diviso equamente per i tre anni: 2012, 2013 e 2014 (una media di 15, 3 periodico milioni per anno). Qui l’amministrazione propone le proprie soluzioni: per il 2012 gara Aral, con un introito di 17 milioni circa di anticipo canoni (come è stato fatto per Amiu), e gara Amag che tra il 2013 e il 2014 porta nelle casse 30 milioni. I debiti dei tre anni sono sanati: “rispondiamo al debito con le nostre risorse, ma senza intaccarle”, ha spiegato il primo cittadino. Che prima di arrivare al dettaglio numerico ha precisato: “Abbiamo tirato fuori dai cassetti tutto quello che c’era. Tutto quello che nemmeno noi conoscevamo, perché questa è competenza dei dirigenti e non della politica. Oggi alla politica va il compito di mettere a conoscenza di queste cifre la città, così che gli alessandrini possano andare a votare conoscendo sapendo come sono i conti”.