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Il comitato Ridatecilteatro torna a farsi sentire
Il comitato in difesa del teatro Comunale di Alessandria torna a far sentire la propria voce non solo più in relazione alla "bonifica" e alla "futura riapertura" del teatro, ma in merito alla possibile "cassa integrazione (a rotazione) dei dipendenti del Tra
Il comitato in difesa del teatro Comunale di Alessandria torna a far sentire la propria voce non solo più in relazione alla "bonifica" e alla "futura riapertura" del teatro, ma in merito alla possibile "cassa integrazione (a rotazione) dei dipendenti del Tra
“Qualche tempo fa lo scrivente comitato aveva deciso di non esprimersi più pubblicamente sulla vicenda teatro fino alla sua bonifica, prendendo atto delle ‘intrepide’ parole del sindaco di Alessandria Fabbio che, come tutti ben sappiamo, ‘FA’. Ora riprendiamo ad esprimerci in relazione alle azioni del sindaco, della sua giunta, della sua maggioranza e della squadra di governo del Tra”. Sono queste le prime parole del comunicato stampa del comitato Ridatecilteatro, che oltre alla problematica “bonifica” in questi giorni si vede coinvolto anche sulla questione lavorativa, con la probabile cassa integrazione di alcuni lavoratori del teatro Comunale.
“I cento giorni previsti per la bonifica, è vero, non son ancora scaduti ma la rovina dell’impresa teatrale della città di Alessandria è sotto gli occhi di tutti!”. E’ notizia di questi ultimi giorni che i dipendenti del Tra dovranno “beneficiare” prossimamente della cassa integrazione. Ricordiamo che già 9 dipendenti, non di ruolo, hanno perso il posto di lavoro grazie alle “lungimiranti capacità del ‘saper fare’ di questo schieramento politico e del suo primo cittadino che naturalmente aveva giurato che il personale non avrebbe avuto danni o subito disagi” per l’evento legato alla famosa manutenzione decisa d’urgenza da un consiglio di amministrazione riunito in numero non legale.
Il comitato riprende la parola per dire che “la giunta Fabbio è colpevole di un malgoverno che la città di Alessandria non aveva mai né visto né subito”, che “l’arroganza e la stoltezza nel negare le ormai evidenti responsabilità, fanno di questi uomini e donne della coalizione di governo originaria e attuale un caso clinico” e che “certamente la situazione di Alessandria diventerà un caso di studio nelle facoltà di giurisprudenza per come è stato applicato e si applicherà il dettato del Testo Unico degli Enti Locali soprattutto in relazione al Titolo VIII: Enti Locali deficitari o dissestati”.
Si vuole inoltre sottolineare come “i beni comuni sono beni che una società detiene in comune. Gli studiosi sono concordi nel considerare all’interno dei beni comuni anche i beni pubblici, vale a dire quelle risorse, quei servizi e quelle infrastrutture che sono di proprietà pubblica o collettiva e, almeno potenzialmente, a disposizione di tutti. Questi concetti li vorremmo sottolineare per sintetizzare che la pubblica amministrazione e i suoi pubblici amministratori sono delegati al governo di beni che sono la “res publica”.
In particolare per quanto riguarda il settore della cultura il teatro riveste un’importanza fondamentale, per tre principali fattori: la presenza di realtà professionali strutturate ( i lavoratori del Tra), la presenza e la diffusione di realtà associative e di realtà di base e la crescita complessiva del pubblico.
Ma il comitato scende in campo e rivolge le proprie parole anche a “chi in questi anni è stato all’opposizione”, sottolineando come il teatro municipale non è stato solo nel passato un luogo-spazio di rappresentazioni ma anche un soggetto di indirizzo culturale operante in città. E ricorda a tutti coloro che oggi si cimentano in questa campagna elettorale e che stanno riempiendo le vie e le piazze con manifesti elaborati da creativi poco inclini a leggere la realtà, ma tanto sciocchi nel proporre inutili slogan, che amministrare è saper fare e sapere essere dalla parte del bene comune e la gestione del potere amministrativo deve essere a favore dei cittadini. “Sembrano queste parole banali e troppo semplici, quasi inutili…..ma da una analisi della realtà paiono fin troppo ardite!”
“I cento giorni previsti per la bonifica, è vero, non son ancora scaduti ma la rovina dell’impresa teatrale della città di Alessandria è sotto gli occhi di tutti!”. E’ notizia di questi ultimi giorni che i dipendenti del Tra dovranno “beneficiare” prossimamente della cassa integrazione. Ricordiamo che già 9 dipendenti, non di ruolo, hanno perso il posto di lavoro grazie alle “lungimiranti capacità del ‘saper fare’ di questo schieramento politico e del suo primo cittadino che naturalmente aveva giurato che il personale non avrebbe avuto danni o subito disagi” per l’evento legato alla famosa manutenzione decisa d’urgenza da un consiglio di amministrazione riunito in numero non legale.
Il comitato riprende la parola per dire che “la giunta Fabbio è colpevole di un malgoverno che la città di Alessandria non aveva mai né visto né subito”, che “l’arroganza e la stoltezza nel negare le ormai evidenti responsabilità, fanno di questi uomini e donne della coalizione di governo originaria e attuale un caso clinico” e che “certamente la situazione di Alessandria diventerà un caso di studio nelle facoltà di giurisprudenza per come è stato applicato e si applicherà il dettato del Testo Unico degli Enti Locali soprattutto in relazione al Titolo VIII: Enti Locali deficitari o dissestati”.
Si vuole inoltre sottolineare come “i beni comuni sono beni che una società detiene in comune. Gli studiosi sono concordi nel considerare all’interno dei beni comuni anche i beni pubblici, vale a dire quelle risorse, quei servizi e quelle infrastrutture che sono di proprietà pubblica o collettiva e, almeno potenzialmente, a disposizione di tutti. Questi concetti li vorremmo sottolineare per sintetizzare che la pubblica amministrazione e i suoi pubblici amministratori sono delegati al governo di beni che sono la “res publica”.
In particolare per quanto riguarda il settore della cultura il teatro riveste un’importanza fondamentale, per tre principali fattori: la presenza di realtà professionali strutturate ( i lavoratori del Tra), la presenza e la diffusione di realtà associative e di realtà di base e la crescita complessiva del pubblico.
Ma il comitato scende in campo e rivolge le proprie parole anche a “chi in questi anni è stato all’opposizione”, sottolineando come il teatro municipale non è stato solo nel passato un luogo-spazio di rappresentazioni ma anche un soggetto di indirizzo culturale operante in città. E ricorda a tutti coloro che oggi si cimentano in questa campagna elettorale e che stanno riempiendo le vie e le piazze con manifesti elaborati da creativi poco inclini a leggere la realtà, ma tanto sciocchi nel proporre inutili slogan, che amministrare è saper fare e sapere essere dalla parte del bene comune e la gestione del potere amministrativo deve essere a favore dei cittadini. “Sembrano queste parole banali e troppo semplici, quasi inutili…..ma da una analisi della realtà paiono fin troppo ardite!”