Home
Sgominata la banda dei furti nelle abitazioni
Nuova ordinanza di custodia cautelare per i componenti della banda accusata di numerosi furti nelle abitazioni nella provincia alessandrina. L'operazione è stata portata a termine dalla Squadra Mobile della Questura di Alessandria con l'ausilio del dipartimento Prevenzione crimini di Torino e Genova
Nuova ordinanza di custodia cautelare per i componenti della banda accusata di numerosi furti nelle abitazioni nella provincia alessandrina. L'operazione è stata portata a termine dalla Squadra Mobile della Questura di Alessandria con l'ausilio del dipartimento Prevenzione crimini di Torino e Genova
Nuovi elementi sono stati presentati dal capo della Squadra Mobile della Questura di Alessandria, Domenico Lopane, nell’ambito dell’operazione denominata “Al calar del sol” che nel gennaio del 2011 aveva posto fine all’attività di una banda di albanesi dedita ai furti nelle abitazioni. Sono stati arrestati A. Laska (per il quale era già stata emessa una ordinanza di custodia cautelare dal Gip e che per precedenti capi d’imputazione si trova, tuttora, nel carcere di Asti), i due fratelli Pervathi e I.Nikolla.
Le indagini, che hanno avuto inizio nel 2011, non si sono interrotte da parte della Squadra Mobile, nella consapevolezza che gli episodi criminali attribuiti alla banda potevano essere ben più numerosi. Ed infatti a seguito di verifiche, anche grazie ai dispositivi di comparazione sul Dna, i capi di imputazione sono cresciuti dagli 8 delle prime ordinanze di custodia cautelare a 31 capi di imputazione.
“Il creatore e costitutore della associazione a delinquere – spiega il capo della Mobile, Lopane – era Laska. Furti in appartamento, e reati contro il patrimonio, oltre a ricettazione di auto rubate per un totale di 34 vetture di grossa cilindrata e di un certo valore, per un totale di oltre 2 milioni di euro”. Quattro sono i nuovi capi d’imputazione contro Laska: ricettazione di una Bmw, rubata a Cherasco, in provincia di Torino, con la quale avrebbe compiuto il furto in una abitazione di Valenza (in data 9 novembre 2010), rendendosi colpevole dell’aggravante di un episodio cruento contro una pattuglia di agenti che effettuavano controlli. Laska avrebbe cercato di investire un poliziotto, nel tentativo di fuggire, esplodendo alcuni colpi di pistola in direzione del mezzo delle Forze dell’Ordine, colpendo la ruota posteriore dell’auto. Questo rappresenta il secondo capo d’imputazione, detenzione di arma da fuoco (una Beretta calibro 7.65), cui si aggiungono furto in abitazione aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.
Il nuovo elemento che ha portato a risvolti significativi nelle indagini contro la banda (composta anche da 2 ricettatori, altre 7/8 soggetti e due donne che si occupavano della custodia della refurtiva) è stato il ritrovamento di un paio di guanti proprio nelle vicinanze della zona del furto nella città dell’oro. Attraverso i riscontri del Dna su alcuni degli oggetti abbandonati dai fuggitivi è stato possibile ricondurre il furto e l’accaduto a Laska e ai suoi complici.
Questo sembra essere il modus operandi della banda: “la banda portava le auto rubate – spiega Domenico Lopane – in parcheggi nelle immediate vicinanze delle proprie abitazioni, nel milanese, e poi con le stesse vetture rubate si spostavano per approntare i colpi nelle abitazioni dell’alessandrino, del valenzano, ma anche nella provincia di Asti, Cuneo e Pavia.
“L’attività investigativa nella provincia della Squadra Mobile di Alessandria continua – ha spiegato il questore Filippo Dispenza – Con attenzione per l’attività di furto negli appartamenti, ma anche nel settore del gioco, con un aumento dei casi di furti alle macchinette, slot-machines nei bar”. Il questore ha sottolineato “l’attività di intelligenza, di sacrificio delle Volanti della Mobile nelle operazioni di controllo su tutto il territorio provinciale”.
Le indagini, che hanno avuto inizio nel 2011, non si sono interrotte da parte della Squadra Mobile, nella consapevolezza che gli episodi criminali attribuiti alla banda potevano essere ben più numerosi. Ed infatti a seguito di verifiche, anche grazie ai dispositivi di comparazione sul Dna, i capi di imputazione sono cresciuti dagli 8 delle prime ordinanze di custodia cautelare a 31 capi di imputazione.
“Il creatore e costitutore della associazione a delinquere – spiega il capo della Mobile, Lopane – era Laska. Furti in appartamento, e reati contro il patrimonio, oltre a ricettazione di auto rubate per un totale di 34 vetture di grossa cilindrata e di un certo valore, per un totale di oltre 2 milioni di euro”. Quattro sono i nuovi capi d’imputazione contro Laska: ricettazione di una Bmw, rubata a Cherasco, in provincia di Torino, con la quale avrebbe compiuto il furto in una abitazione di Valenza (in data 9 novembre 2010), rendendosi colpevole dell’aggravante di un episodio cruento contro una pattuglia di agenti che effettuavano controlli. Laska avrebbe cercato di investire un poliziotto, nel tentativo di fuggire, esplodendo alcuni colpi di pistola in direzione del mezzo delle Forze dell’Ordine, colpendo la ruota posteriore dell’auto. Questo rappresenta il secondo capo d’imputazione, detenzione di arma da fuoco (una Beretta calibro 7.65), cui si aggiungono furto in abitazione aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.
Il nuovo elemento che ha portato a risvolti significativi nelle indagini contro la banda (composta anche da 2 ricettatori, altre 7/8 soggetti e due donne che si occupavano della custodia della refurtiva) è stato il ritrovamento di un paio di guanti proprio nelle vicinanze della zona del furto nella città dell’oro. Attraverso i riscontri del Dna su alcuni degli oggetti abbandonati dai fuggitivi è stato possibile ricondurre il furto e l’accaduto a Laska e ai suoi complici.
Questo sembra essere il modus operandi della banda: “la banda portava le auto rubate – spiega Domenico Lopane – in parcheggi nelle immediate vicinanze delle proprie abitazioni, nel milanese, e poi con le stesse vetture rubate si spostavano per approntare i colpi nelle abitazioni dell’alessandrino, del valenzano, ma anche nella provincia di Asti, Cuneo e Pavia.
“L’attività investigativa nella provincia della Squadra Mobile di Alessandria continua – ha spiegato il questore Filippo Dispenza – Con attenzione per l’attività di furto negli appartamenti, ma anche nel settore del gioco, con un aumento dei casi di furti alle macchinette, slot-machines nei bar”. Il questore ha sottolineato “l’attività di intelligenza, di sacrificio delle Volanti della Mobile nelle operazioni di controllo su tutto il territorio provinciale”.