Home
“Pronti alla mobilitazione”. A dirlo sono i sindacati dei Pensionati Cgil, Cisl e Uil
Un'iniziativa unitaria che riporta le tre sigle sindacali insieme, contro le decisioni del Governo e a livello territoriale a danno delle fasce più deboli. Pensioni, Imu, ma soprattutto il problema della non autosufficienza. E si preparano ad una mobilitazione a livello locale
Un'iniziativa unitaria che riporta le tre sigle sindacali insieme, contro le decisioni del Governo e a livello territoriale a danno delle fasce più deboli. Pensioni, Imu, ma soprattutto il problema della non autosufficienza. E si preparano ad una mobilitazione a livello locale
Le tre sigle sindacali dei Pensionati, FNP Cisl, SPI Cgil, UILP Uil si sono incontrate ieri mattina nella sede alessandrina della Cisl. Si tratta di “un’iniziativa unitaria – come spiega la segretaria dei Pensionati Cisl, Rosina Partelli – delle tre organizzazioni sindacali insieme che riprende un’attività di mobilitazione a tutela di una fascia già molto colpita, quella dei pensionati appunto”. E prosegue: “Ci hanno già toccato le pensioni, ora c’è l’imu: perché non tassano un po’ i grandi capitali!”. Poi c’è la riforma fiscale, “che il governo nazionale aveva promesso e che ha poi cancellato – precisa Partelli – Quindi pretendiamo che ora si faccia qualche passo verso un grande problema, che ci tocca da vicino, quello della non autosufficienza“.
I sindacati puntano infatti il dito contro questo problema: “Non possiamo più tollerare che in Italia non esista una legge-quadro su questo tema, né che il fondo per la non autosufficienza non venga alimentato da anni. Non dimentichiamoci che le persone non autosufficienti sono più di tre milioni nel nostro Paese, circa 200 mila in Piemonte, dato in costante crescita viste le aspettative di vita”.
“Le strutture a carattere assistenziale – incalza Giancarlo Aita, segretario regionale Uilp Uil – sono disponibili, ma purtroppo non c’è più il fondo di sostegno alla non autosufficienza per i comuni e le amministrazioni. In questa condizione sarà sempre più difficile risolvere i problemi in questo campo”.
Il segretario della Spi Cgil, Cesare Ponzano, elenca quelli che sono i temi da seguire in questo momento: rilancio della contrattazione sociale e livello territoriale (“Abbiamo già chiesto ai 190 comuni della provincia quali sono i margini di contrattazione, ma non tutti ci hanno ancora risposto”), pensioni (“perdita del potere di acquisto che ha raggiunto il 35%”) e problematica della non autosufficienza. Proprio per l’importanza, la gravità e l’urgenza di tutte queste tematiche le tre sigle restano unite e prospettano l’idea di una mobilitazione,concreta (ma non sembra essere stata ancora decisa una data).
In chiosa: “le tre parole chiave del Governo sono state in questi mesi rigore, equità e sviluppo – hanno concluso i tre rappresentanti sindacali – ma per ora oggi abbiamo visto solo rigore e nessuna forma di sviluppo”.
I sindacati puntano infatti il dito contro questo problema: “Non possiamo più tollerare che in Italia non esista una legge-quadro su questo tema, né che il fondo per la non autosufficienza non venga alimentato da anni. Non dimentichiamoci che le persone non autosufficienti sono più di tre milioni nel nostro Paese, circa 200 mila in Piemonte, dato in costante crescita viste le aspettative di vita”.
“Le strutture a carattere assistenziale – incalza Giancarlo Aita, segretario regionale Uilp Uil – sono disponibili, ma purtroppo non c’è più il fondo di sostegno alla non autosufficienza per i comuni e le amministrazioni. In questa condizione sarà sempre più difficile risolvere i problemi in questo campo”.
Il segretario della Spi Cgil, Cesare Ponzano, elenca quelli che sono i temi da seguire in questo momento: rilancio della contrattazione sociale e livello territoriale (“Abbiamo già chiesto ai 190 comuni della provincia quali sono i margini di contrattazione, ma non tutti ci hanno ancora risposto”), pensioni (“perdita del potere di acquisto che ha raggiunto il 35%”) e problematica della non autosufficienza. Proprio per l’importanza, la gravità e l’urgenza di tutte queste tematiche le tre sigle restano unite e prospettano l’idea di una mobilitazione,concreta (ma non sembra essere stata ancora decisa una data).
In chiosa: “le tre parole chiave del Governo sono state in questi mesi rigore, equità e sviluppo – hanno concluso i tre rappresentanti sindacali – ma per ora oggi abbiamo visto solo rigore e nessuna forma di sviluppo”.