Bossi non si arrende e rilancia: “contro di noi Roma e la mafia”
Arrivato in Alessandria per il sostegno alla candidatura di Roberto Sarti, il senatur controbatte alle accuse piovute sul partito dopo i recenti scandali che hanno colpito la Lega Nord e torna a parlare di secessione [AUDIO]
Arrivato in Alessandria per il sostegno alla candidatura di Roberto Sarti, il senatur controbatte alle accuse piovute sul partito dopo i recenti scandali che hanno colpito la Lega Nord e torna a parlare di secessione [AUDIO]
Bossi non ha deluso le aspettative riprendendo il tono combattivo per ribattere alle tante critiche piovute sulla Lega Nord a seguito degli scandali che l’hanno colpita. “Un circolo mediatico” come lo ha definito il neo presidente federale leghista, più che uno scandalo, che nasce dalla volontà di Roma di “sconfiggere il Nord con l’aiuto della mafia calabrese”. Il Senatur ha parlato in termini molto negativi del ex tesoriere Francesco Belsito: “Belocchi ha voluto fortemente farne il suo successore, ma io non mi sono mai fidato di lui -ha detto Bossi- Con l’investimento a Cipro comprendemmo che qualcosa non andava. Però mi chiedo: come mai nessuno si accorse che avevamo un amministratore che ora dicono sia legato alla ‘ndrangheta? Lui era presidente di Fincantieri e lì devi presentare un certificato ogni 2 mesi dove si attesta che non ha connivenze con la mafia. Come mai era in Fincantieri allora? C’è qualcosa dietro. Adesso sta buttando solo fango – ha poi concluso commentando la recente notizia della presenza di un dossier per spiare Maroni – Non credo che Maroni fosse a conoscenza di tutti questi fatti”.
È un Bossi a tutto campo comunque che ne ha anche per il Governo Monti, visto come “un Governo che risponde troppo bene ai grandi poteri e all’Europa degli stati”. Per proporre una politica alternativa a quella montiana il senatur ha delineato le prossime mosse della Lega da attuarsi attraverso “una raccolta di firme per leggi di iniziativa popolare. Prima di tutto sulle pensioni di anzianità, poi per rimettere il tfr in busta paga”.
In questo momento difficile, di tempeste e scossoni interni però non tramonta il vecchio sogno secessionista che, anzi, si fa forte e chiaro come un tempo, quando la permanenza prolungata a Roma non lo aveva ancora affievolito in un federalismo da raggiungere a colpi di riforme. “Vogliono annichilirci ma non dobbiamo piegare la schiena! – ha tuonato Bossi – Il Nord fino a quando non avrà la sua libertà andrà avanti. La Padania sarà libera!”.
Tra applausi e cori cantilenati, il leader leghista, abbandona la sala. Il suo popolo sembra essere più che mai con lui.
AUDIO – Umberto Bossi (Lega Nord), Veloce botta e risposta con i giornalisti dell’ex leader nazionale della Lega