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“Il Comune vuole esternalizzare nidi e materne”
Quale futuro per gli asili nido e le scuole dinfanzia del Comune di Alessandria? Lo chiede Gianni Ivaldi in uninterpellanza presentata in consiglio comunale. Cigl anticipa: "c'è un bando da 6 milioni di euro per esternalizzare il servizio"
Quale futuro per gli asili nido e le scuole d?infanzia del Comune di Alessandria? Lo chiede Gianni Ivaldi in un?interpellanza presentata in consiglio comunale. Cigl anticipa: "c'è un bando da 6 milioni di euro per esternalizzare il servizio"
Quale futuro per gli asili nido e le scuole d’infanzia del Comune di Alessandria? Lo chiede Gianni Ivaldi in un’interpellanza presentata in del consiglio comunale. La risposta prova ad azzardarla il sindacato che sta seguendo da vicino le vicende comunali: “Ci risulta un bando per 6 milioni di euro per esternalizzare nidi e materne – aveva comunicato ieri Silvana Tiberti – “Se così non fosse, chiediamo di essere smentiti”.
Cgil ha comunque chiesto formalmente al comune di Alessandria “di fermare la giostra, prorogando di altri sei mesi i contratti in scadenza e soprassedere a ogni progetto di riforma nel sociale poiché il nostro timore è che si vada verso la privatizzazione dei servizi per l’infanzia”. Insomma, un altro “caso Aristor” con un’amministrazione che detiene una quota in società ma che intende mettere in vendita?
L’allarme lo ha lanciato anche il capogruppo del Pd Ivaldi: “il comune di Alessandria, sulla base di una ricca e consolidata esperienza, offre servizi educativi da 0 a 6 anni. Purtroppo nel nostro Paese stiamo attraversando un momento di scarsa lungimiranza circa le politiche per l’infanzia e l’educazione, la miopia di tagli indiscriminati rischia di ridurre la domanda dei servizi e renderne l’offerta più fragile, aggravando le condizioni di lavoro degli operatori, rendendo superflui gli investimenti sulla loro professionalità, sfavorendo infine la qualità del lavoro educativo.”
Nell’interpellanza si fa anche presente come “lo scorso anno alcuni educatori degli asili nido e della scuola materna sono andati in pensione e non sono stati ancora sostituiti. Pesa inoltre l’ombra della privatizzazione. Considerato che i dipendenti comunali, applicati presso questi servizi, sono 97 a tempo indeterminato e 70 a tempo determinato, i contratti di tre anni scadranno nel luglio prossimo, vi sono gravi difficoltà a rinnovarli e anche ad assumerne altri a causa del non rispetto del patto di stabilità, interpelliamo il sindaco sulla futura organizzazione del servizio”.
Cgil ha comunque chiesto formalmente al comune di Alessandria “di fermare la giostra, prorogando di altri sei mesi i contratti in scadenza e soprassedere a ogni progetto di riforma nel sociale poiché il nostro timore è che si vada verso la privatizzazione dei servizi per l’infanzia”. Insomma, un altro “caso Aristor” con un’amministrazione che detiene una quota in società ma che intende mettere in vendita?
L’allarme lo ha lanciato anche il capogruppo del Pd Ivaldi: “il comune di Alessandria, sulla base di una ricca e consolidata esperienza, offre servizi educativi da 0 a 6 anni. Purtroppo nel nostro Paese stiamo attraversando un momento di scarsa lungimiranza circa le politiche per l’infanzia e l’educazione, la miopia di tagli indiscriminati rischia di ridurre la domanda dei servizi e renderne l’offerta più fragile, aggravando le condizioni di lavoro degli operatori, rendendo superflui gli investimenti sulla loro professionalità, sfavorendo infine la qualità del lavoro educativo.”
Nell’interpellanza si fa anche presente come “lo scorso anno alcuni educatori degli asili nido e della scuola materna sono andati in pensione e non sono stati ancora sostituiti. Pesa inoltre l’ombra della privatizzazione. Considerato che i dipendenti comunali, applicati presso questi servizi, sono 97 a tempo indeterminato e 70 a tempo determinato, i contratti di tre anni scadranno nel luglio prossimo, vi sono gravi difficoltà a rinnovarli e anche ad assumerne altri a causa del non rispetto del patto di stabilità, interpelliamo il sindaco sulla futura organizzazione del servizio”.