Amianto in città: emesse 9 ordinanze di bonifica
La commissione politiche Ambientali si è occupata dei casi di costruzioni in amianto presenti in città. L'assessore all'Ambiente, Serafino Vanni Lai, ha presentato i dati del resoconto dell'ultimo semestre, ma c'è chi sostiene la necessità di un maggiore intervento da parte dell'amministrazione comunale in collaborazione con l'Arpa per un "piano di controllo" ben definito
La commissione politiche Ambientali si è occupata dei casi di costruzioni in amianto presenti in città. L'assessore all'Ambiente, Serafino Vanni Lai, ha presentato i dati del resoconto dell'ultimo semestre, ma c'è chi sostiene la necessità di un maggiore intervento da parte dell'amministrazione comunale in collaborazione con l'Arpa per un "piano di controllo" ben definito
Numerose sono le segnalazioni giunte dalla cittadinanza: viale Teresio Borsalino, nel quale il lavoro di bonifica era già stato eseguito, il Punto D al rione Cristo, la caserma Valfrè e non ultima la scuola di Polizia Cardile.
Se il servizio ambiente del Comune di Alessandria svolge l’attività di informazione sulla pericolosità dell’amianto, soprattutto puntando all’informazione relativa alle conseguenze sulla salute, ancora problematica è la questione finanziamento per attività di controllo e bonifica. “Mi auguro che Stato, Regione e di conseguenza Comune possano mettere presto a disposizione delle risorse per questa problematica” ha commentato l’assessore Lai.
Anche il capogruppo dell’Udc, Giuseppe Bianchini facendo riferimento al caso scuola di Polizia ha ricordato come “siano ben accolti gli accertamenti da parte di organi competenti come l’Arpa, a seguito dei quali però è necessario operare, con fatti. Altrimenti non serve a nulla”. La Cardile, al Cristo, ha due capannoni, secondo il consigliere Bianchini, del 1964 in amianto, oltre a lastre più recenti che ricoprono i tetti di alcune strutture all’interno della scuola.
Proprio per la serietà e la pericolosità del tema, ancora più duro è stato l’intervento dell’avvocato Aldo Rovito de La Destra (nella foto). “La salute dei cittadini deve venire prima di tutto. Sarebbe necessario, come amministrazione comunale, predisporre un ‘piano di controllo’ in associazione con Arpa, a partire dalle segnalazioni che arrivano proprio dai cittadini”. Rovito sottolinea come spesso queste indicazioni da parte della cittadinanza, forse perché poco dettagliate, vengono troppo spesso accantonate, senza un esame dettagliato di cosa si potrebbe e dovrebbe fare per bonificare.
“La pericolosità del mesotelioma, lo sappiano tutti – prosegue l’avvocato – colpisce anche chi non è stato in stretto contatto con l’amianto, ma chi abita in zone dove la polvere d’amianto è nell’aria”. Il monito di Rovito è quindi quello di agire con un “piano di controllo”, senza aspettare gesti e contributi da Stato e Regione che non si sa quando arriveranno. In risposta l’assessore Vanni Lai puntualizza “l’amministrazione fa tutto quello che è in suo potere, nel rispetto delle norme vigenti. C’è un piano che tiene sempre sotto attenzione questo grande problema, l’amianto, nella nostra città”.Le stesse ordinanze comunali servono proprio per incalzare “pubblici e privati che si trovano in difetto, a porre rimedio, ad avviare processi di bonifica e di controllo. Poi oltre questo livello è la magistratura a fare il suo corso”.