Rossini: “Io il Monti dei Grigi? Non esageriamo, però…”
Poco più di un anno fa diventa avvocato dellAlessandria Calcio. E dopo pochi mesi riesce a trovare, con laiuto di Rita Rossa, chi la salva dal fallimento. Ma chi paga davvero i conti dellOrso Grigio? Tutta (o quasi) la verità nel racconto del presidente onorario, e legale rappresentante del sodalizio
Poco più di un anno fa diventa avvocato dell?Alessandria Calcio. E dopo pochi mesi riesce a trovare, con l?aiuto di Rita Rossa, chi la salva dal fallimento. Ma chi paga davvero i conti dell?Orso Grigio? Tutta (o quasi) la verità nel racconto del presidente onorario, e legale rappresentante del sodalizio
Avvocato, fino a poco più di un anno fa lei che c’entrava col calcio?
In realtà dal punto di vista professionale il calcio lo frequento da diversi anni, e in provincia ad essere specializzati in diritto sportivo siamo in pochissimi. Per cui già da tempo mi era capitato di occuparmi di diverse società del nostro territorio. Poi è arrivato quel 7 febbraio 2011.
Data fatidica?
Beh, per le conseguenze senz’altro, e in positivo. Perché sono davvero lieto di aver fatto la mia parte, e di continuare a farla. Poco più di un anno fa, appunto, l’allora presidente dell’Alessandria Calcio Giorgio Veltroni mi chiese di occuparmi delle pratiche legali della società (e solo di quella: non mi sono mai curato delle altre attività dell’imprenditore toscano). Ben presto, constatata la mole di lavoro, coinvolsi la mia collega Paola Debernardi, oggi presidente dei Grigi.
E che realtà trovaste?
Complicata, e non solo per la gestione corrente, ma anche per quella precedente, targata Bianchi. Ci siamo rimboccati le maniche, e abbiamo deciso di non mollare anche quando abbiamo capito che, data la mole di debiti e creditori, di veder saldate le nostre parcelle non se ne sarebbe neppure parlato. Ma se sei alessandrino da sempre, e anche senza essere un tifoso da curva sai che la maglia Grigia fa parte del dna della città, come puoi fregartene, e guardala sparire? Così a giugno mi sono opposto all’ipotesi di fallimento, e ho deciso, sempre con Paola Debernardi, di muovermi a tutto campo, alla ricerca di una soluzione.
Con chi ha parlato?
Con tutti, davvero. Senza steccati. Ho provato a confrontarmi, in particolare, con la classe politica a 360 gradi, dal momento che tutti, a parole, hanno sempre fatto a gara a dire che i Grigi sono un patrimonio collettivo della città. Nei fatti, però, l’unica ad essersi mostrata sensibile è stata Rita Rossa. Mi spiace ribadirlo adesso, in piena campagna elettorale. E poi, si figuri, io sono dichiaratamente e orgogliosamente di estrema destra, quindi non sospettabile di vicinanza politica con la vice presidente della Provincia. E mi sarebbe piaciuto davvero trovare un’apertura e un dialogo anche su altri fronti. Ma mi sono reso conto che c’erano altri progetti, e che anzi forse io, cercando di salvare i Grigi, finivo col mettere i bastoni tra le ruote…..
Si riferisce al famoso progetto per il nuovo stadio, e alla conseguente cessione dell’area del Moccagatta?
Storie vecchie: mi consenta di glissare con un sorriso. Preferisco evidenziare che, grazie ad un pool di professionisti di assoluto valore, dal collegio sindacale ai commercialisti Bianchi e Pavignano, siamo riusciti in un’impresa da mission impossibile: mantenere i Grigi tra i professionisti (nonostante la retrocessione a tavolino), e consentire alla società di festeggiare nel migliore dei modi, quest’anno, il proprio centenario. E soprattutto di esserci: un anno fa, non era per niente scontato.
Però qualcosa in più sull’attuale proprietà deve dircelo: sa bene che in città circolano nomi eccellenti su chi davvero ha pagato i debiti, e ha finanziato l’attuale stagione. Si parla di Fabrizio Palenzona, del Gruppo Gavio. Cosa c’è di vero?
(sorride, ndr). Assolutamente nulla, il gossip è comprensibile, ma fuori strada. Al fianco degli imprenditori Capra e Cavanna, che stanno facendo uno sforzo enorme, ci sono diversi altri finanziatori, tanto che la fideiussione è stata firmata da 10 persone. Ed è gente che incontriamo per strada, che vive tra noi. Niente a che vedere con i nomi da lei citati.
Perché non comparire allora?
Guardi, l’obiettivo mio e di Paola Debernardi è fare in modo che, entro l’estate, l’Alessandria Calcio possa avere una proprietà completamente alla luce del sole, e un presidente che torni ad essere simbolo della squadra. Come fu il mitico Gino Amisano, e sul piano sportivo anche Gianni Bianchi. Il fatto è che un anno fa i Grigi purtroppo avevano un’immagine così compromessa, che alcuni imprenditori hanno acconsentito ad aiutarci, ma chiedendo di non comparire. Per questo mi sono fatto carico della proprietà della società, per procura. Con l’obiettivo di gestire quest’anno di transizione.
Lei è un po’ il Monti dei Grigi, insomma: un tecnico arrivato per salvarli dal fallimento…
E abbiamo addirittura anticipato lo scenario politico nazionale: chissà, magari hanno tratto ispirazione…Scherzi a parte, non esageriamo: ma siamo riusciti a non far fallire l’Alessandria Calcio, e non è stato facile. Di recente i vertici della Lega Calcio ci hanno fatto ufficialmente i complimenti per come abbiamo saputo gestire la situazione, e per come ci siamo mossi sul piano dell’organizzazione societaria. La Lega sul piano della gestione, e i tifosi sul piano sportivo sono i nostri giudici naturali, coloro a cui spetta stabilire come abbiamo lavorato. E chi segue il calcio ormai sa bene che non basta che una società pensi soltanto ai risultati del campo: se li si raggiunge attraverso una politica societaria scriteriata si finisce col fallire. Pensiamo a cosa è successo lo scorso anno alla Salernitana…
Tra l’altro alle porte c’è una nuova rivoluzione della vecchia serie C, vero?
Siamo tutti in attesa di averne certezza. Si parla di tre gironi da 22 squadre, rispetto alle 76 che ci sono ora tra Prima e Seconda Divisione. Il che significa che a fine anno bisogna arrivarci non solo salvi (e se possibile anche ai play off, considerato che nel girone di ritorno stiamo andando alla grande), ma con i conti in regola. La nuova fideiussione, tra l’altro, sarà pare di 800 mila euro, non proprio spiccioli.
Avvocato Rossini: parliamo un po’ anche di calcio giocato. Perché la rosa dei Grigi quest’anno è così ampia? Non è un controsenso, dovendo tenere sotto ferreo controllo i costi?
Abbiamo dovuto confrontarci con tanti fattori: la retrocessione a tavolino, a squadra già in parte allestita, numerosi infortuni nei primi mesi del campionato, e le difficoltà generali di un mercato in cui sempre più i giocatori li scambi, ma pochi sono disposti a comprare spendendo denaro vero. A gennaio abbiamo ribilanciato la rosa, cedendo in prestito elementi di valore (e anche con stipendio elevato, certamente) come Degano e Martini, che eventualmente potranno tornare a disposizione il prossimo anno. E nel frattempo abbiamo messo a disposizione di mister Sonzogni diversi atleti giovani, particolarmente adatti alla categoria.
Dica la verità: ogni tanto non le viene la voglia di fare anche la formazione?
Ma no, figurarsi: non vado praticamente mai neppure agli allenamenti, e di grane ne ho già più che a sufficienza così. Io devo pensare alla società, il team tecnico alla squadra, e ai risultati da conquistare sul campo. Se riusciremo ad abbinarli ad una struttura proprietaria ed organizzativa sempre più solida, potremo porci traguardi ambiziosi. Ma un passo alla volta.