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Porte aperte al canile e gattile sanitari e a Cascina Rosa
"Due bellissime giornate... da cani e gatti" è lo slogan per il prossimo weekend di porte aperte (oltre i normali orari di apertura) del gattile e del canile sanitari e di Cascina Rosa. Un'iniziativa per concentrare l'attenzione degli alessandrini sul problema del randagismo e per promuovere l'adozione di questi animali
"Due bellissime giornate... da cani e gatti" è lo slogan per il prossimo weekend di porte aperte (oltre i normali orari di apertura) del gattile e del canile sanitari e di Cascina Rosa. Un'iniziativa per concentrare l'attenzione degli alessandrini sul problema del randagismo e per promuovere l'adozione di questi animali
“Due bellissime giornate da cani…e gatti”: sabato 31 marzo e domenica 1 aprile porte aperte – oltre i normali orari – del gattile e del canile sanitari e di Cascina Rosa per sensibilizzare la popolazione al’adozione di questi animali e per porre l’accento sul tema del randagismo. Un’iniziativa promossa dall’assessore al Welfare animali con la collaborazione delle associazioni, dell’Asl e ovviamente delle strutture che ospitano i cani e i gatti abbandonati.
Cascina Rosa resterà aperta dalle 9 alle 13 per i due giorni del fine settimana, mentre il gattile e canile sanitari (di viale Michel) dalle 11 alle 18.30. Oltre alle consuete possibilità per i cittadini di visitare la struttura e portare per qualche ora a passeggio gli animali, ci saranno iniziative correlate di intrattenimento e la raccolta (a libera offerta) di materiale di vario genere per aiutare i cani e i gatti abbandonati (coperte e altro materiale utile).
“Con questa iniziativa – ha spiegato l’assessore – vorremmo favorire le adozioni, cercando di inculcare, inoltre, nella gente la cultura del ‘non abbandono’, specie ora che ci si avvicina al periodo estivo e i casi aumentano vertiginosamente“.
Gli operatori delle strutture, i volontari e i medici veterinari fanno un quadro dell’attuale situazione nelle strutture presenti in città, evidenziando come siano in aumento i casi di animali che arrivano per “altri motivi”, differenti dall’abbandono, e che dipendono da ordinanze sindacali (es. cani di detenuti, di anziani che non li possono più mantenere, casi di persone che perdono il lavoro e che non possono più accollarsi le spese di sostentamento e cura, ecc…).
Fino a qualche anno fa erano più di 200 i cani a Cascina Rosa, oggi invece sono 84 i presenti e 58 quelli adottati. Una trentina al canile sanitario. Mentre il gattile aveva fino allo scorso anno 283 gatti, mentre oggi ne restano solo 42: “ne sono stati adottati molti – spiega il responsabile di Senape Maurizio Gangi – sottolineando di quanto poco si parli dei gatti (rispetto ai cani) ma di quanta sensibilità comunque ci sia tra la gente per questi animali”.
Sia il direttore Presidio Multizonale Veterinario Asl e del Dipartimento di Prevenzione, Enrico Guerci, sia il responsabile servizio Veterinario Asl Al, Giampiero Rizzola pongono il problema della necessità di “aumentare i controlli sugli animali che entrano nelle strutture e che sono già abbastanza assidui”, soprattutto facendo riferimento all‘importanza dell’anagrafe canina. “Nonostante sia un obbligo di legge, non è ancora entrato nella testa della gente quando sia importante fare microcippare gli animali e renderli identificabili”. Spesso questo viene fatto apposta, proprio per non permetterne il riconoscimento nel momento in cui vengono abbandonati.
Una necessità sembra quella di “qualificare la spesa” per queste strutture e per questi animali, come spiega il responsabile dello sportello Tutela Animali d’Affezione Asl Al del Comune di Alessandria, Angelo Seghesio. “Oggi si rileva una netta diminuzione della popolazione nei canili, con una riduzione anche del numero di cani non identificati da microcip”.
“Non si porta a casa un peluche – dichiara Silvia Fracchia volontaria al canile sanitario – Gli animali sono una spesa, hanno bisogno di creare un rapporto con il proprio padrone e hanno soprattutto bisogno di amore”. Inaftti la spesa media di un cane all’anno per la struttura è di 1000 euro e in Piemonte all’anno sono circa 9 milioni di euro. Un quadro delle paure e dei pregiudizi della gente nell’adozione di questi animali è stato dipinto dalla dottoressa Raffaella Tamagnone, medico veterinario Comportamentalista: “spesso si crede che siano meglio i cuccioli, perché non hanno problemi comportamentali. Questo non è vero!”. Inoltre la dottoressa precisa come molti degli animali che arrivano nelle strutture di accoglienza entrano per ordinanze sindacali (e non abbandono) e hanno quindi problematiche legate al comportamento. “Un cane cambia la vita e l’adozione per questo deve sempre essere una scelta consapevole”.
Cascina Rosa resterà aperta dalle 9 alle 13 per i due giorni del fine settimana, mentre il gattile e canile sanitari (di viale Michel) dalle 11 alle 18.30. Oltre alle consuete possibilità per i cittadini di visitare la struttura e portare per qualche ora a passeggio gli animali, ci saranno iniziative correlate di intrattenimento e la raccolta (a libera offerta) di materiale di vario genere per aiutare i cani e i gatti abbandonati (coperte e altro materiale utile).
“Con questa iniziativa – ha spiegato l’assessore – vorremmo favorire le adozioni, cercando di inculcare, inoltre, nella gente la cultura del ‘non abbandono’, specie ora che ci si avvicina al periodo estivo e i casi aumentano vertiginosamente“.
Gli operatori delle strutture, i volontari e i medici veterinari fanno un quadro dell’attuale situazione nelle strutture presenti in città, evidenziando come siano in aumento i casi di animali che arrivano per “altri motivi”, differenti dall’abbandono, e che dipendono da ordinanze sindacali (es. cani di detenuti, di anziani che non li possono più mantenere, casi di persone che perdono il lavoro e che non possono più accollarsi le spese di sostentamento e cura, ecc…).
Fino a qualche anno fa erano più di 200 i cani a Cascina Rosa, oggi invece sono 84 i presenti e 58 quelli adottati. Una trentina al canile sanitario. Mentre il gattile aveva fino allo scorso anno 283 gatti, mentre oggi ne restano solo 42: “ne sono stati adottati molti – spiega il responsabile di Senape Maurizio Gangi – sottolineando di quanto poco si parli dei gatti (rispetto ai cani) ma di quanta sensibilità comunque ci sia tra la gente per questi animali”.
Sia il direttore Presidio Multizonale Veterinario Asl e del Dipartimento di Prevenzione, Enrico Guerci, sia il responsabile servizio Veterinario Asl Al, Giampiero Rizzola pongono il problema della necessità di “aumentare i controlli sugli animali che entrano nelle strutture e che sono già abbastanza assidui”, soprattutto facendo riferimento all‘importanza dell’anagrafe canina. “Nonostante sia un obbligo di legge, non è ancora entrato nella testa della gente quando sia importante fare microcippare gli animali e renderli identificabili”. Spesso questo viene fatto apposta, proprio per non permetterne il riconoscimento nel momento in cui vengono abbandonati.
Una necessità sembra quella di “qualificare la spesa” per queste strutture e per questi animali, come spiega il responsabile dello sportello Tutela Animali d’Affezione Asl Al del Comune di Alessandria, Angelo Seghesio. “Oggi si rileva una netta diminuzione della popolazione nei canili, con una riduzione anche del numero di cani non identificati da microcip”.
“Non si porta a casa un peluche – dichiara Silvia Fracchia volontaria al canile sanitario – Gli animali sono una spesa, hanno bisogno di creare un rapporto con il proprio padrone e hanno soprattutto bisogno di amore”. Inaftti la spesa media di un cane all’anno per la struttura è di 1000 euro e in Piemonte all’anno sono circa 9 milioni di euro. Un quadro delle paure e dei pregiudizi della gente nell’adozione di questi animali è stato dipinto dalla dottoressa Raffaella Tamagnone, medico veterinario Comportamentalista: “spesso si crede che siano meglio i cuccioli, perché non hanno problemi comportamentali. Questo non è vero!”. Inoltre la dottoressa precisa come molti degli animali che arrivano nelle strutture di accoglienza entrano per ordinanze sindacali (e non abbandono) e hanno quindi problematiche legate al comportamento. “Un cane cambia la vita e l’adozione per questo deve sempre essere una scelta consapevole”.