Salta l’audizione sui bilanci, ma c’è la relazione dei Revisori dei Conti
La commissione Bilancio termina a metà dell'opera: manca il numero legale durante la votazione per la cessione delle quote comunali di Aristor e salta così anche l'audizione (probabilmente) dell'assessore Trussi sui bilanci e sulla pronuncia della Corte dei Conti. Intanto però è pronta la relazione dei Revisori dei Conti, che chiedono "all'Ente un'operazione generale di ricognizione della situazione finanziaria del Comune"
La commissione Bilancio termina a metà dell'opera: manca il numero legale durante la votazione per la cessione delle quote comunali di Aristor e salta così anche l'audizione (probabilmente) dell'assessore Trussi sui bilanci e sulla pronuncia della Corte dei Conti. Intanto però è pronta la relazione dei Revisori dei Conti, che chiedono "all'Ente un'operazione generale di ricognizione della situazione finanziaria del Comune"
Ancora una volta, quindi, l’amministrazione non relaziona sulla questione bilanci, proprio nel giorno in cui, però, era pronta la tanto attesa pronuncia del Collegio dei Revisori sui “parametri indicativi del dissesto”. La relazione dei Revisori era stata chiesta nel corso del Consiglio comunale del 20 febbraio dal consigliere di maggioranza Fabrizio Priano. Nel documento i tre membri del Collegio, Tattoli, Angelini e la dottoressa Perrone, non si esprimono con un “si” o un “no” secchi sul possibile stato di dissesto, né indicano il numero dei parametri in cui l’Ente rientra. Riscontrano la sussistenza di varie situazioni di “sofferenza economica e finanziaria” e richiedono quindi “agli organi dell’Ente un’operazione generale di ricognizione della situazione finanziaria del Comune, basata su un’attenta e oggettiva analisi della situazione attuale e non prospettica o potenzialmente verificabile in futuro”. Il Collegio dei Revisori sottolinea anche come “la dichiarazione di dissesto finanziario, qualora ne ricorrano i presupposti (secondo quindi l’articolo 244 del decreto legge 267 del Tuel), va interpretata come un vero e proprio atto di autotutela”, che dovrebbe rappresentare il giusto contemperamento degli opposti interessi in gioco, pubblici (cioè dell’Ente e della sua funzionalità) e privati (degli operatori economici e dei dipendenti). Si arriverà ad una delibera del Consiglio che proclama “il dissesto” prima del 21 marzo? Non è chiaro se i Revisori spingano a fare ciò.
Ma, nella relazione, vengono ben delineate le “irregolarità contabili e le criticità” che erano state evidenziate anche dalla Sezione di Controllo della Corte: lo squilibrio tra spese correnti e entrate correnti, la situazione debitoria nei confronti delle partecipate, il continuo ricorso alle anticipazioni di cassa, l’inattendibilità di alcune previsioni di entrata, il mantenimento delle società Svial e Valorial, il mancato rispetto del Patto di stabilità del 2010 e il dubbio conseguimento del rispetto anche per il 2011. Il dato forse più preoccupante è quello relativo alla condizione di “disavanzo di amministrazione” che per l’anno 2011 ha raggiunto i -21 milioni (con dati al 21 febbraio 2012). A confermare queste difficoltà finanziarie di Palazzo Rosso sono i decreti di ingiunzione notificati alla fine del mese di febbraio che ammontano a oltre 10 milioni di euro: un’ingiunzione del Cissaca di 9 milioni e una della Compass (la multinazionale che detiene l’80% di Aristor) di 1 milione 17 mila euro con atto di pignoramento per il “servizio pulizie”.
Ma in tutta questa situazione uno dei peggiori nemici è sempre il tempo. Ce la farà l’amministrazione comunale a preparare questa “ricognizione generale della situazione finanziaria” prima della data ultima del 21 marzo, quando è fissata l’adunanza dalla Corte dei Conti di Torino per verificare i punti a cui ancora non era stata data una risposta? E quando verrà presentata ufficialmente questa relazione dal Collegio dei Revisori? Soprattutto considerando che la commissione Bilancio, fermata ieri sulla questione Aristor, è stata riconvocata per oggi, alle 18, insieme ad altre situazioni sulle quali è necessario il parere dei commissari prima di poter essere discusse nel Consiglio comunale della sera. All’ordine del giorno della commissione Bilancio e del Consiglio delle 21 ci sono quindi: Aral, convenzione di funzioni tra i comuni aderenti al capitale per la concessione del servizio pubblico locale dei rifiuti solidi, sia urbani che speciali, e revoca quindi dello stesso servizio ad Aral- Alessandria, il parere sulla garanzia di fideiussione a Asd “Circolo Telma” per l’assunzione di un mutuo per lavori di miglioria e adeguamento su un immobile di proprietà del Comune e infine Aristor. Mentre non c’è alcun riferimento all’audizione di un rappresentante dell’amministrazione sulla questione Corte dei Conti. Salterà di nuovo, ancora una volta?
Contrari alla cessione delle quote Barberis, Ivaldi, Mazzoni, Bellotti e Malagrino, che hanno chiesto all’amministrazione di ammettere la “scelta politica” di questa decisione e di non giustificarla invece come “obbligo di legge”. “La legge non pone un veto sulla possibilità di ricapitalizzare – precisa Diego Malagrino dei Moderati – e quindi con alcune modifiche dello Statuto dell’azienda sarebbe un ‘salvo’ che ci consentirebbe di non vendere e lasciare tutto in mano ad un privato”. Non sembra essere d’accordo il ragioniere capo, che continua a rimarcare il fatto che questa di Aristor sarebbe comunque stata “un’uscita obbligata, ma a zero”, cioè senza portare a casa un euro, mentre con questa forma concordata con Compass di “recesso di fatto”, almeno si recuperano 25 mila euro (su un totale di perdita da ripianare di oltre 450 mila euro e con una situazione debitoria nei confronti della Compass di circa 1 milione 700 mila euro).