Forum Fulvii: un sito importante, ma poco sfruttato
Abbiamo parlato della situazione dei ritrovamenti archeologici di Villa del Foro con l'architetto Gianni Cellé, direttore dell'ex gruppo archeologico alessandrino
Abbiamo parlato della situazione dei ritrovamenti archeologici di Villa del Foro con l'architetto Gianni Cellé, direttore dell'ex gruppo archeologico alessandrino
Per avere un parere sulla situazione dei ritrovamenti archeologici nel territorio del Comune di Alessandria, abbiamo parlato con l’architetto Gianni Cellé, direttore dell’ormai defunto Gruppo archeologico alessandrino. “C’era un bellissimo progetto per Villa del Foro ma poi è sfumato. Ora siamo a bocce ferme -ha spiegato- Aspettiamo di vedere quello che farà la nuova amministrazione. Ci vuole la sensibilità dell’amministrazione e di un assessore alla cultura per avviare idee e progetti che vengano realizzati”.
Prima di tutto, ancora più che attraverso nuove proposte, è fondamentale che venga organizzato e meglio progettato quello che si ha già: “C’è uno scollamento tra i vari musei e lotte intestine all’interno di essi. Per non parlare poi di incongruenze come luoghi di interesse che non si possono visitare, o orari strani di apertura -l’opinione di Cellé- L’obiettivo dovrebbe essere invece unico per tutti, raggiungibile suscitando interesse, incuriosendo le persone e attraendo turismo. Queste sono cose che ci diciamo da anni e che poi non vengono mai applicate”.
Come si può fare questo? Come si può creare l’attenzione necessaria tra gli alessandrini per il proprio patrimonio storico e per creare una rete in grado di renderlo appetibile anche all’esterno? Secondo l’architetto Cellé bisogna “partire dal basso. Parlarne innanzitutto con gli studenti e discuterne con loro. Poi attraverso conferenze, incontri dibattiti. Si deve innanzitutto far conoscere quello che c’è. La storia di Alessandria non si ferma a Barbarossa, va molto più indietro. La mostra “Le trasformazioni urbane attraverso gli strumenti di carta” alle Sale d’Arte, in via Machiavelli ad Alessandria, che resterà aperta fino al 14 aprile è stata allestita proprio per far conoscere i beni che abbiamo”.