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Le Rsu sui precari degli asili nido: “No a decisioni avventate. Aspettiamo”
Non sembra essere dello stesso parere, invece, l'Unione sindacale di base (Usb). Intanto giovedì 12 aprile è fissato l'incontro "ufficiale" tra Rsu e amministrazione comunale proprio sul problema dei servizi educativi e sui precari degli asili nido comunali
Non sembra essere dello stesso parere, invece, l'Unione sindacale di base (Usb). Intanto giovedì 12 aprile è fissato l'incontro "ufficiale" tra Rsu e amministrazione comunale proprio sul problema dei servizi educativi e sui precari degli asili nido comunali
“Per il momento proponiamo di non fare nulla. Aspettiamo. Purtroppo ci stiamo muovendo in una situazione troppo mutevole, in continua evoluzione sul piano normativo a livello nazionale e di incertezza sul piano locale in merito alla situazione finanziaria dell’Ente“. Con queste parole, Fabrizio Ferrari, rappresentante Cgil in comune, esprime la proposta delle Rsu, convocate in commissione Politiche Sociali e Culturali nel pomeriggio di ieri, per affrontare nuovamente il tema dei precari degli asili nido e del futuro del servizio educativo cittadino. Tra le principali fonti di insicurezza sembra esserci la situazione ancora aperta con la Corte dei Conti e la relazione di alcune settimane fa del Collegio dei Revisori dei Conti sulla possibilità che anche il Patto di Stabilità del 2011 non venga rispettato. “Vista la frammentarietà del quadro, prendere una decisione ora potrebbe essere controproducente, considerando anche che alcune ipotesi di oggi, vista l’evoluzione normativa in corso, potrebbero domani diventare illegittime”. Un rallentamento momentaneo per evitare scelte e soluzione avventate. In modo chiaro e schietto si è espresso anche Paolo Tinelli, rappresentante Uil: “chiediamo di soprassedere per il momento. Aspettiamo la prossima amministrazione”.
Il problema del futuro del servizio educativo è sentito anche in altri comuni italiani, come Torino e Modena, e sembra che anche l’evoluzione del problema in questi Enti sia una possibile soluzione anche per Alessandria. “In questi comuni il problema è analizzato e studiato attentamente, proprio per prendere la decisione migliore”. Al momento la più legittima delle proposte, quella per cui si lascia lo spiraglio aperto, è quella della proroga di 6 mesi, che permetta di essere “traghettati fino a fine 2012”. Ma poi lo scenario è ancora oscuro, con troppe ombre all’orizzonte.
La parola chiave per le Rsu, con le elezioni amministrative alle porte, è “attesa” e sarà la stessa soluzione presentata nell’incontro di giovedì 12 aprile con l’amministrazione comunale, oltre alla consegna delle firme (3000) raccolte dal comitato spontaneo “Operatrici che non si arrendono”, a dimostrazione di quanto è sentito da tutta la città e dalle famiglie questo problema.
La proposta delle Rsu e le motivazioni sono state seguite anche dai lavoratori degli asili nido comunali dell‘Unione sindacale di base (Usb) dal loggione della sala del Consiglio. “La nostra risposta a questa proposta – spiega Giovanni Maccarino – è ‘ni’, ovvero l’attesa può essere concessa se alla base c’è però un percorso comune, delle garanzie sull’iter futuro”.
La parola chiave per le Rsu, con le elezioni amministrative alle porte, è “attesa” e sarà la stessa soluzione presentata nell’incontro di giovedì 12 aprile con l’amministrazione comunale, oltre alla consegna delle firme (3000) raccolte dal comitato spontaneo “Operatrici che non si arrendono”, a dimostrazione di quanto è sentito da tutta la città e dalle famiglie questo problema.
La proposta delle Rsu e le motivazioni sono state seguite anche dai lavoratori degli asili nido comunali dell‘Unione sindacale di base (Usb) dal loggione della sala del Consiglio. “La nostra risposta a questa proposta – spiega Giovanni Maccarino – è ‘ni’, ovvero l’attesa può essere concessa se alla base c’è però un percorso comune, delle garanzie sull’iter futuro”.
La soluzione delle Rsu, a primo impatto, potrebbe risultare contraddittoria. Ma in realtà come spiega Gianna Dondo, rappresentante Cgil ed educatrice “noi vogliamo solo evitare che si faccia tutto in fretta e furia e si proceda invece per una riorganizzazione studiata del servizio. Anche perché se davvero l’unica soluzione all’orizzonte sarà quella del passaggio ad una cooperativa, allora la scelta si può tranquillamente fare a luglio, cioè anche più avanti, e non prematuramente oggi”.
L’importanza dell’incontro che le organizzazioni sindacali hanno con l’amministrazione giovedì pomeriggio viene sottolineato dalla consigliera Vittoria Poggio della Lega Nord: “solo così, con il confronto e il dialogo da ambe le parti si può aprire lo spiraglio sul percorso da seguire”. Maggiori dubbi sulla “possibilità di aspettare” vengono evidenziati da Mara Scagni, concorde per la soluzione transitoria fino a fine anno, ma sicura che la situazione non ancora confermata di “dissesto” non aiuterà a risolvere la situazione dei precari.
E’ il capogruppo del Pd, Gianni Ivaldi, a chiedere che venga convocato un nuovo incontro per sapere l’esito del 12 aprile e per sapere se almeno alle Rsu si dirà se la Corte dei Conti ha risposto in merito alla possibilità di attuare una proroga dei contratti in scadenza. Paolo Bellotti, sostenuto dal capogruppo del Pdl, Fabrizio Priano, chiede che qualora si arrivi ad una soluzione o ad un atto deliberativo da parte dell’amministrazione si possa convocare, anche il giorno prima delle elezioni, un Consiglio comunale che si esprima sul problema in qualsiasi momento. Non è invece dello stesso parere Giorgio Barberis che prendendo alla lettera la richiesta delle Rsu propone di “non fare nulla per ora. Visto che in un Consiglio straordinario si rischia solo di fare delle porcherie”.
Il sereno e costruttivo dialogo tra organizzazioni sindacali e consiglieri è stato interrotto da un intervento del consigliere di maggioranza, Mario Bocchio, incerto sulla leicità della commissione stessa: “siamo sicuri che questa commissione, vista anche la lettera della dottoressa Legnazzi, si possa fare? Tratta di decisioni impellenti che l’amministrazione uscente deve prendere? Perché con lo stop della ordinaria amministrazione questo è l’unico caso in cui si possono convocare commissioni. Se c’è alle porte un atto deliberativo che deve essere portato in Consiglio. Altrimenti questa commissione potrebbe diventare solo “spot elettorale” per tutti”. A difesa della necessità della commissione interviene sia il presidente Carmine Passalaqua, sia con termini più forti il presidente Aldo Rovito: “Si può fare, è stata chiesta conferma. E’ da considerarsi come il proseguo della commissione che era già stata fatta con tecnici e assessore su questo temo qualche settimana fa”.
Chiusa la polemica, ora la grande attesa è per giovedì 12 aprile: nelle sale di Palazzo Rosso si terrà l’incontro tra sindacati, dirigenti e assessore, mentre sotto le mura le operatrici continueranno a raccogliere le ultime “simboliche” firme prima della consegna al sindaco.
L’importanza dell’incontro che le organizzazioni sindacali hanno con l’amministrazione giovedì pomeriggio viene sottolineato dalla consigliera Vittoria Poggio della Lega Nord: “solo così, con il confronto e il dialogo da ambe le parti si può aprire lo spiraglio sul percorso da seguire”. Maggiori dubbi sulla “possibilità di aspettare” vengono evidenziati da Mara Scagni, concorde per la soluzione transitoria fino a fine anno, ma sicura che la situazione non ancora confermata di “dissesto” non aiuterà a risolvere la situazione dei precari.
E’ il capogruppo del Pd, Gianni Ivaldi, a chiedere che venga convocato un nuovo incontro per sapere l’esito del 12 aprile e per sapere se almeno alle Rsu si dirà se la Corte dei Conti ha risposto in merito alla possibilità di attuare una proroga dei contratti in scadenza. Paolo Bellotti, sostenuto dal capogruppo del Pdl, Fabrizio Priano, chiede che qualora si arrivi ad una soluzione o ad un atto deliberativo da parte dell’amministrazione si possa convocare, anche il giorno prima delle elezioni, un Consiglio comunale che si esprima sul problema in qualsiasi momento. Non è invece dello stesso parere Giorgio Barberis che prendendo alla lettera la richiesta delle Rsu propone di “non fare nulla per ora. Visto che in un Consiglio straordinario si rischia solo di fare delle porcherie”.
Il sereno e costruttivo dialogo tra organizzazioni sindacali e consiglieri è stato interrotto da un intervento del consigliere di maggioranza, Mario Bocchio, incerto sulla leicità della commissione stessa: “siamo sicuri che questa commissione, vista anche la lettera della dottoressa Legnazzi, si possa fare? Tratta di decisioni impellenti che l’amministrazione uscente deve prendere? Perché con lo stop della ordinaria amministrazione questo è l’unico caso in cui si possono convocare commissioni. Se c’è alle porte un atto deliberativo che deve essere portato in Consiglio. Altrimenti questa commissione potrebbe diventare solo “spot elettorale” per tutti”. A difesa della necessità della commissione interviene sia il presidente Carmine Passalaqua, sia con termini più forti il presidente Aldo Rovito: “Si può fare, è stata chiesta conferma. E’ da considerarsi come il proseguo della commissione che era già stata fatta con tecnici e assessore su questo temo qualche settimana fa”.
Chiusa la polemica, ora la grande attesa è per giovedì 12 aprile: nelle sale di Palazzo Rosso si terrà l’incontro tra sindacati, dirigenti e assessore, mentre sotto le mura le operatrici continueranno a raccogliere le ultime “simboliche” firme prima della consegna al sindaco.