Alessandria VentiVenti: il primo incontro sull’università
I gruppi di lavoro tematici dal titolo «a che punto siamo?» fotograferanno la realtà cittadina odierna. Coordinando i lavori e mettendo a fattore comune le proposte e i risultati potremo raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo
I gruppi di lavoro tematici dal titolo «a che punto siamo?» fotograferanno la realtà cittadina odierna. ?Coordinando i lavori e mettendo a fattore comune le proposte e i risultati potremo raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo?
“Vogliamo creare una nuova metodologia di lavoro che passi attraverso la valorizzazione delle menti migliori del nostro territorio. Vogliamo dare spazio alle idee più belle ed efficaci e ai tanti brillanti giovani che pur avendo una buona intuizione o una bella visione non hanno idea di dove raccontarla”: con queste parole Nicola Mandirola, coordinatore dell’iniziativa, ha descritto l’obiettivo del progetto volano che, interessando la riqualificazione del polo universitario alessandrino, non può che essere incentrato sui suoi principali fruitori, cioè tutti cittadini che abbiano un’idea per la città e la voglia di mettersi in gioco per attuarla.
“Ma le novità della metodologia di lavoro – spiega Mario Aragrande, che fa parte del gruppo comunicazione del progetto – non terminano qui. Da un lato, infatti, si incoraggeranno le individualità che parteciperanno attivamente ad Alessandria VentiVenti ad affinare competenze o a sviluppare competenze già perseguite attraverso il proprio percorso di studio o lavorativo, offrendo la possibilità di diventare cittadini ad alta specializzazione. Dall’altro, si cercherà di creare un circolo virtuoso intergenerazionale tra sapere e competenze, facendo interagire giovani talenti con personalità cittadine, esperte nei diversi settori di interesse”.
“Il futuro delle smart cities – proseguono Aragrande e Beppe Monighini, anche lui tra i partecipanti al gruppo comunicazione – sta nella rete, nello scambio di relazioni e saperi, nella gestione del passaggio tra eredità e innovazione, capace di creare sviluppo sostenibile e opportunità di crescita, anche lavorativa, per i cittadini di Alessandria, veri ed unici fruitori del progetto”.
“Alessandria VentiVenti non è un nuovo piano strategico – sottolinea Monighini – Abbiamo già vissuto varie esperienze del genere, a Casale, a Novi, soprattutto nel capoluogo dove, nonostante un clamoroso dispendio di risorse e a dispetto dei tanti e significativi contributi volontaristici di associazioni, enti, e persone, tutto il lavoro svolto non ha dato alcuna concreta ricaduta.”
“Dobbiamo perciò ragionare sul nostro territorio, e sul suo sviluppo, sempre però rapportandoci e collegandoci con gli altri territori che lavorano su progetti simili. La presenza dei rappresentanti torinesi, la sera del 29 febbraio, non era casuale, – continuano i tre – era l’avvio di una serie di rapporti per portare la nostra città (e la nostra provincia) in una rete virtuosa dello sviluppo intelligente.”
“Cosa dobbiamo fare ora? – conclude il suo ragionamento Monighini – “Lavorare sui temi, dando il via a gruppi di lavoro non tanto organizzati con una logica di appartenenza alle categorie (per esemplificare: un gruppo di chi si dedica al volontariato, uno delle varie associazioni datoriali, eccetera), quanto piuttosto tematici: uno che si occupi università, uno che lavori al tema smart cities, e così via.
Coordinando i lavori e mettendo a fattore comune le proposte e i risultati potremo raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo. Anche quello, decisamente importante (e innovativo) di una vetrina “smart” dei nostri giovani talenti.”
“Le basi di questa attività – sottolinea Giulia Zannoli, coordinamento Alessandria VentiVenti – sono state poste il 29 febbraio durante la presentazione dell’iniziativa. É stata data a tutti i presenti la possibilità di mettere in rete, sulla pagina fb o sul twitter di Alessandria VentiVenti, la propria idea di città, in modo da creare una piattaforma nella quale far confluire le suggestioni più belle; il passo successivo sarà uscire dai social network per dare vita alla seconda fase. I gruppi di lavoro tematici dal titolo «a che punto siamo?» fotograferanno la realtà cittadina odierna, i punti di forza e le criticità: non si può pensare di proporre alternative senza conoscere il punto di partenza e senza confrontarsi con gli attori che animano e lavorano settori specifici della nostra città.
Il primo incontro riguarderà l’università. “Amministrativi, docenti e studenti saranno ascoltati dai ragazzi di Alessandria VentiVenti sullo stato attuale e le prospettive ipotizzabili dell’Università”.
Molte idee sono arrivate e molte ancora sono in incubazione: Alessandria VentiVenti spera molte di esse siano realizzate grazie al suo metodo di lavoro.
Smart is possible: Alessandria VentiVenti è nata per dimostrarlo e il suo lavoro è appena cominciato.
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