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Il Risorgimento alessandrino a palazzo Cuttica
Sabato 24 inaugurazione di una nuova sala espositiva a palazzo Cuttica che conterrà documenti e testimonianze del Risorgimento Alessandrino
Sabato 24 inaugurazione di una nuova sala espositiva a palazzo Cuttica che conterrà documenti e testimonianze del Risorgimento Alessandrino
Saranno ospitati in una sala di palazzo Cuttica alcuni documenti e testimonianze esclusive sul Risorgimento alessandrino, in parte raccolti in occasione del convegno internazionale che si tenne in Cittadella nell’ottobre 2009. L’inaugurazione della nuova sala espositiva è fissata per sabato 24 marzo, alle 18, a palazzo Cuttica, preceduta, alle 17, dalla presentazione degli atti del convegno.
E’ il contributo che la città di Alessandrina ha voluto dare al 150° dell’Unità d’Italia, raccontando in particolare due figure “di grande valore storico che vanno riscoperte non solo per quel che fecero ma anche per gli insegnamenti che hanno lasciato”, ha sottolineato Carla Moruzzi Bolloli, presidente dell’istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.
Anche l’assessore alla cultura Davide Buzzi Langhi ha ricordato in particolar modo il documentario
“Andrea Vochieri , il processo 1833” , realizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con il Soroptimist. Documentario che “ha ottenuto apprezzamenti sia per la qualità del prodotto audiovisivo, sia perché recupera l’attenzione su un personaggio e su una vicenda alessandrine che però hanno valore universale”. Ora, la ricerca, scaturita nel documento, “è stata resa disponibile in dvd nelle Biblioteche Civiche ed in istituzioni culturali di Alessandria e dei centri zona della provincia, ma a fronte di richieste ritengo che vi saranno prossimamente altre pubbliche proiezioni.
Un modo attivo di partecipazione alle appena avviate celebrazioni denominate “Italia 151” che in alcune Città si stanno organizzando e fra esse mi onoro di poter annoverare da subito Alessandrina”, spiega l’assessore.
L’altra figura alessandrina protagonista del risorgimento, forse meno nota, è quella di Cristoforo Moia che fu tesoriere del centro alessandrino della Giovine Italia. Riconosciuto colpevole, anche perché detentore di uno “stampato sedizioso”, fu condannato all’ergastolo il 5 settembre 1833 con sentenza del Governatore Galateri di Genola.
Nel 1842, una volta commutato l’ergastolo in esilio, si trasferì a Parigi ma ritornato ad Alessandria nel 1847 prese parte all’organizzazione della guardia civica con la prospettiva di essere nominato delegato per la provincia.
E’ il contributo che la città di Alessandrina ha voluto dare al 150° dell’Unità d’Italia, raccontando in particolare due figure “di grande valore storico che vanno riscoperte non solo per quel che fecero ma anche per gli insegnamenti che hanno lasciato”, ha sottolineato Carla Moruzzi Bolloli, presidente dell’istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.
Anche l’assessore alla cultura Davide Buzzi Langhi ha ricordato in particolar modo il documentario
“Andrea Vochieri , il processo 1833” , realizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con il Soroptimist. Documentario che “ha ottenuto apprezzamenti sia per la qualità del prodotto audiovisivo, sia perché recupera l’attenzione su un personaggio e su una vicenda alessandrine che però hanno valore universale”. Ora, la ricerca, scaturita nel documento, “è stata resa disponibile in dvd nelle Biblioteche Civiche ed in istituzioni culturali di Alessandria e dei centri zona della provincia, ma a fronte di richieste ritengo che vi saranno prossimamente altre pubbliche proiezioni.
Un modo attivo di partecipazione alle appena avviate celebrazioni denominate “Italia 151” che in alcune Città si stanno organizzando e fra esse mi onoro di poter annoverare da subito Alessandrina”, spiega l’assessore.
L’altra figura alessandrina protagonista del risorgimento, forse meno nota, è quella di Cristoforo Moia che fu tesoriere del centro alessandrino della Giovine Italia. Riconosciuto colpevole, anche perché detentore di uno “stampato sedizioso”, fu condannato all’ergastolo il 5 settembre 1833 con sentenza del Governatore Galateri di Genola.
Nel 1842, una volta commutato l’ergastolo in esilio, si trasferì a Parigi ma ritornato ad Alessandria nel 1847 prese parte all’organizzazione della guardia civica con la prospettiva di essere nominato delegato per la provincia.