“La scuola? un ponte verso il lavoro”
Antonino Meduri, nuovo dirigente dell'ufficio scolastico provinciale, racconta la sua idea di scuola: "deve essere un trampolino di lancio per le opportunità lavorative che offre il territorio e deve essere in grado di orientare gli studenti
Antonino Meduri, nuovo dirigente dell'ufficio scolastico provinciale, racconta la sua idea di scuola: "deve essere un trampolino di lancio per le opportunità lavorative che offre il territorio e deve essere in grado di orientare gli studenti?
Antonino Meduri (nella foto) le spiega così, con una metafora colorita, le ragioni dell’avvicendamento ai vertici degli uffici scolastici provinciali che fanno capo all’ufficio regionale di Torino. Il suo predecessore, Paola D’Alessandro, è infatti stata chiamata nel capoluogo piemontese ma, invece di un passaggio diretto di consegne c’è stato un rimescolamento di carte, per cui da Asti Meduri è stato “promosso” ad Alessandria. In precedenza era stato provveditore a Cuneo e, ancor prima, responsabile dell’ufficio legale, passando poi alla formazione, aggiornamento ed edilizia scolastica dell’ufficio Regionale.
La prima volta che è entrato negli uffici di via Gentilini è stato il 26 marzo. Ma in poco più di dieci giorni ha già preso le misure con il lavoro che lo aspetta.“La nuova sede assegnatami mi gratifica. In termini numerici è più corposa. Asti è una realtà vivibile e governabile. Alessandria è sicuramente più composita, oltre che più grande, con i suoi 190 comuni. Spero di fare bene il mio dovere con il supporto dei colleghi e delle istituzioni. Ho già avuto modo di appurare come vi sia una squadra che funziona bene, a prescindere dal timoniere”.
Resta in ambito marinaresco il nuovo direttore dell’ufficio scolastico provinciale anche quando parla della “flotta aziendale”, ossia i capi di istituto con i quali intende costruire una rete di rapporti diretti. “Loro sono al centro dell’entità scolastica, conoscono la realtà territoriale. Con loro mi auguro di poter svolgere un lavoro che sia foriero di risultati positivi. Molti li conosco già, poiché ho ricoperto in precedenza anche l’incarico di responsabile dell’ufficio legale a Torino. A breve, comunque, li incontrerò tutti”.
E’ presto per dire quali sono, a suo avviso, le peculiarità positive o quelle negative della rete scolastica della Provincia. Ma non è troppo presto per dire che “nel mio lavoro ho sempre cercato di esprimere le realtà positive che arrivano dal territorio”. Ad Asti fu la necessità di dare un segnale sul fronte dell’edilizia scolastica; a Cuneo il tema della collaborazione con la comunità Oltreconfine, sia dal punto di vista linguistico, sia didattico.
“Per Alessandria ho già abbozzato l’idea di instaurare un tavolo di confronto permanente per portare avanti il discorso della vicinanza tra il mondo della scuola e quello del lavoro. La scuola deve essere un trampolino di lancio per le opportunità lavorative che offre il territorio e deve essere in grado di orientare gli studenti”. Del progetto il nuovo provveditore ne ha già parlato con Confapi, Confindustria e Camera di Commercio raccogliendo ampio consenso.
“L’idea è quella di creare anche in questa provincia l’esperienza degli Its, istituti tecnici superiori, ovvero scuole speciali tecnologiche, che ben stanno funzionando in altre realtà, come Novara e Torino. Si costituiscono sotto forma di fondazione per la gestione di fondi provenienti, in genere, da enti come Regioni e Stato”. Meduri cita Don Bosco quando sosteneva che “la sapienza è nelle mani”. E il suo progetto ben si inserisce in questo concetto.
“Dal punto di vista della possibilità di creare sinergie, la realtà di Alessandria mi sembra interessante da scandagliare”. Importante è anche il rapporto con l’Università: “la scuola si deve misurare e rapportare sicuramente all’università, favorendo percorsi privilegiati”.
Insomma, la scuola che il provveditore Meduri auspica non è quella dei numeri e dei tagli “ragioneristici” per effetto del ridimensionamento. “E’ con il dialogo e il rapporto con il territorio che si arriva ad un risultato condiviso. I dirigenti saranno, per me, gli attori del ridimensionamento, in quanto conoscitori della realtà locale. Anche in questo campo – anticipa – la mia esperienza con Asti è stata quella di istituire un tavolo di confronto permanente che, per quanto faticoso, ha dato ottimi risultati”.