Cinghia Alessandria!
Ora che abbiamo superato la soglia dei quindici (!) candidati alla poltrona di Sindaco e ci avviamo allegramente alla ventina, non so a chi dare la mia preferenza
Ora che abbiamo superato la soglia dei quindici (!) candidati alla poltrona di Sindaco e ci avviamo allegramente alla ventina, non so a chi dare la mia preferenza
In ogni caso, mi piacerebbe il candidato che mi facesse questa proposta. “Caro alessandrino, non ti presento nessun programma, perché è assolutamente realistico pensare che non potrò fare nulla se non spremerti fino al midollo.
Non aspettarti che riesca a risolvere il problema del teatro, non credere che possa riprendere qualche discorso sullo sviluppo e sulla logistica, non pensare che possa sistemare le strade disastrate, non pretendere che possa assicurare i servizi sociali, gli istituti di formazione infantile, non illuderti che possa promuovere i servizi culturali incrementando il patrimonio artistico, museale, non chiedere che aumenti la consistenza libraria della biblioteca; insomma nessuna promessa di crescita: il dissesto di fatto delle finanze che, cifre alla mano, consegue l’”ottima” amministrazione della giunta in agonia, il crollo della situazione finanziaria ormai nelle cose se non nelle formalizzazioni ufficiali, non permettono nessuna realizzazione di programma alcuno. Che si copi, che si crei, che si scriva, qualunque bozza programmatica rimarrebbe sulla carta: inevitabilmente!
In compenso ti prometto. Il massimo delle tariffe sui servizi, la sistematica pretesa delle riscossione sulle multe, il massimo consentito dell’addizionale comunale sull’IRPEF, il pagamento degli spazi sulle soste con le sospensioni di tutte le gratuità, insomma lacrime e sangue per tentare di evitare la “catastrofe” alle porte. Un tentativo senza promessa di riuscire, ma con la speranza che, tutti assieme potremmo (condizionale!) anche farcela.
Potrei anche dirti che taglierò le indennità mie e degli assessori, che ridurrò al minimo i consiglieri d’amministrazione delle “partecipate” che pretenderò dai dirigenti superpagati (!) di non chieder consulenze esterne, magari con qualche…occhio di riguardo, che pretenderò da tutti, compresi i vigili urbani di espletare il servizio reale per cui sono assunti ed altre piacevolezze. Qui però il condizionale è d’obbligo; non perché non sia determinato a farlo, ma perché intanto nessuno ci crederebbe.” E qui il discorso potrebbe aver fine.
Se poi non troverò nessun candidato che me la metta in questi termini, confuso come sono, ricorrerò ad uno stratagemma. Metterò i candidati in un elenco, graduato in stretto ordine alfabetico e tirerò a sorte un numero: quel che viene, viene!
Qualche spirito pronto mi dirà che questa è provocazione; nemico come sono dell’antipolitica non potrei mai ricorrere a simili mezzucci. Certo, è provocazione, ma non vi sembra oggettiva provocazione la pletora di candidati che si presentano alla scelta degli Alessandrini? Costoro, purtroppo, nei prossimi anni, non faranno che tirare la cinghia: cinghia Alessandria!
[dal blog Appunti Alessandrini]