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Malati, ma vivi
Riflessioni sulla malattia oncologica ai Giovedì Culturali dellAcsal: i progressi della medicina e le cure palliative
Riflessioni sulla malattia oncologica ai Giovedì Culturali dell?Acsal: i progressi della medicina e le cure palliative
Il delicato tema della malattia oncologica è stato affrontato lo scorso giovedì, 1° marzo, nell’ambito dei consueti incontri dell’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria. Il professor Giampiero Armano ha introdotto e moderato la serata, evidenziando l’importanza che un dialogo sulla malattia può avere per abbattere i muri dei pregiudizi e delle paure. Sono intervenuti il dottor Riccardo Prete, ex primario di Chirurgia presso l’Ospedale di Tortona, la dottoressa Gabriella D’Amico, responsabile medico dell’Hospice “Il Gelso” di Alessandria, e la dottoressa Roberta Bastita, psiconcologa presso la medesima struttura.
I progressi in ambito medico sono stati enormi negli ultimi quarant’anni, ha affermato il dottor Prete. Dal punto di vista chirurgico vi è stato un miglioramento complessivo della tecnica grazie a una tecnologia sempre più sofisticata e meno invasiva, a strumenti di lavoro più precisi e alla possibilità di avere una diagnostica precoce delle patologie. Tutto questo ha permesso di passare da una terapia chirurgica di tipo demolitivo (mirata unicamente ad estirpare la parte malata), a terapie di tipo ricostruttivo. All’intervento chirurgico deve comunque accompagnarsi un percorso di sostegno psicologico del paziente, rispettandone le sensibilità.
La dottoressa D’Amico ha introdotto il tema della terapia del dolore per malati terminali e delle cure palliative, cioè cure che dovrebbero avvolgere delicatamente il paziente come un mantello (palium in latino). Si tratta dunque di interventi terapeutici ed assistenziali diretti a soggetti la cui malattia di base non risponde più a trattamenti specifici. In essi fondamentale è il controllo del dolore e degli altri sintomi, e più in generale dei problemi psicologici e spirituali dei malati stessi. L’obiettivo di tali interventi è il raggiungimento della migliore qualità di vita possibile per i pazienti e le loro famiglie.
È toccato invece alla dr.ssa Bastita presentare le attività svolte all’interno delle strutture che, come lHospice Il Gelso di Alessandria, si occupano di questi casi. Gli interventi sono di tipo globale, perché si lavora sull’interezza della persona e su tutte le sue esigenze: dalla cura del corpo a quella dell’anima. Nel caso siano rispettati alcuni criteri di ammissibilità, è possibile che tali servizi vengano erogati anche a domicilio. Il personale, composto da medici, infermieri, psicologi e varie altre figure professionali, è coadiuvato anche dal sostegno di ben 25 volontari. Alle terapie tradizionali vengono affiancate inoltre la pet therapy, la ginnastica, le attività espressive ed artistiche.
Nella seconda metà della serata è stato mostrato il film-documentario 048, del regista Maurizio Orlandi. Sei diversi storie di lotta contro il cancro, percorsi diversi di fronte ad un simile destino. Un racconto di dolore, che riesce nonostante tutto a parlare di speranza e di bellezza della vita.
I progressi in ambito medico sono stati enormi negli ultimi quarant’anni, ha affermato il dottor Prete. Dal punto di vista chirurgico vi è stato un miglioramento complessivo della tecnica grazie a una tecnologia sempre più sofisticata e meno invasiva, a strumenti di lavoro più precisi e alla possibilità di avere una diagnostica precoce delle patologie. Tutto questo ha permesso di passare da una terapia chirurgica di tipo demolitivo (mirata unicamente ad estirpare la parte malata), a terapie di tipo ricostruttivo. All’intervento chirurgico deve comunque accompagnarsi un percorso di sostegno psicologico del paziente, rispettandone le sensibilità.
La dottoressa D’Amico ha introdotto il tema della terapia del dolore per malati terminali e delle cure palliative, cioè cure che dovrebbero avvolgere delicatamente il paziente come un mantello (palium in latino). Si tratta dunque di interventi terapeutici ed assistenziali diretti a soggetti la cui malattia di base non risponde più a trattamenti specifici. In essi fondamentale è il controllo del dolore e degli altri sintomi, e più in generale dei problemi psicologici e spirituali dei malati stessi. L’obiettivo di tali interventi è il raggiungimento della migliore qualità di vita possibile per i pazienti e le loro famiglie.
È toccato invece alla dr.ssa Bastita presentare le attività svolte all’interno delle strutture che, come lHospice Il Gelso di Alessandria, si occupano di questi casi. Gli interventi sono di tipo globale, perché si lavora sull’interezza della persona e su tutte le sue esigenze: dalla cura del corpo a quella dell’anima. Nel caso siano rispettati alcuni criteri di ammissibilità, è possibile che tali servizi vengano erogati anche a domicilio. Il personale, composto da medici, infermieri, psicologi e varie altre figure professionali, è coadiuvato anche dal sostegno di ben 25 volontari. Alle terapie tradizionali vengono affiancate inoltre la pet therapy, la ginnastica, le attività espressive ed artistiche.
Nella seconda metà della serata è stato mostrato il film-documentario 048, del regista Maurizio Orlandi. Sei diversi storie di lotta contro il cancro, percorsi diversi di fronte ad un simile destino. Un racconto di dolore, che riesce nonostante tutto a parlare di speranza e di bellezza della vita.