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Fabbio ribadisce: “no al dissesto”. Oggi la parola alla Corte dei Conti
Il sindaco Fabbio in aula anticipa i contenuti della memoria difensiva che sarà sostenuta oggi davanti alla Corte dei Conti a Torino: "chiederemo di non proseguire con la procedura di dissesto ma di avviare un monitoraggio attento". Muro contro muro tra maggioranza e opposizione [DOCUMENTO IN ALLEGATO]
Il sindaco Fabbio in aula anticipa i contenuti della memoria difensiva che sarà sostenuta oggi davanti alla Corte dei Conti a Torino: "chiederemo di non proseguire con la procedura di dissesto ma di avviare un monitoraggio attento". Muro contro muro tra maggioranza e opposizione [DOCUMENTO IN ALLEGATO]
“Non si può assoggettare l’ente ad alcune situazione grave di dissesto. Lo dice la legge e la stessa Corte dei conti parla di una situazione che potrebbe portare al dissesto”. E’ la sintesi della memoria difensiva che oggi l’amministrazione sosterrà davanti alla sezione di Controllo della Corte dei Conti di Torino, anticipata dal sindaco Piercarlo Fabbio in una conferenza stampa e, poi, in consiglio comunale. L’ultimo, probabilmente, di questa gestione, come è stato sottolineato più dai banchi della maggioranza che non dell’opposizione.
Dopo il consiglio comunale terminato prima del tempo e una commissione bilancio davanti alla quale il Sindaco ha ritenuto di non parlare, nell’ultima seduta il primo cittadino ha espresso la linea dell’amministrazione in merito alle osservazioni dell’organo di controllo contabile: “di fronte alle osservazioni formali noi opponiamo un ragionamento per cui, in questa situazione di crisi economica generale, non era possibile non ricorrere alle anticipazioni di cassa (una delle contestazioni sollevate dalla Corte)”. Difesa ad oltranza, quindi, domani, davanti all’oganio di controllo. E difesa ad oltranza dell’operato della giunta davanti al consiglio. Inevitabile, quindi, il muro contro muro che è seguito in aula alla esposizione della memoria A Torino, questa mattina, ci saranno probabilmente l’assessore al bilancio Franco Trussi e dal ragioniere capo Paolo Ansaldi davanti ai giudici contabili. Per conto dell’amministrazione, chiederanno alla Corte dei Conti di non proseguire con la procedura di dissesto (che comunque potrebbe essere impugnata nel momento in cui il Prefetto portasse avanti l’iter di legge) ma di avviare un monitoraggio attento, “che tenga conto anche di una serie di positività”. Secondo Fabbio una dichiarazione di dissesto rappresenterebbe una “turbativa elettorale”.
Prima di aprire la discussione in aula il capogruppo del Pd Gianni Ivaldi ha chiesto che anche il presidente del Collegio dei revisori dei conti leggesse la relazione chiesta dal presidente del Consiglio comunale Cuttica di Revigliasco e dal capogruppo di maggioranza Fabrizio Priano. Relazione in parte già resa nota che sottolinea la “complessiva situazione critica” delle finanze comunali, aggravate dalle ingiunzioni di pagamento da parte del Cissaca e Compass.
Per il capogruppo del Pd Gianni Ivaldi “la memoria non fa altro che confermare il metodo adottato dall’amministrazione: l’utilizzo del potere come sola visione della politica”. Ivaldi chiede “al Prefetto ed alle autorità competenti di intervenire al più presto”. Paolo Bellotti, Idv, ricorda i debiti del comune verso società partecipate, dai 17 milioni di Atm ai 3 milioni del Cissaca, vedendo nella memoria difensiva della giunta una “sfida” alla Corte dei Conti. Giorgio Abonante, Pd, chiede che l’iter faccia il suo corso, nelle sedi competenti (corte dei conti e procura). La “difesa” della maggioranza è ancora una volta presa in carico da Mario Bocchio, che torna a temi a lui cari (magistratura “rossa”). Cristian Lagreca ricorda invece i punti programmatici realizzati dalla Giunta. Giorgio Barberis, Rifondazione Comunista, parla di una “amministrazione indegna di ricoprire il ruolo. Per fortuna è finita”.
Su Mara Scagni si scatena la rabbia (verbale) dell’assessore Vanni Lai e di Mario Bocchio quando dice, riferendosi alla maggioranza “ Vi abbiamo chiesto più volte di rinunciare ai vostri propositi, nell’aula giusta. Se le aule delle politiche non funzionano, non ci restano che quelle delle giustizia. Per l’ultima volta avete perso la possibilità di alleggerire la condanna di questo Comune dichiarando il dissesto, non facendolo, costringete chi amministrerà per i prossimi 4 anni ad azzerare ogni attività”.
Insomma, se quello di ieri sera è stato l’ultimo consiglio comunale, non è certo stato un lieto fine. Oggi, davanti alla Corte dei Conti ne potrà essere scritto difficilmente uno diverso.
Dopo il consiglio comunale terminato prima del tempo e una commissione bilancio davanti alla quale il Sindaco ha ritenuto di non parlare, nell’ultima seduta il primo cittadino ha espresso la linea dell’amministrazione in merito alle osservazioni dell’organo di controllo contabile: “di fronte alle osservazioni formali noi opponiamo un ragionamento per cui, in questa situazione di crisi economica generale, non era possibile non ricorrere alle anticipazioni di cassa (una delle contestazioni sollevate dalla Corte)”. Difesa ad oltranza, quindi, domani, davanti all’oganio di controllo. E difesa ad oltranza dell’operato della giunta davanti al consiglio. Inevitabile, quindi, il muro contro muro che è seguito in aula alla esposizione della memoria A Torino, questa mattina, ci saranno probabilmente l’assessore al bilancio Franco Trussi e dal ragioniere capo Paolo Ansaldi davanti ai giudici contabili. Per conto dell’amministrazione, chiederanno alla Corte dei Conti di non proseguire con la procedura di dissesto (che comunque potrebbe essere impugnata nel momento in cui il Prefetto portasse avanti l’iter di legge) ma di avviare un monitoraggio attento, “che tenga conto anche di una serie di positività”. Secondo Fabbio una dichiarazione di dissesto rappresenterebbe una “turbativa elettorale”.
Prima di aprire la discussione in aula il capogruppo del Pd Gianni Ivaldi ha chiesto che anche il presidente del Collegio dei revisori dei conti leggesse la relazione chiesta dal presidente del Consiglio comunale Cuttica di Revigliasco e dal capogruppo di maggioranza Fabrizio Priano. Relazione in parte già resa nota che sottolinea la “complessiva situazione critica” delle finanze comunali, aggravate dalle ingiunzioni di pagamento da parte del Cissaca e Compass.
Per il capogruppo del Pd Gianni Ivaldi “la memoria non fa altro che confermare il metodo adottato dall’amministrazione: l’utilizzo del potere come sola visione della politica”. Ivaldi chiede “al Prefetto ed alle autorità competenti di intervenire al più presto”. Paolo Bellotti, Idv, ricorda i debiti del comune verso società partecipate, dai 17 milioni di Atm ai 3 milioni del Cissaca, vedendo nella memoria difensiva della giunta una “sfida” alla Corte dei Conti. Giorgio Abonante, Pd, chiede che l’iter faccia il suo corso, nelle sedi competenti (corte dei conti e procura). La “difesa” della maggioranza è ancora una volta presa in carico da Mario Bocchio, che torna a temi a lui cari (magistratura “rossa”). Cristian Lagreca ricorda invece i punti programmatici realizzati dalla Giunta. Giorgio Barberis, Rifondazione Comunista, parla di una “amministrazione indegna di ricoprire il ruolo. Per fortuna è finita”.
Su Mara Scagni si scatena la rabbia (verbale) dell’assessore Vanni Lai e di Mario Bocchio quando dice, riferendosi alla maggioranza “ Vi abbiamo chiesto più volte di rinunciare ai vostri propositi, nell’aula giusta. Se le aule delle politiche non funzionano, non ci restano che quelle delle giustizia. Per l’ultima volta avete perso la possibilità di alleggerire la condanna di questo Comune dichiarando il dissesto, non facendolo, costringete chi amministrerà per i prossimi 4 anni ad azzerare ogni attività”.
Insomma, se quello di ieri sera è stato l’ultimo consiglio comunale, non è certo stato un lieto fine. Oggi, davanti alla Corte dei Conti ne potrà essere scritto difficilmente uno diverso.
Scarica qui la memoria difensiva inviata alla Corte dei Conti