Mara Scagni: “Mi sento Davide contro Golia”
Una lista civica che porta il suo nome, e una campagna elettorale a costo zero, tra gli alessandrini del centro città e quelli dei sobborghi: sono a disposizione della città, spiega lex sindaco. Che poi si toglie qualche sassolino dalla scarpa, ma soprattutto individua i servizi sociali come priorità irrinunciabile
Una lista civica che porta il suo nome, e una campagna elettorale ?a costo zero?, tra gli alessandrini del centro città e quelli dei sobborghi: ?sono a disposizione della città?, spiega l?ex sindaco. Che poi si toglie qualche sassolino dalla scarpa, ma soprattutto individua i servizi sociali come priorità irrinunciabile
Dottoressa Scagni, dunque si parte. Per arrivare dove?
Questo lo decideranno gli elettori. Io non ho mai fatto politica per raggiungere obiettivi personali, e oggi in particolare potrei fare il Cincinnato. Ma la situazione è talmente grave che ritengo necessario mettermi a disposizione della città, poiché un po’ di esperienza come amministratore locale credo di averla, e ce ne sarà davvero bisogno. Come noto però il mio ormai ex partito, il Pd, non ha più ritenuto in alcun modo utile il mio contributo. Per cui seguirò un’altra strada, quella del confronto diretto con gli alessandrini: che è poi il percorso che ho sempre prediletto.
Tra l’altro la lista Scagni, in passato, raggiunse risultati notevoli, se ben ricordo.
Arrivammo al 7,9%, meglio di alcuni partiti del centro sinistra, all’epoca. Ma oggi dobbiamo confrontarci con una situazione assolutamente inedita, e cercare di dare una mano per salvare una città che rischia di affondare a causa dell’irresponsabilità e dell’incompetenza di chi l’ha amministrata negli ultimi cinque anni. Guardiamo avanti….
Senz’altro dottoressa. Ma prima ci consenta di aprire ancora una parentesi sul passato: lei ha un percorso politico importante, con una serie di successi culminati però in quella sconfitta bruciante del 2007, che in qualche modo non è mai stata elaborata e superata dal centro sinistra. Ma perché? In politica in fondo si vince e si perde, è un’altalena…
Lo chieda ai diversi esponenti del centro sinistra, e del Pd in particolare. Io ci ho provato per anni, mi creda, ad aprire un confronto trasparente su quei cinque anni di mandato a Palazzo Rosso, perché si chiarisse cosa si era sbagliato, e chi aveva sbagliato. Posto naturalmente che io credo che il merito di una vittoria, o la colpa di una sconfitta, non sono mai di una persona sola. Il fatto è che sono stata condannata in contumacia, senza non dico un processo, ma anche solo un dialogoo. E per me è inaccettabile diventare il capro espiatorio, mentre tutti gli altri procedono come se niente fosse.
Lei ancora oggi è forse il politico alessandrino che “spacca” di più l’opinione pubblica. Mara si ama, oppure la si detesta. Per i suoi detrattori lei è, da cinque anni, colei che riempì Alessandria di stranieri, ad esempio.
A volte ci rido, a volte mi arrabbio. C’è un’edicolante che mi ha fatto sapere che non voterà per me, perché appunto sono “amica degli extracomunitari”. Passerò a trovarla in questi giorni, perché a me piace chiarirmi con le persone. Sono stata vittima di una campagna di comunicazione feroce, 5 anni fa. Orchestrata a tavolino (lo so per certo) dalla controparte politica, ma certamente anche non adeguatamente contrastata da una parte di coloro che dicevano di stare dalla mia parte. Sia chiaro: io sono per l’integrazione e la difesa dei deboli, e lo sarò sempre, se anche questo significasse non prendere neppure un voto. Ma da lì ad attribuirmi politiche di lassismo, o un atteggiamento tollerante verso forme di delinquenza, ce ne passa. Stranieri peraltro oggi ad Alessandria, dopo cinque anni, ce ne sono più di prima. Nel frattempo però è dilagata la delinquenza di ben altro tipo e livello, e purtroppo soprattutto la malavita organizzata. Penso al processo in corso per ‘ndrangheta, che portò all’arresto di un consigliere comunale del Pdl, attualmente ancora in carcere.
Poi c’è il calcio: sa che ci sono tifosi dei Grigi che le attribuiscono ancora oggi responsabilità specifiche?
Guardi, io mi esposi anche di tasca mia, per salvare il marchio dell’Alessandria Calcio, e consentirle poi di riprendere il cammino. Detto questo, credo che la politica dovrebbe smetterla di stare in vetrina solo sul fronte dello sport più popolare, e cercare di aiutare davvero soprattutto tante discipline ritenute erroneamente minori, e che invece sono portatrici di valori autentici, e coinvolgono attivamente tantissime persone.
Parliamo dei cinque anni che ha trascorso all’opposizione. Secondo il Pd lei ha fatto un po’ troppo la “prima donna” anche lì…
Al contrario. Ho tenuto per scelta un profilo ‘basso’, intervenendo sempre e solo sui temi salienti, sui quali pensavo si dovessero ribadire alcune posizioni: penso alla sede del nuovo ospedale (su cui il Pd ha avuto ad un certo punto un ripensamento, non so perché), o alla mia ferma opposizione alla vendita della casa di riposo Basile. E poi, naturalmente, ho dato battaglia sul fronte bilanci ‘taroccati’, e lo rivendico come un merito. Lì naturalmente c’è stato un lavoro di squadra, non facile per l’atteggiamento di scarsa trasparenza del centro destra, che ha sempre ostacolato addirittura l’accesso agli atti su diversi fronti. Diciamo che io ho sempre ritenuto che la vicenda fosse talmente grave da dover spingere sull’acceleratore, là dove altri erano eccessivamente prudenti. Comunque sia, la vicenda ora è sotto gli occhi di tutti nella sua drammaticità, e lasciamo a chi di competenza individuare responsabilità e soluzioni.
Da mesi siamo col fiato in sospeso: dissesto sì, dissesto no…
Temo che a questo punto sia solo questione di dissesto quando. E mi pare che non solo l’attuale primo cittadino stia mistificando la situazione, ma che anche altri candidati sindaco la stiano sottovalutando. Va detto con chiarezza ai cittadini che, se il dissesto sarà riconosciuto, non solo tasse e tariffe dei servizi lieviteranno in maniera drammatica, ma ci saranno gravi ripercussioni per i dipendenti comunali e delle partecipate: tutti i contratti a tempo determinato saranno sospesi, e si rischia anche la mobilità per una parte degli assunti a tempo indeterminato.
Il prossimo sindaco, insomma, rischia di avere le mani legate. Per la politica è il momento della resa?
No, assolutamente. Per la politica è il momento del senso di responsabilità. Il prossimo sindaco dovrà, comunque, in un contesto di enormi ristrettezze, identificare delle priorità: sogni e bisogni. E per quanto mi riguarda in prima fila non può che esserci il sociale, nelle sue diverse forme. Dai servizi educativi per l’infanzia, di cui tanto si dibatte in queste settimane, al futuro del Cissaca, che è un fiore all’occhiello del territorio (e non solo del nostro comune), e che con una forma statutaria o con l’altra deve continuare ad essere un punto di riferimento per tutti coloro che hanno necessità dei suoi servizi e del suo sostegno.
Sul fronte dei servizi educativi, ci sono 70 operatori (anzi, soprattutto operatrici) specializzati con contratti in scadenza. Ma promettere assunzioni a pioggia, in questo contesto, non è un po’ demagogico? E le cooperative sono sempre il diavolo?
Conosco bene quella realtà, e ho rapporti anche diretti con alcune operatrici. Si tratta di personale altamente specializzato, risorse essenziali per la nostra città, da tutelare con ogni mezzo. Naturalmente bisogna fare i conti con il contesto, con quel che si può fare, e non solo con quello che si vorrebbe. No, non credo che le cooperative siano tutte da demonizzare. Ce ne sono di serissime. Quel che va evitato con forza però è lo sciacallaggio di chi vorrebbe approfittare della situazione per demolire un servizio pubblico che funziona, per darlo in mano a soggetti dalla professionalità non verificata, e che applicano al personale contratti non adeguati.
Dottoressa Scagni, ipotizziamo che la sua lista ottenga un risultato lusinghiero, ma non vada al ballottaggio: chi appoggerà al secondo turno?
Vedremo chi ci arriva, al secondo turno. E’ chiaro che appoggerei il candidato più vicino a me per valori e sensibilità. Sono uscita dal Pd, ma rimango una persona di centro sinistra, ci mancherebbe altro. Però adesso mi aspettano settimane intense, e credo davvero divertenti. Con zero risorse economiche e nessun finanziatore, ma enorme entusiasmo e un sacco di amici, soprattutto giovani, che si sono offerti di darmi una mano. Saremo ovunque, dal centro cittadino ai sobborghi troppo spesso dimenticati: e gli alessandrini capiranno di poter contare su di noi.