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Un presidio per chiedere la liberazione di “Mambo”
Domenica pomeriggio in Piazzetta della Lega sono tornati a manifestare gli attivisti del movimento No Tav e del movimento contro il Tav - Terzo Valico. In particolare è stata chiesta la scarcerazione di "Mambo", compagno delle battaglie contro i cantieri dell'alta velocità arrestato e tutt'ora detenuto nel carcere di San Michele
Domenica pomeriggio in Piazzetta della Lega sono tornati a manifestare gli attivisti del movimento No Tav e del movimento contro il Tav - Terzo Valico. In particolare è stata chiesta la scarcerazione di "Mambo", compagno delle battaglie contro i cantieri dell'alta velocità arrestato e tutt'ora detenuto nel carcere di San Michele
Gli attivisti del centro sociale Gabrio di Torino (dalla quale proviene “Mambo”), gli attivisti del movimento No Tav e quelli del movimento contro il Tav – Terzo Valico hanno distribuito volantini ieri nel pomeriggio ad Alessandria, in Piazzetta della Lega, contro l’annunciata apertura dei cantieri dell’alta velocità che interesserà il territorio ligure e basso piemontese e per chiedere la liberazione di tutte le persone arrestate durante le operazioni di polizia collegate alle manifestazioni di protesta.
Questo il testo del comunicato diffuso dai manifestanti:
Il 26 gennaio, una spettacolare azione della procura di Torino, porta in carcere decine di uomini e donne, altrettante vengono poste agli arresti domiciliari o ricevono restrizioni alla loro libertà. L’unica loro colpa: essere militanti NO TAV. Essersi opposti ad una opera inutile, ingiustificata e faraonica, devastante per l’ambiente della valle di susa. Un’opera costosa che si tramuterà in debito pubblico, che dovremmo pagare chissà per quanto tempo, chissà per quante generazioni.
Per rendere più dura la carcerazione, gli arrestati sono stati smistati, dopo alcune proteste contro le condizioni carcerarie, come fossero dei pacchi nelle vari carceri piemontesi: Cuneo, Saluzzo, Ivrea ed ancora Torino. Uno di loro, Mambo, compagno del Centro Sociale Gabrio, viene deportato nel Carcere di Alessandria, lontano dai suoi affetti, dai suoi amici, dai suoi familiari, dalle lotte che con tanta generosità e determinazione ha portato avanti.
Essere NO TAV significa amare il proprio territorio, significa chiedere fortemente che quei miliardi siano destinati ad affrontare realmente la crisi, investendoli in sanità, case, istruzione, cultura, questi sì beni primari, beni comuni.
Come i 70.000 che hanno attraversato la valle il 25 Febbraio. Come Luca che ha pagato con un prezzo altissimo la sua generosità, la sua determinazione e la repressione dello Stato..come le decine di migliaia di persone, uomini e donne, che in queste ultime settimane, con straordinaria partecipazione, hanno raccolto l’invito di lotta del movimento NO TAV, occupando autostrade, stazioni, tangenziali, resistendo alle manganellate della polizia e al fango dei media.
Il linguaggio delle istituzioni tutte, a partire dal presidente della repubblica, fatto di dinieghi, di chiusure, di criminalizazione, di manganelli ed idranti, mostra in maniera ineluttabile la pochezza delle posizioni di chi è a favore di questo scempio. Ci attaccano perchè sanno di non avere altre possibilità.
Per questo continueremo questa battaglia, che è battaglia di civiltà contro la barbarie che ci circonda, che ci vorrebbe tutti succubi e sottomessi alla volontà di pochi, alle lobby affaristiche e di partito.
Per questo torniamo ad Alessandria.
Per questo torneremo in Val Clarea, al non-cantiere..torneremo per i boschi, per le vie delle città, sulle autostrade, le ferrovie.
Ci saremo e fermarci sarà impossibile.
Per la libertà di tutt* i NO TAV
FORZA LUCA!
P.S. Mentre scriviamo questo comunicato ci giunge notizia che la nuova istanza per la scarcerazione di Mambo, è stata nuovamente rifiutata, nonostante alcuni elementi nuovi (ad esempio la possibilità di un lavoro per Mambo) ci facessero presagire esiti diversi. Come dire: la vendetta che lo Stato sta attuando verso il movimento NO TAV per mano di Caselli non accenna a placarsi, ed anzi si impone come una vera e propria intimidazione dopo le lotte e le vicende di queste ultime settimane.
L’abbiamo scritto solo poche ore dopo l’arresto di Mambo e degli/delle altr* NO TAV.
Se credono di farci paura si sbagliano di grosso.
Per rendere più dura la carcerazione, gli arrestati sono stati smistati, dopo alcune proteste contro le condizioni carcerarie, come fossero dei pacchi nelle vari carceri piemontesi: Cuneo, Saluzzo, Ivrea ed ancora Torino. Uno di loro, Mambo, compagno del Centro Sociale Gabrio, viene deportato nel Carcere di Alessandria, lontano dai suoi affetti, dai suoi amici, dai suoi familiari, dalle lotte che con tanta generosità e determinazione ha portato avanti.
Essere NO TAV significa amare il proprio territorio, significa chiedere fortemente che quei miliardi siano destinati ad affrontare realmente la crisi, investendoli in sanità, case, istruzione, cultura, questi sì beni primari, beni comuni.
Come i 70.000 che hanno attraversato la valle il 25 Febbraio. Come Luca che ha pagato con un prezzo altissimo la sua generosità, la sua determinazione e la repressione dello Stato..come le decine di migliaia di persone, uomini e donne, che in queste ultime settimane, con straordinaria partecipazione, hanno raccolto l’invito di lotta del movimento NO TAV, occupando autostrade, stazioni, tangenziali, resistendo alle manganellate della polizia e al fango dei media.
Il linguaggio delle istituzioni tutte, a partire dal presidente della repubblica, fatto di dinieghi, di chiusure, di criminalizazione, di manganelli ed idranti, mostra in maniera ineluttabile la pochezza delle posizioni di chi è a favore di questo scempio. Ci attaccano perchè sanno di non avere altre possibilità.
Per questo continueremo questa battaglia, che è battaglia di civiltà contro la barbarie che ci circonda, che ci vorrebbe tutti succubi e sottomessi alla volontà di pochi, alle lobby affaristiche e di partito.
Per questo torniamo ad Alessandria.
Per questo torneremo in Val Clarea, al non-cantiere..torneremo per i boschi, per le vie delle città, sulle autostrade, le ferrovie.
Ci saremo e fermarci sarà impossibile.
Per la libertà di tutt* i NO TAV
FORZA LUCA!
P.S. Mentre scriviamo questo comunicato ci giunge notizia che la nuova istanza per la scarcerazione di Mambo, è stata nuovamente rifiutata, nonostante alcuni elementi nuovi (ad esempio la possibilità di un lavoro per Mambo) ci facessero presagire esiti diversi. Come dire: la vendetta che lo Stato sta attuando verso il movimento NO TAV per mano di Caselli non accenna a placarsi, ed anzi si impone come una vera e propria intimidazione dopo le lotte e le vicende di queste ultime settimane.
L’abbiamo scritto solo poche ore dopo l’arresto di Mambo e degli/delle altr* NO TAV.
Se credono di farci paura si sbagliano di grosso.