Si chiude il progetto “Emergenza Freddo”
Molti italiani tra gli ospiti dellostello maschile di via Mazzini, mentre le donne finiscono per diventare ospiti stabili di quello femminile. Lobiettivo dei volontari: sensibilizzare ed educare la comunità a non considerare nessuno perduto
Molti italiani tra gli ospiti dell?ostello maschile di via Mazzini, mentre le donne finiscono per diventare ospiti stabili di quello femminile. L?obiettivo dei volontari: sensibilizzare ed educare la comunità a non considerare nessuno ?perduto?
Un progetto voluto, oltre che per offrire ai più bisognosi un riparo dal gelo invernale, per favorire l’inclusione sociale di persone in situazioni di povertà estrema, uomini e donne che spesso hanno rotto i legami con una normale vita sociale, privi delle risorse per soddisfare anche esigenze basilari come l’alimentazione, la casa, l’igiene personale, il lavoro.
Di fronte alla temperature molto rigide che hanno coinvolto la provincia – in particolare nelle giornate dal 3 al 24 febbraio – la media dei posti letto occupati durante il periodo è notevolmente aumentata rispetto agli anni precedenti ed è stato necessario estendere l’apertura del dormitorio – la chiusura è stata spostata dalle 8 alle 11 del mattino – per garantire la salute e, talvolta, l’incolumità stessa degli ospiti.
Il gruppo di lavoro della Riduzione del Danno del Ser.T., insieme con i volotari della Croce Rossa e della Comunità San Benedetto al Porto, si sono, pertanto, resi disponibili ed, oltre agli operatori dei servizi di pronta accoglienza della Caritas – mensa, ostello, e distribuzione indumenti -, si è potuto contare sulla partecipazione di 33 volontari provenienti dai Pionieri, 92 dai volontari del soccorso, 3 dal Corpo militare e 12 dai donatori di sangue, per un totale di 140 persone e circa 247 ore di servizio.
Il gruppo di lavoro ha unito le diverse disponibilità e competenze per creare legami di comunicazione, porre le condizioni di uno scambio, far nascere relazioni di prossimità. Gli operatori e i volontari hanno saputo dedicare attenzione e ascolto agli ospiti presenti e, attraverso il servizio, condividere con loro alcuni momenti della giornata.
Oltre 60 i posti letto attivati per gli uomini nel corso dell’inverno nell’ostello di via Mazzini e 8 quelli messi a disposizione per le donne in un’altra struttura, ai quali hanno avuto accesso le persone che ne hanno fatto richiesta.
Sono di nazionalità italiana le persone che hanno maggiormente usufruito dell’ostello di via Mazzini, in maggioranza affette da problemi di dipendenza e presenti sul territorio di Alessandria da almeno 2-3 anni; quando non trovano posto al dormitorio passano le notti sui treni o in altre sistemazioni di fortuna.
Molto diversa la situazione dell’Ostello femminile, in cui hanno trovato ospitalità stabile – oltre i tre mesi previsti dall’iniziale regolamento – donne portatrici di handicap intellettivi, dipendenza da alcol, disturbi psicologici, per le quali non è stato possibile progettare e realizzare soluzioni alternative.
Nel periodo dell’emergenza freddo sono state ospitate 12 donne di età e provenienza diversa.
Il progetto “Emergenza Freddo” ha avuto come enti finanziatori: il Comune, la Provincia, la Fondazione Cassa di Risparmio e la Diocesi di Alessandria.