Ansaldi: “nessuna dichiarazione di dissesto”
Il ragioniere capo Paolo Ansaldi ha anticipato, durante la commissione bilancio, che non sarà presentata questa sera in Consiglio comunale alcuna dichiarazione di dissesto. Il sindaco Fabbio illustrerà, verso fine seduta, i pareri acquisiti dallo studio dell'economista Ukmar
Il ragioniere capo Paolo Ansaldi ha anticipato, durante la commissione bilancio, che non sarà presentata questa sera in Consiglio comunale alcuna dichiarazione di dissesto. Il sindaco Fabbio illustrerà, verso fine seduta, i pareri acquisiti dallo studio dell'economista Ukmar
Inizia a delinearsi la linea che l’amministrazione comunale ha intenzione di tenere sulla vicenda bilanci che sarà affrontata questa sera e domani in Consiglio comunale. Nel corso della commissione Bialncio il ragioniere capo Paolo Ansaldi ha anticipato come non sarà presentata alcuna delibera di dissesto da portare in votazione in Consiglio , in quanto l’amministrazione ritiene che non ve ne siano i presupposti. Il sindaco Piercarlo Fabbio, assente in commissione, questa sera relazionerà, verso fine seduta (poichè prima sarà impegnato alla fiera casalese di San Giuseppe) sui pareri acquisiti dallo studio dell’economista Uckmar e del professore della Bocconi in merito alla posizione del Comune nei confronti delle osservazioni della Corte dei Conti. Stasera sono attese, quindi, le linee guida con cui l’amministrazione si presenterà mercoledì 21 marzo a Torino, di fronte alla corte.
Se la posizione espressa dal ragioniere capo è quella della insussistenza di una situazione di dissesto, di altro parere è la minoranza che a più voci ha ribadito la situazione drammatica dell’Ente. “Se non siamo in dissesto, allora domani pagate i debiti a tutti i creditori” ha affermato il consigliere Bellotti. “il dissesto c’è ed è evidente, anche se voi non volete ammetterlo – ha proseguito il vicepresidente Enrico Mazzoni – La situazione descritta dalla Corte dei Conti nell’ultima lettera di venerdì 16 marzo è peggiore delle precedenti!”. Anche Mara Scagni interviene con un appello ai consiglieri tutti, anche di maggioranza: “se volgiamo salvare l’onore dell’Ente stasera dovremmo chiedere tutti di deliberare il dissesto”. Sulla questione della memoria redatta da “esperti esterni” la critica arriva dal consigliere Bellotti: “questa relazione è un’opinione aggiuntiva, ma non è un atto amministrativo che è quello richiesto dalla Corte dei Conti di Torino”.
Nessuna audizione dell’assesore Franco Trussi, in rappresentanza della Giunta, se non con qualche intervento di replica alle dichiarazioni espresse dalla minoranza. “Per fortuna è la legge che ci detta i comportamenti da seguire. E la legge esiste ancora. Tutto quello che faremo è in difesa della città”. Poi in merito ad alcune tematiche portate all’attenzione dall’opposizione Trussi ammonisce: “Studiate prima di chiedere in merito a certi temi, come sto facendo io in questi mesi”.
Il presidente del Collegio dei revisori dei Conti ha letto la relazione che già era di pubblico dominio, e che chiedeva all’Ente e ai suoi Organi una “ricognizione generale dell’attuale situazione del Comune in materia finanziaria e non una relazione prospettica”, ma il più possibile reale e attinente alla realtà attuale delle condizioni. Ad aggiungere alcuni particolari è stata la dottoressa Perrone del Collegio dei Revisori che ha sottolineato come “i parametri identificativi del dissesto siano un allegato obbligatorio al bilancio e che denotano degli squilibri strutturali”. Se si è fuori di 5 parametri su 10 l’Ente è obbligato a dei controlli da parte di esterni, cioè di terzi, ma non è significativo di una situazione di dissesto in automatico. Allo stesso tempo però la dottoressa Perrone si richiama alla Sezione Autonomia della Corte dei Conti che ha delineato in 3 punti i parametri fondamentali da tenere in considerazione (e che sono ripresi nell’analisi anche dalla Sezione regionale Controllo): le continue anticipazioni di cassa, quindi la mancanza di liquidità per il Comune, lo squilibrio di parte corrente e la gestione del servizio per conto terzi.
Una lettera indirizzata al primo cittadino (oltre che al presidente del Consiglio, al ragioniere capo e al presidente dei Revisori dei Conti) è giunta a Palazzo Rosso venerdì 16 marzo, dalla Sezione Controllo della Corte dei Conti di Torino. Una lettera che chiedeva di specificare sia chi si sarebbe presentato, mercoledì 21 marzo, all’adunanza in rappresentanza dell’Ente comunale, sia quali temi dovranno (obbligatoriamente) essere chiariti nella sede torinese. Molti di questi argomenti, per i quali la Giunta Fabbio ha tempo fino a martedì 20 marzo prima dell’invio della documentazione alla Corte dei Conti, erano gli stessi punti critici evidenziati nell’ultima relazione presentata dal Collegio dei Revisori dei Conti.
Una relazione che, ufficialmente, non ha ancora avuto modo di essere ascoltata dal Consiglio comunale, che con la “due giorni” di stasera 19 e di domani 20 marzo, chiude il proprio percorso di “ordinaria amministrazione” prima delle elezioni comunali di maggio-giugno. Ed è proprio nella seduta di stasera che alcuni punti ancora oscuri dovrebbero trovare maggiore chiarezza: il Consiglio di lunedì si può definire “il Consiglio dei bilanci”, dove la situazione di Palazzo Rosso dovrà iniziare a fare i conti con quello che si prospetta essere il proprio futuro.
Nel pomeriggio, alle 15, la commissione consiliare Bilancio darà spazio ad un membro della Giunta (forse l’assessore FrancoTrussi) per l’audizione sulla situazione finanziaria e sulla pronuncia della Corte, tante volte rimandata, e permetterà anche di conoscere la richiesta fatta dai Revisori nella loro relazione (ovvero di operare una “ricognizione generale”). In base al lavoro svolto dagli uffici tecnici e dal ragioniere capo in questa settimana (al quale lo stesso presidente del Consiglio Cuttica di Revigliasco si è rivolto con una lettera), questa sera si dovrebbe sapere se questa “ricognizione” è stata eseguita o meno e quali esiti ha portato. E in base al risultato sarà possibile iniziare ad intravedere il futuro del Comune di Alessandria: si dovrà deliberare il dissesto già stasera, oppure si proseguirà “a testa alta” fino a mercoledì davanti alla Corte dei Conti per vedere cosa succederà?
Quel che è certo è che stasera dalla Giunta e dalla ragioneria si dovrà avere qualche risposta, che la minoranza (e parte della stessa maggioranza) aspetta e richiede da un po’. Il Consiglio di martedì 20, invece, potrebbe dare spazio ad altri temi “scottanti” e di attualità in città, come la situazione di Aristor (che ha l’assemblea dei soci lunedì),degli asili nido e anche della variante al Piano regolatore oggetto di discussione oggi nella commissione Territorio. Ma le decisioni sono ancora tutte da prendere nella capigruppo convocata per questa mattina.