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Il Pd: “adesso ripartiamo dal futuro”
Il futuro di Alessandria partendo dall'attuale situazione del Comune. Rita Rossa: Fabbio prima compie lo scempio oramai certificato dalla Corte dei Conti e poi finge indifferenza
Il futuro di Alessandria partendo dall'attuale situazione del Comune. Rita Rossa: Fabbio prima compie lo scempio oramai certificato dalla Corte dei Conti e poi finge indifferenza
Sabato pomeriggio si è svolta una un’iniziativa pubblica organizzata dal Partito Democratico e dedicata al futuro della città, partendo dalla situazione del Comune di Alessandria causato dall’attuale amministrazione. L’incontro, avvenuto all’ex Taglieria del Pelo di Alessandria, si intitolava Adesso ripartiamo dal futuro e ha visto dapprima intervenire il capogruppo del Pd in Consiglio Comunale, Gianni Ivaldi, e il consigliere Ezio Brusasco.
Ivaldi ha riassunto in alcuni punti le criticità emerse nei cinque anni di governo Fabbio: dalla questione finanziaria al centro del dibattito a quella etica con i numerosi arresti avvenuti durante l’amministrazione di centro destra (in manette sono finiti Maurizio Grassano, Gheorghe Raica, Giuseppe Caridi e Carlo Alberto Ravazzano), passando per i difficili rapporti istituzionali all’interno del Comune con l’opposizione spesso impossibilitata a svolgere il proprio ruolo per mancanza di documentazione.
È toccato poi a Ezio Brusasco entrare nel vivo della vicenda bilanci e ripercorrere i passaggi che hanno portato all’ultimo pronunciamento della Corte dei Conti sui conti di Palazzo Rosso, in attesa di quello del 21 marzo. Il lavoro di denuncia da parte del centro sinistra in merito ai bilanci comunali ebbe inizio un anno fa, per arrivare nel giugno dello scorso anno all’esposto presentato alla Corte dei Conti. Ecco perché, secondo Brusasco, sono inaccettabili le critiche di chi in queste ore accusa il Pd di non essere stato tempestivo.
“Sono i numeri a rendere l’idea della gravità della situazione alessandrina: a oggi il debito del Comune ammonta a 92 milioni di euro, contro i 34 lasciati dalla passata amministrazione, cioè un +275% rispetto alla situazione del 2006. Il disavanzo è pari, invece, a 21 milioni e 100 mila euro”.
Alla discussione hanno partecipato anche il senatore Enrico Morando e l’onorevole Mario Lovelli annunciando che l’ispezione ministeriale sollecitata qualche mese fa dallo stesso Lovelli e mai avvenuta, ci sarà.
Le conclusioni sono state affidate a Rita Rossa, la quale ha definito “irresponsabile l’atteggiamento del sindaco Fabbio che prima compie lo scempio oramai certificato dalla Corte dei Conti e poi finge indifferenza, tappezzando la città di manifesti elettorali e concedendosi spese inutili come quella per le penne stilografiche, quasi a volere buttar fumo negli occhi dei cittadini nel tentativo di convincerli che non è accaduto nulla di grave”.
“La città ha bisogno della verità – ha dichiarato ancora Rita Rossa – e noi che ci mettiamo la faccia ci assumiamo la responsabilità di ripartire dalla situazione che abbiamo denunciato oggi. Come? Investendo nel capitale umano, in una efficiente organizzazione del lavoro, nell’associazionismo… partendo dalle priorità e da un nuovo patto tra amministratori e cittadini basato sulla legalità e sulla trasparenza e rinunciando, se sarà necessario, a convinzioni ideologiche”.
“In caso di dissesto certificato le conseguenze saranno gravissime – ha ricordato infine Rita Rossa – Niente assunzioni, impossibilità di accendere mutui e aumento delle tariffe. Ma anche se non ci fosse, bisognerà correre ai ripari. Penso sarà utile chiudere tutte le partecipate inutili come Svial, Valorial, Al-Tri, Argental e ragionare sulla creazione di una società multiutilities, con un unico presidente e direttori che si occupino dei settori trasporti, rifiuti, acqua, per ridurre i costi e al tempo stesso mantenere servizi di qualità”.
Ivaldi ha riassunto in alcuni punti le criticità emerse nei cinque anni di governo Fabbio: dalla questione finanziaria al centro del dibattito a quella etica con i numerosi arresti avvenuti durante l’amministrazione di centro destra (in manette sono finiti Maurizio Grassano, Gheorghe Raica, Giuseppe Caridi e Carlo Alberto Ravazzano), passando per i difficili rapporti istituzionali all’interno del Comune con l’opposizione spesso impossibilitata a svolgere il proprio ruolo per mancanza di documentazione.
È toccato poi a Ezio Brusasco entrare nel vivo della vicenda bilanci e ripercorrere i passaggi che hanno portato all’ultimo pronunciamento della Corte dei Conti sui conti di Palazzo Rosso, in attesa di quello del 21 marzo. Il lavoro di denuncia da parte del centro sinistra in merito ai bilanci comunali ebbe inizio un anno fa, per arrivare nel giugno dello scorso anno all’esposto presentato alla Corte dei Conti. Ecco perché, secondo Brusasco, sono inaccettabili le critiche di chi in queste ore accusa il Pd di non essere stato tempestivo.
“Sono i numeri a rendere l’idea della gravità della situazione alessandrina: a oggi il debito del Comune ammonta a 92 milioni di euro, contro i 34 lasciati dalla passata amministrazione, cioè un +275% rispetto alla situazione del 2006. Il disavanzo è pari, invece, a 21 milioni e 100 mila euro”.
Alla discussione hanno partecipato anche il senatore Enrico Morando e l’onorevole Mario Lovelli annunciando che l’ispezione ministeriale sollecitata qualche mese fa dallo stesso Lovelli e mai avvenuta, ci sarà.
Le conclusioni sono state affidate a Rita Rossa, la quale ha definito “irresponsabile l’atteggiamento del sindaco Fabbio che prima compie lo scempio oramai certificato dalla Corte dei Conti e poi finge indifferenza, tappezzando la città di manifesti elettorali e concedendosi spese inutili come quella per le penne stilografiche, quasi a volere buttar fumo negli occhi dei cittadini nel tentativo di convincerli che non è accaduto nulla di grave”.
“La città ha bisogno della verità – ha dichiarato ancora Rita Rossa – e noi che ci mettiamo la faccia ci assumiamo la responsabilità di ripartire dalla situazione che abbiamo denunciato oggi. Come? Investendo nel capitale umano, in una efficiente organizzazione del lavoro, nell’associazionismo… partendo dalle priorità e da un nuovo patto tra amministratori e cittadini basato sulla legalità e sulla trasparenza e rinunciando, se sarà necessario, a convinzioni ideologiche”.
“In caso di dissesto certificato le conseguenze saranno gravissime – ha ricordato infine Rita Rossa – Niente assunzioni, impossibilità di accendere mutui e aumento delle tariffe. Ma anche se non ci fosse, bisognerà correre ai ripari. Penso sarà utile chiudere tutte le partecipate inutili come Svial, Valorial, Al-Tri, Argental e ragionare sulla creazione di una società multiutilities, con un unico presidente e direttori che si occupino dei settori trasporti, rifiuti, acqua, per ridurre i costi e al tempo stesso mantenere servizi di qualità”.