Per i Mercoledì al Cinema Ambra una serata speciale per l’8 marzo
Mercoledì 7 marzo la quarta e ultima serata della rassegna cinematografica Kurdistan e Medio Oriente al cinema. Non solo Primavere con il documentario Rojbas Gever e il film E ora dove andiamo?
Mercoledì 7 marzo la quarta e ultima serata della rassegna cinematografica Kurdistan e Medio Oriente al cinema. Non solo Primavere con il documentario Rojbas Gever e il film E ora dove andiamo?
Il documentario realizzato dalla Rete di Solidarietà con il popolo curdo è stato girato a marzo 2011 a Yuksekova (Gever, in kurdo), in occasione del Newroz, il capodanno kurdo che cade il 21 marzo di ogni anno,il primo giorno dell’anno dell’impero dei Medi, antenati dei curdi, giorno di festa e di libertà, giorno di liberazione dall’oppressione e dalla tortura.
E ora dove andiamo?, film di Nadine Labaki, con Nadine Labaki, Claude Msawbaa, Antoinette El-Noufaily, Leyla Fouad
“… con questo film credo davvero di dare il mio contributo per cambiare il mondo, le guerre civili sono universali, solo le donne possono fermarle e devono farlo adesso”.
Opera seconda della regista cher aveva scritto, diretto, nonché recitato in un ruolo non secondario, Caramel, film libanese, campione d’incassi, venduto in 40 Paesi.
Tre anni dopo, Nadine Labaki alza il tiro, prendendo la Lisistrata di Aristofane come modello. Per far cessare la guerra del Peloponneso, le donne elleniche avevano allora inventato lo sciopero del sesso.
Ora, lo sfondo è il Libano delle guerre di religione, ma potrebbe essere qualsiasi altro Paese mediorientale.
La trama del film.
Sotto la calura di un mezzogiorno libanese, un corteo di donne avanza al ritmo del dolore, portano le foto dei loro uomini, caduti per una guerra tanto violenta quanto inutile e, nel cuore, un dolore sordo, condiviso nel nero di un lutto che non fa alcuna distinzione tra cristiane e mussulmane, ma che riporta all’eguaglianza della sofferenza.
Eppure, all’interno della piccola comunità, gli uomini sembrano non essere stati capaci di far tesoro dei dolori e delle morti già patite, ancora pronti ad infiammarsi di fronte a divergenze religiose che mutano spesso in una violenza infantile e che, a discapito di qualsiasi fede, non tengono conto di quanto sia preziosa una vita umana, quale che sia il suo credo.
Con le loro geniali trovate, le donne mitigheranno quello stato di insofferenza che, sembra, giorno dopo giorno, aggrapparsi sempre più irrazionalmente alle religioni, trovando in esse la banale scusa per imbracciare armi e violenza ad ogni occasione propizia.
Film sui conflitti interreligiosi che sfociano in guerre e morte, in terre umanamente martoriate, ha ricevuto il Premio del pubblico al Toronto Film Festival e a Cannes, nella sezione Un Certain Regard.