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Asili nido: le operatrici non si sono arrese. Raccolte 2400 firme
Ottimo risultato per il comitato spontaneo "Operatrici che non si arrendono", nato a difesa dell'impostanza dei servizi educativi nella città di Alessandria. 2400 firme in quattro giorni, solo per poche ore. E ora l'attesa è per giovedì 12 aprile di fronte all'amministrazione comunale
Ottimo risultato per il comitato spontaneo "Operatrici che non si arrendono", nato a difesa dell'impostanza dei servizi educativi nella città di Alessandria. 2400 firme in quattro giorni, solo per poche ore. E ora l'attesa è per giovedì 12 aprile di fronte all'amministrazione comunale
Obiettivo raggiunto e superato: 2400 firme raccolte dal comitato spontaneo “Operatrice che non si arrendono”, nato a difesa dei servizi educativi della città di Alessandria. Il primo banchetto di raccolta firme era stato allestito la scorsa settimana e si era superata quota 600 firme. Ma l‘obiettivo era raggiungere le 1000 firme, per dimostrare “che la questione asili nido e servizi educativi non è solo sentita dai 70 operatori precari, ma è un tema che sta a cuore a tanti cittadini, alle famiglie” – spiegano le educatrici del comitato.
Nella “due giorni” di mercoledì 4 e giovedì 5 aprile in piazzetta della Lega la raccolta firme ha avuto il boom tanto sperato dalle operatrici, raggiungendo quota 2400. “No alla privatizzazione dei servizi educativi, che non sono un costo, ma un bene che va tutelato e protetto da chi governa la città”.
Ora la grande attesa è per giovedì 12 aprile: l’amministrazione ha infatti convocato in Comune le Rsu – come ci spiega Antonella Frache, educatrice del comitato spontaneo e rappresentante Rsu – proprio per discutere dell’incerto futuro dei 70 operatori precari e delle sorti del servizio pubblico educativo. “In questa occasione presenteremo all’amministrazione le firme raccolte, come gesto simbolico dell’interesse di tutta la città”. Ma non è tutto, perché le firme entro giovedì protrebbero aumentare ancora, visto che nella giornata stessa dell’incontro, il comitato “Operatrici che non si arrendono” sarà presente con il proprio banchetto sotto le mura di Palazzo Rosso, nel pomeriggio.
E intanto il problema dei precari e del servizio degli asili nido, tema “bollente” di questi mesi torna all’ordine del giorno della commissione Politiche Culturali e Sociali di martedì 10 aprile, subito dopo la sosta pasquale. Verranno presentate e ascoltate le “proposte” risolutive per il futuro dei servizi educativi e dei lavoratori precari.
Nella “due giorni” di mercoledì 4 e giovedì 5 aprile in piazzetta della Lega la raccolta firme ha avuto il boom tanto sperato dalle operatrici, raggiungendo quota 2400. “No alla privatizzazione dei servizi educativi, che non sono un costo, ma un bene che va tutelato e protetto da chi governa la città”.
Ora la grande attesa è per giovedì 12 aprile: l’amministrazione ha infatti convocato in Comune le Rsu – come ci spiega Antonella Frache, educatrice del comitato spontaneo e rappresentante Rsu – proprio per discutere dell’incerto futuro dei 70 operatori precari e delle sorti del servizio pubblico educativo. “In questa occasione presenteremo all’amministrazione le firme raccolte, come gesto simbolico dell’interesse di tutta la città”. Ma non è tutto, perché le firme entro giovedì protrebbero aumentare ancora, visto che nella giornata stessa dell’incontro, il comitato “Operatrici che non si arrendono” sarà presente con il proprio banchetto sotto le mura di Palazzo Rosso, nel pomeriggio.
E intanto il problema dei precari e del servizio degli asili nido, tema “bollente” di questi mesi torna all’ordine del giorno della commissione Politiche Culturali e Sociali di martedì 10 aprile, subito dopo la sosta pasquale. Verranno presentate e ascoltate le “proposte” risolutive per il futuro dei servizi educativi e dei lavoratori precari.