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Movimento 5 Stelle Piemonte “sposa” la causa di Valle San Bartolomeo
Il Movimento 5 Stelle Piemonte presenterà in consiglio regionale la mozione di Paolo Bellotti per chiedere l'attivazione di una commissione prefettizia sulle infiltrazioni mafiose in Alessandria, a partire dalla variante di Valle San Bartolomeo
Il Movimento 5 Stelle Piemonte presenterà in consiglio regionale la mozione di Paolo Bellotti per chiedere l'attivazione di una commissione prefettizia sulle infiltrazioni mafiose in Alessandria, a partire dalla variante di Valle San Bartolomeo
La vicenda della variante di Valle San Bartolomeo e le presunte infiltrazioni malavitose, più volte solevate dal consigliere Paolo Bellotti (nella foto) e finite in un’inchiesta giornalistica andata in onda su Rai Tre, nella trasmissione Presa Diretta, finiranno all’attenzione del consiglio regionale. La mozione che Paolo Bellotti non ha potuto presentare ad Alessandria, è stata “adottata” da Davide Bono, capogruppo in Regione del movimento di Grillo che la sottoporrà all’esame del consiglio piemontese.
Bellotti, in una conferenza stampa che si è tenuta a Torino, ha ripercorso le tappe che lo hanno portato a chiedere l’intervento del prefetto per verificare la presenza di infiltrazioni legate alla ‘ndragheta: l’arresto del consigliere e presidente della commissione Territorio Giuseppe Caridi, la variante di Valle San Bartolomeo, la “sediata” presa proprio a conclusione di una commissione presieduta da Caridi, la rissa con l’ex coordinatore cittadino dell’Idv Vincenzo De Marte. “Tutte coincidenze, forse – dice Bellotti – ma proprio per questo motivo, se non c’è nulla di cui temere, perché non chiedere al Prefetto di dare avvio alla procedura di controllo atti?”
Poiché non ci sono più i tempi tecnici ad Alessandria, a meno di due mesi dal voto, ci proverà Bono del Movimento 5 Stelle: “quel che chiediamo è che il consiglio Regionale appoggi la proposta di dare avvio alla procedura attraverso l’istituzione di una commissione prefettizia che verifichi di atti. Ciò non significa sciogliere il consiglio comunale per infiltrazioni. Quello è un passo successivo che potrebbe essere messo in atto solo se la commissione riscontrasse sospetti e ne desse comunicazione al Ministero degli Interni”.
Bellotti si auspica che dalla Regione arrivi un segnale forte per i cittadini di Valle. “Era stata avviata una raccolta firme per un ricorso al Tar contro la variante ma nel momento in cui si è palesato anche solo il timore che ci possa essere di mezzo la ‘ndrangheta, molti abitanti hanno avuto paura a firmare. Un segnale dalla Regione ci farebbe sentire meno soli”.
Bellotti, in una conferenza stampa che si è tenuta a Torino, ha ripercorso le tappe che lo hanno portato a chiedere l’intervento del prefetto per verificare la presenza di infiltrazioni legate alla ‘ndragheta: l’arresto del consigliere e presidente della commissione Territorio Giuseppe Caridi, la variante di Valle San Bartolomeo, la “sediata” presa proprio a conclusione di una commissione presieduta da Caridi, la rissa con l’ex coordinatore cittadino dell’Idv Vincenzo De Marte. “Tutte coincidenze, forse – dice Bellotti – ma proprio per questo motivo, se non c’è nulla di cui temere, perché non chiedere al Prefetto di dare avvio alla procedura di controllo atti?”
Poiché non ci sono più i tempi tecnici ad Alessandria, a meno di due mesi dal voto, ci proverà Bono del Movimento 5 Stelle: “quel che chiediamo è che il consiglio Regionale appoggi la proposta di dare avvio alla procedura attraverso l’istituzione di una commissione prefettizia che verifichi di atti. Ciò non significa sciogliere il consiglio comunale per infiltrazioni. Quello è un passo successivo che potrebbe essere messo in atto solo se la commissione riscontrasse sospetti e ne desse comunicazione al Ministero degli Interni”.
Bellotti si auspica che dalla Regione arrivi un segnale forte per i cittadini di Valle. “Era stata avviata una raccolta firme per un ricorso al Tar contro la variante ma nel momento in cui si è palesato anche solo il timore che ci possa essere di mezzo la ‘ndrangheta, molti abitanti hanno avuto paura a firmare. Un segnale dalla Regione ci farebbe sentire meno soli”.