Aristor: altro mese senza stipendi. Kovacic si incatena e inizia lo sciopero della fame
Si torna a discutere di Aristor, ma questa volta al centro dell'attenzione ci sono di nuovo i lavoratori e i loro stipendi. "Anche questo mese niente soldi, perché il comune non paga la sua parte": queste le parole di Kovacic trasmesse ai dipendenti dalla stessa azienda.
Si torna a discutere di Aristor, ma questa volta al centro dell'attenzione ci sono di nuovo i lavoratori e i loro stipendi. "Anche questo mese niente soldi, perché il comune non paga la sua parte": queste le parole di Kovacic trasmesse ai dipendenti dalla stessa azienda.
Anche questa è una “storia vecchia” e la questione della diatriba amministrazione comunale- Compass per arrivare “puntuali” al pagamento degli emolumenti è un ritornello già sentito. Anche se tempo fa ero stato lo stesso consigliere di maggioranza, Mario Bocchio, a nome della Giunta, a testimoniare “l’accordo” preso con la multinazionale proprietaria di Aristor all’80% affinché questa questione non si ripetesse più: è vero che il Comune di Alessandria ha un debito da saldare, ma è altrettanto vero che, a detta di Bocchio, era stato istituito un piano di rientro, che comunque andava al di là del problema “stipendi”. Questa è la quinta volta che “che non pagano gli stipendi” e Renato Kovacic decide di incatenarsi all’interno dell’azienda e iniziare lo sciopero della fame. E’ ancora il sindacalista Galati che ribadisce come “il Comune di Alessandria ha le sue responsabilità, ma è altrettanto assurdo che per problemi tra amministrazione e proprietà privata, cioè la Compass, quest’ultima da multinazionale non paghi e metta sempre in secondo piano i lavoratori e i loro diritti”.
E’ trascorsa solo una settimana da quando Kovacic era legato con le sue inseparabili catene, protagoniste di tante battaglie, al cancello di palazzo Rosso per protestare sempre contro l’amministrazione e l‘intenzione di vendere anche l’ultima quota di Aristor, il 15%, ad un privato. La discussione sulla privatizzazione dell’azienda che gestisce i pasti delle mense scolastiche cittadine è stata portata in commissione Bilancio e lì si è arrestata, momentaneamente, per un “errore di forma” nell’atto notarile. E’ notizia di qualche ora fa che anche questo “refuso” del notaio è stato corretto e che quindi presto si potrà tornare sul tema con una nuova convocazione e discussione in commissione Bilancio, per poi passare definitivamente in Consiglio comunale. Anche qui oltre alla protesta di Kovacic, ci sono i dubbi e le preoccupazioni sollevate dai sindacati, che sottolineano la “promessa” che era stata fatta dal Comune, ovvero il mantenimento della quota, definita “strategica”, per il mantenimento del servizio nel pubblico sul privato”. In previsione di queste difficoltà, stipendi e futiro di Aristor, organizzazioni sindacali, insieme a dipendenti e famiglie, si riuniranno in assemblea domani alle 16 alla Cgil.