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“E ora sono io che denuncio il consigliere Bocchio”
Mara Scagni dopo la notizia dell'apertura di un fascicolo da parte della procura della Corte dei Conti sui bilanci della sua giunta a seguito dell'esposto di Mario Bocchio: non ho ricevuto avvisi di garanzia, ma sono a disposizione della Corte, se lo riterrà. E ora sono io che denuncio Bocchio
Mara Scagni dopo la notizia dell'apertura di un fascicolo da parte della procura della Corte dei Conti sui bilanci della sua giunta a seguito dell'esposto di Mario Bocchio: ?non ho ricevuto avvisi di garanzia, ma sono a disposizione della Corte, se lo riterrà. E ora sono io che denuncio Bocchio?
Rischia di finire in una guerra a colpi di carte bollate il j’accuse di Mario Bocchio (nella foto) contro la giunta di Mara Scagni. Il consigliere del Pdl aveva annunciato in consiglio comunale di aver fatto un esposto presso la procura della Corte dei Conti relativamente ai bilanci dal 2005 al 2006 per la permuta della vecchia sede della Guala Closure con i terreni a Spinetta, dove tutt’ora sorge lo stabilimento alessandrino della multinazionale.
La Corte proprio in questi giorni ha affidato il fascicolo ad un magistrato e Bocchio non ha fatto mistero della paternità dell’azione, rivendicandola anzi con orgoglio. Ora interviene anche Mara Scagni precisando innanzitutto che “non ho ricevuto alcun avviso di garanzia. Sono solo contenta che finalmente Bocchio abbia dato un seguito alle sue parole e che queste abbiano portato ad un’iscrizione presso la procura della Corte dei Conti. Sono fin da ora disponibile a fornire tutte le informazioni in mio possesso, che peraltro non ho mai nascosto. Sono fiera di quel che ho fatto, un’operazione che ha permesso di salvare 250 posti di lavoro”. Scagni non solo incassa, ma rilancia: “a questo punto sono io che denuncerò il consigliere Bocchio e chiederò i danni per le false accuse. Chiederò che paghi fino all’ultimo centesimo e devolverò quella somma in beneficenza”.
La Corte proprio in questi giorni ha affidato il fascicolo ad un magistrato e Bocchio non ha fatto mistero della paternità dell’azione, rivendicandola anzi con orgoglio. Ora interviene anche Mara Scagni precisando innanzitutto che “non ho ricevuto alcun avviso di garanzia. Sono solo contenta che finalmente Bocchio abbia dato un seguito alle sue parole e che queste abbiano portato ad un’iscrizione presso la procura della Corte dei Conti. Sono fin da ora disponibile a fornire tutte le informazioni in mio possesso, che peraltro non ho mai nascosto. Sono fiera di quel che ho fatto, un’operazione che ha permesso di salvare 250 posti di lavoro”. Scagni non solo incassa, ma rilancia: “a questo punto sono io che denuncerò il consigliere Bocchio e chiederò i danni per le false accuse. Chiederò che paghi fino all’ultimo centesimo e devolverò quella somma in beneficenza”.