Claudio Lombardi: per rompere il silenzio
Il fatto è che quando una persona si avvicina ai 70 anni e si guarda indietro, si rende finalmente conto di quello che è stato capace di fare nella vita. Questo principio vale un po per tutti... tutti abbiamo al nostro attivo qualche cosa anche se però spesso la vita è soprattutto un fatto di fortuna e di buone occasioni prese al volo. Se permettete, Vi parlo un po di me...
Il fatto è che quando una persona si avvicina ai 70 anni e si guarda indietro, si rende finalmente conto di quello che è stato capace di fare nella vita. Questo principio vale un po? per tutti... tutti abbiamo al nostro attivo qualche cosa anche se però spesso la vita è soprattutto un fatto di fortuna e di buone occasioni prese al volo. Se permettete, Vi parlo un po? di me...
Ho passato tutta la mia gioventù a Spinetta: ho amato molto questo luogo sempre troppo indeciso se accettarsi o cercare di essere qualcos’altro, un luogo grigio di polvere, povero d’aria ma ricco di lavoro… contraddizioni che in questi anni non si sono mai sciolte, a cui mi sento di appartenere in tutto e per tutto: tecnico, minuzioso per formazione (grande eredità che mi ha lasciato mio padre) ma anche idealista e timido (tutta colpa del liceo classico e del mio professore di filosofia…).
Lo studio è stata la mia vera carta vincente…. L’Università l’ho iniziata a Firenze. Facoltà di Fisica. La mia buona stella ha voluto che in quegli anni fosse Sindaco Giorgio La Pira…e l’ho conclusa a Bologna dove sono diventato ingegnere meccanico, con un pallino preciso: lo studio dell’energia e della sua produzione.
Sono entrato quasi subito al Centro Ricerche Fiat e poi nel magico mondo delle auto e delle moto da corsa: Lancia, Ferrari, Aprilia… mica noccioline!
Il grande Enzo Ferrari, l’ing. Ghidella, Cesare Fiorio, Marku Alen, Biasion, Berger, Alesì… Max Biaggi, Melandri ed il mitico Sic. Ed ancora Prost, Schumacher…
Pensate… uno di Spinetta che fa colazione con Senna e progetta il 12 cilindri Ferrari con cui Berger va a vincere sul circuito di Hockenaim, in Germania … mitico (lui).
Ad un certo punto, però, si inizia anche a pensare che ogni medaglia ha due facce e se da una parte si è preso molto, ci si accorge che dall’altra si è dovuto dare molto: quanto sono stato lontano… quante ricorrenze passate da solo… quante telefonate… e poi una casa in cui ti sembra di dover chiedere ogni momento permesso… e ancora i figli che ti ritrovi adulti… gli amici che hai perso per strada.
Potevamo forse trasferirci da qualche altra parte, ma le radici che tutti noi abbiamo sono fortissime e ce lo hanno impedito… Si rimane a Spinetta.
Presa la decisione, ti guardi intorno e ti ritrovi ad avere quasi 70 anni… e ti viene spontaneo il desiderio di fare, di restituire qualche cosa, di offrire un po’ della tua esperienza alla tua gente… a partire da quelli meno fortunati, più indifesi, quelli che via non hanno mai potuto andare. Neppure per un giorno.
Oggi sono pronto a iniziare un percorso nuovo al servizio della mia città. Vorrei farlo partendo proprio daSpinetta che deve ritrovare la capacità di stare insieme in un luogo finalmente meno inquinato, bonificato, senza più il problema del Rio Lovassina, miasmi provenienti dalla discarica, strade e marciapiedi fatiscenti, così da essere rivalutata in tutti i sensi.
In Fraschetta vive una comunità vera che deve poter partecipare, essere informata, contare di più, deve poter far sentire la propria voce, uscire dall’ emarginazione, avere più servizi per i giovani e per gli anziani.
La bicicletta deve diventare, insieme ai mezzi pubblici, il simbolo della nostra viabilità pulita. Occorre però che nei grandi quartieri come il Cristo e nei sobborghi aumenti la sicurezza stradale, si realizzino parcheggi di interscambio e piste ciclabili. Vorrei poi poter dedicare un particolare impegno affinchè tutti gli Enti responsabili provvedano agli interventi di messa in sicurezza idraulica di Alessandria attraverso la sistemazione degli argini, la manutenzione dei fiumi e senza dimenticare che l’unica vera garanzia viene dal ripristino delle aree golenali a dalla creazione di casse di esondazione a monte della città.
Basta soluzioni improvvisate, basta progetti fasulli, basta scempi edilizi, come ad esempio quelli realizzati sulla collina di Valle San Bartolomeo e basta con la follia di far costruire in aree esondabili e golenali, come è accaduto per il Centro Commerciale Panorama o il Palazzo dell’Edilizia.
Nella grande periferia alessandrina abitano moltissime famiglie: vorrei essere la loro voce e portare i loro problemi “in pole position”, o almeno, aiutarle a rompere il silenzio. Per quanto mi riguarda, sono convinto che la mia esperienza possa essere utile e contribuire a trovare soluzioni…
Non mi sono mai tirato indietro prima, figuriamoci se lo faccio adesso.
Sono pronto a iniziare una nuova vita al servizio di tutta la collettività alessandrina perchè credo che si possa costruire una città migliore.
Con Sinistra Ecologia e Libertà sostengo Rita Rossa, donna intelligente, sensibile, capace di fare ma anche di ascoltare, al contrario di chi, in questi ultimi 5 anni, ha fatto di tutto per portare Alessandria sull’orlo del baratro. E poco mi importa se l’attuale nostro Signor Sindaco mi ha espresso “tanta compassione” e mi ha accusato di usare la mia “sbiadita notorietà” a fini elettorali. Quando lui collezionava disastri, io vincevo ancora il mondiale con Max Biaggi.
Ed era solo il 2010.