Privatizzazione Aristor: salta la discussione nel Consiglio comunale di stasera
Salta per un "vizio di forma", per un errore la discussione della cessione di Aristor da parte del Comune, sia in commissione Bilancio che nel Consiglio comunale di stasera. La minoranza non ha ottenuto il consenso, dalla capigruppo, di riportare l'attenzione stasera sulla questione Fabbio-Corte dei Conti e si prepara a "fare rumore"
Salta per un "vizio di forma", per un errore la discussione della cessione di Aristor da parte del Comune, sia in commissione Bilancio che nel Consiglio comunale di stasera. La minoranza non ha ottenuto il consenso, dalla capigruppo, di riportare l'attenzione stasera sulla questione Fabbio-Corte dei Conti e si prepara a "fare rumore"
La commissione Bilancio del pomeriggio relativa al provvedimento di “recesso da parte del Comune della società Aristor” è partita subito con il clima caldo tra i banchi della minoranza che chiede la verifica del numero legale della commissione (alla luce della mancata surroga dei commissari che non ne fanno più parte), ma soprattutto che critica la scelta dell’amministrazione della convocazione “repentina” per un tema così delicato. Ivaldi, Mazzoni, Malagrino, Barberis e Bellotti sottolineano “l’assurdità di convocare una commissione alle 16.30 su un tema così importante per la città e delicato e pretendere di volerlo discutere e portare al voto nel Consiglio comunale di stasera, alle 21”. Ma tutte le opposizioni, le contrarietà che sono state gestite bene, anche se a fatica, dal presidente Passalacqua, sono in realtà cadute in secondo piano. Il consigliere Bellotti fa notare un “vizio di forma”, un refuso nel documento di delibera: ” il rogito notarile di questo atto riporta la data del 12 febbraio, mentre il documento è del 20 febbraio. Come è possibile che il notaio abbia eseguito il rogito prima che il documento fosse finito e pronto?”. Al sarcasmo del consigliere Idv, che parla di “stranezza, anche se possibile, di un errore del notaio!?” si affianca invece l’incredulità del ragioniere capo, Paolo Ansaldi. “E’ incredibile che un notaio abbia potuto commettere un tale errore, una tale imperizia. Io sarò esagerato nelle miei cose, ma lo estrometterei dall’albo”. Questo errore di forma, di data, fa saltare il passaggio della delibera in Consiglio comunale, previa il dover “modificare e correggere l’errore”. E il caso Aristor resta, almeno per ora, in sospeso. La seduta consiliare di stasera dovrebbe pertanto trattare temi di ordinaria amministrazione: surroghe, statuto e qualche ordine del giorno, come quello del servizio tesoreria. Ma staremo a vedere se la minoranza ha in mente qualcosa, vista la bocciatura nel corso della capigruppo (con votazione a maggioranza) della proposta di riprendere il tema Corte dei Conti con la presenza del sindaco, soprattutto in seguito al rinvio della sua audizione di questa mattina.
Con il passare delle ore monta la protesta di quanti si oppongono alla cessione della quota ancora detenuta dal Comune. Spiega Maura Settimo, di Uiltucs: “con la cessione da parte del Comune della quota Aristor si apre uno scenario che non è del tutto chiaro. Riteniamo, questa, una decisione inaccettabile presa senza una consultazione con le Organizzazioni Sindacali. Il Comune stesso ha sottoscritto con noi un accordo per la cessione dell’80% dove si è impegnato a garantire un servizio economicamente e qualitativamente consono ai fabbisogni della cittadinanza per garantire un servizio sociale fondamentale e nel contempo garantire assetti occupazionali e contrattuali per le lavoratrici e i lavoratori che operano nelle mense cittadine. Questa è un’ulteriore preoccupazione delle maestranze dopo una stagione iniziata all’insegna della precarietà retributiva! Oggi chiediamo al Comune di istituire un tavolo per avere delle garanzie e chiarimenti sul futuro ma fin da ora la Uiltucs UIL è contraria alla cessione delle quote pubbliche ed è per il mantenimento della quota Comunale che è garanzia di maggior controllo e di tutela sociale! Riterremo inaccettabile una decisione non condivisa e decideremo con i lavoratori e le lavoratrici azioni da intraprendere”.
Anche il candidato sindaco per Alessandria dei Comunisti Sinistra Popolare, Renato Kovacic, dipendente Aristor, annuncia una manifestazione di protesta promettendo di incatenarsi presso il Comune dalle 15 alle 17.
Sembrerebbe proprio il caso di dire “comunque vada, sarà polemica”. A destare sconcerto questa volta è la commissione consiliare Bilancio, convocata e poi rinviata. Da più di una settimana il clima di attesa era tutto concentrato sull’audizione del primo cittadino Piercarlo Fabbio (nella foto) davanti alla commissione sulla pronuncia della Corte dei Conti in materia di bilanci. Ma nella giornata di ieri il mormorio mattutino tra i corridoi di palazzo Rosso suggeriva già la possibilità di un rinvio, confermato poi con un comunicato stampa che non dava spiegazioni, ma sottolineava lo slittamento dell’audizione “a data da destinarsi”. Ed è stata subito polemica. La minoranza, con il capogruppo del Partito Democratico, Gianni Ivaldi, ha definito la scelta del sindaco “un fatto gravissimo”, promettendo di “chiedere che l’argomento venga comunque trattato nel corso della seduta di Consiglio comunale convocata per la serata”, considerando “lo squilibrio strutturale che prelude al dissesto” come il primo e più importante tema “su cui Fabbio e la sua giunta devono lavorare”. “Il sindaco Fabbio ha dichiarato più volte che si tratta solo di problemi di liquidità, – ha aggiunto l’ex presidente della commissione Bilancio, Ezio Brusasco – allora che venga in aula (in commissione o in consiglio) a dirlo”.
Se da un lato si è chiuso, almeno momentaneamente, il sipario sulla vicenda bilanci comunali- Corte dei Conti dall’altro si è aperto lo scenario di una seconda questione bollente che da tempo accompagna l’amministrazione Fabbio: “il caso Aristor”. Sempre nella giornata di ieri è arrivata, infatti, la convocazione pomeridiana di una commissione Bilancio con ordine del giorno “recesso dalla società Aristor”. E anche in questo caso, altra bufera di polemiche. La possibilità di una cessione della quota (15%) detenuta dal Comune della società che gestisce il servizio mensa delle scuole cittadine, oggi per la maggiornaza proprietà della multinazionale privata Compass, era stata preannunciata a gennaio dal consigliere di maggioranza Mario Bocchio, a nome dell’amministrazione comunale. In quell’occasione erano stati chiariti i rapporti tra la Compass, il Comune e i lavoratori dell’Aristor, più volte in fermento per il mancato pagamento degli stipendi, ma era stata dichiarata anche “una possibile decisione – da parte del Comune di Alessandria – di non fare più parte dell’azienda, dipesa dal fatto che una piccola quota è diventata deleteria per l’immagine dell’amministrazione comunale e dell’impegno che invece sta mettendo per risolvere la situazione, nonostante le attuali criticità finanziarie”.
Già dopo quelle dichiarazioni il gruppo dei Moderati aveva chiesto, con una interpellanza, chiarimenti e spiegazioni al sindaco e all’amministrazione, giudicando “fuori luogo vendere la quota di minoranza: il servizio mensa, che riguarda i bambini della nostra città, è un settore delicato nel quale va mantenuta una presenza pubblica. Sarebbe un grave errore se il Comune di Alessandria decidesse di vendere le sue quote e, ancor peggio, a pochi mesi dalle elezioni, vincolando di fatto chi vincerà le prossime elezioni amministrative”. Opposizione in subbuglio, ma non da sola. Anche il candidato sindaco alla prossima tornata elettorale, Renato Kovacic, da politico e da dipendente dell’azienda ne ha fatto il suo cavallo di battaglia in più occasioni. Staremo a vedere cosa succederà in commissione Bilancio, tra possibili incatenamenti, proteste e voti contrari della minoranza. Una volta avuto il parere della commissione (sia favorevole che non), l’ordine del giorno su Aristor passerà al vaglio del Consiglio comunale, chiamato a decidere sul futuro di questa società e del servizio che offre alla popolazione.