Conto alla rovescia per la riapertura della Casa di Quartiere
In via Verona fervono i preparativi dopo i lavori di bonifica dallamianto. A fine mese verrà ospitato il Progetto Evoluzione della Provincia di Alessandria e dal primo aprile tornerà disponibile lo spazio per gli incontri pubblici e le attività artistiche e culturali
In via Verona fervono i preparativi dopo i lavori di bonifica dall?amianto. A fine mese verrà ospitato il Progetto Evoluzione della Provincia di Alessandria e dal primo aprile tornerà disponibile lo spazio per gli incontri pubblici e le attività artistiche e culturali
Per capire quanto sarà potenzialmente importante la Casa di Quartiere finalmente riaperta in tutti i suoi spazi, basta chiedere a Scaltritti quali saranno le attività che lì verranno ospitate: “pensiamo a uno spazio aperto al quartiere, sfruttando anche la peculiarità della struttura, che viene a costituire praticamente una sorta di grande piazza coperta. Entro fine marzo sarà completato l’allestimento per l’area dedicata a ospitare incontri culturali, iniziative pubbliche ed eventi, come succederà con la nuova edizione del Salone “Progetto Evoluzione” promosso dalla Provincia di Alessandria, negli anni passati ospitato dalla Caserma Valfrè. In quell’occasione come Comunità di San Benedetto organizzeremo due eventi collaterali: il 29 marzo ci sarà la presentazione del nuovo libro di Don Gallo “Non uccidete il futuro dei giovani”, mentre il 30 dalle 17 in poi ci sarà un incontro dedicato ai rave, alla musica e ai graffiti, in collaborazione con il gruppo Abele”.
Nel frattempo procedono i lavori anche nella seconda area che compone la Casa di Quartiere, quella dedicata maggiormente alle attività. Prosegue Scaltritti: “una volta ultimati i lavori verrà ospitata lì la scuola di italiano per stranieri (già attiva da tempo, ma in attesa di una collocazione più confortevole), della sala prove che verrà utilizzata in piante stabile dall’Orchestra Multietnica Furasté e dello spazio dedicato all’officina popolare, con il progetto della ciclofficina ma non solo, e un ulteriore spazio da affidare al neonato sportello di aiuto e informazione per i profughi e tutti coloro che vogliono chiedere asilo politico e non sanno come comportarsi, che verrà gestito in collaborazione con Antonio Olivieri e il Comitato verso il Kurdistan”. In più, a partire da giugno, i responsabili della Comunità contano di riuscire a inaugurare in piazza Santa Maria di Castello un negozio con i prodotti dell’atelier di sartoria che viene gestito dalla Comunità e altri prodotti non alimentari. Un secondo spazio vendita verrà invece aperto forse già prima di Natale e servirà per vendere i prodotti degli orti solidali legati ai progetti come quello del Consorzio Consolidale (del quale la Comunità fa parte).
“In questa fase di fragilità del welfare – conclude Fabio Scaltritti – è nostra responsabilità indirizzare verso iniziative di imprenditorialità sociale, che puntino sulle persone e che facciano sì che coloro che hanno necessità di utilizzare determinati servizi ne possano diventare gradualmente anche i protagonisti. Per citare un esempio su tutti, mi piace ricordare lo splendido percorso che è stato fatto fino ad oggi con la comunità islamica cittadina: alcune attività come la distribuzione alimentare, il laboratorio di sartoria e la raccolta e distribuzione di abiti sono ormai quasi completamente gestiti dalle donne del quartiere, molte arabe. Questo per noi è importantissimo perché con il tempo aiuta a conoscersi, capire le difficoltà reciproche, entrare in relazione e costruire legami”.