Vignuolo copia (male) da Pisapia
Il candidato sindaco di Alleanza per lItalia ha "clonato" il programma che ha portato l'attuale sindaco di Milano alla conquista della città. Non si è trattato di ispirarsi, ma spesso di sostituire semplicemente i nomi delle città. Pagine e pagine sostanzialmente identiche, parola per parola. Con qualche refuso dall'effetto tragicomico
Il candidato sindaco di Alleanza per l?Italia ha "clonato" il programma che ha portato l'attuale sindaco di Milano alla conquista della città. Non si è trattato di ?ispirarsi?, ma spesso di sostituire semplicemente i nomi delle città. Pagine e pagine sostanzialmente identiche, parola per parola. Con qualche refuso dall'effetto tragicomico
Facciamo un passo indietro: AlessandriaNews intende agevolare il compito degli elettori del capoluogo organizzando uno speciale dedicato alle elezioni, che conterrà le schede dei candidati, i loro programmi, le risposte ad alcune domande sui temi di principale interesse (uguali per tutti) e molte informazioni utili per fare una scelta il più consapevole possibile. A circa un mese e mezzo dalla data fissata per la prima tornata elettorale (l’unica, nel caso in cui non si andasse al ballottaggio), però i candidati sindaco che hanno reso disponibile il loro programma sono ancora pochi. Fra questi, Giovanni Vignuolo, e per questo proprio dal suo documento è cominciata la nostra lettura. Senonché, fra i nostri attenti e preziosi collaboratori, c’è chi aveva avuto la curiosità di leggere il manifesto programmatico di Giuliano Pisapia e ha colto immediatamente le somiglianze. E’ bastato a quel punto confrontare passo passo i due documenti per rendersi conto che di originale, nel documento presentato dall’Api, c’è ben poco, anzi quasi nulla. Perfino i riferimenti alle grandi metropoli europee sono stati lasciati, così come le considerazioni e le proposte fatte da Pisapia in merito al bilancio del Comune di Milano. Non proprio tutto è stato trascritto con attenzione però, e così ecco che qua e là si coglie qualche scivolone, con risvolti tragicomici, come nel paragrafo riguardante la sicurezza urbana. Pisapia nel suo programma parla di “attenuazione della percezione di insicurezza dei cittadini”, ma nel documento dell’Api la frase assume ben altro significato, trasformandosi in un preoccupante “attuazione della percezione di insicurezza dei cittadini”, e poche righe oltre per un’evidente distrazione (ma possibile che nessuno dei candidati della lista se ne sia accorto?) si può leggere “Rimozione del degrado ambientale e della legalità nelle periferie”.
Nel momento in cui scriviamo, lunedì 26 marzo, i due programmi sono disponibili in rete presso i rispettivi siti internet, così che chiunque volesse verificare di persona non ha che da prelevare i documenti:
qui quello di Giuliano Pisapia
qui quello di Giovanni Vignuolo
Ispirarsi a soluzioni già sperimentate altrove o a parti di programma elaborate in altri contesti è sicuramente una pratica lecita, e in molti casi anche lungimirante: su quanto sia corretto compiere questa operazione senza esplicitarlo ai cittadini e alla stampa lo lasciamo al libero giudizio di ciascuno.
A Giovanni Vignuolo chiediamo però, se lo vorrà, di farsi avanti per spiegare la vicenda, e a lui ci permettiamo di rivolgere le seguenti domande:
Perché scegliere di copiare un programma quasi per intero invece che elaborarne uno ad hoc per la città di Alessandria?
Perché non informare cittadini e stampa dell’intenzione di ispirarsi in maniera così forte a un programma già elaborato altrove?
Perché, nel momento in cui si decide di copiare interi capitoli, altre piccole sezioni sono state omesse in maniera selettiva, come nel caso del paragrafo relativo a Le politiche per la disabilità, presente nel programma di Pisapia e non in quello di Api? (Mentre quelli su La politica per gli anziani e La politica sullo sport, rispettivamente prima e dopo il paragrafo sulla disabilità, sono stati presi e copiati?)
Come è possibile presentarsi come “terzo polo Alessandria” e avere praticamente un programma identico a quello di Giuliano Pisapia, che certo un esponente del terzo polo non è?
In ultimo, vista la situazione, ci permettiamo una battuta: lo slogan della sua campagna elettorale è: “osa e cambia”. Sull’osare niente da dire ma… non avrebbe potuto cambiare un po’ di più?