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Gli ambientalisti lanciano l’appello: “candidati sindaci, parliamo di inquinamento”
Per l'associazione "Amici della Bici" le misure anti smog dell'amministrazione sono insufficienti. "Ma anche il silenzio dell'opposizione" non ha certo giovato a migliorare le situzione. "Chiediamo ai candidati sindaci un confronto sul tema"
Per l'associazione "Amici della Bici" le misure anti smog dell'amministrazione sono insufficienti. "Ma anche il silenzio dell'opposizione" non ha certo giovato a migliorare le situzione. "Chiediamo ai candidati sindaci un confronto sul tema"
C’è voluto il vento dei giorni scorsi per dare un po’ di respiro e ripulire l’aria delle concentrazioni di Pm 10. Dopo il superamento della soglia dei 50 microgrammi per diversi giorni consecutivi (oltre 10 in tutti i centri zona della Provincia) il vento ha avuto l’effetto di una grande spazzola.
Negli ultimi due giorni la centralina di via Lanza è tornata a segnare livelli di concentrazione di polveri sottili considerate accettabili. Scampato pericolo e rientro dei livelli di allarme, ma il problema resta ed è pronto a ripresentarsi. Torna a sottolinearlo Claudio Pasero dell’associazione Amici della Bici, tra i firmatari dell’esposto che ha portato la magistratura ad aprire un’inchiesta a carico del primo cittadino di Alessandria.
La scorsa settimana i legali hanno presentato una memoria difensiva, chiedendo l’archiviazione del fascicolo. Nella memoria erano riportate le azioni che la giunta di Piercarlo Fabbio ha attuato per tenere sotto controllo le emissioni.
“A nostro avviso e per quanto abbiamo potuto sapere – dice però Pasero – sono argomentazioni non credibili. Si tratta evidentemente di emissioni causate da traffico veicolare e su questo punto, sulla circolazione delle auto, è stato fatto poco o nulla”.
E’ soprattutto uno sfogo quello degli Amici della Bici, per l’indifferenza con cui si affronta una questione “che invece riguarda la salute di tutti, di bambini, di anziani”. Ce n’è per tutti: per l’opposizione “che non ha fatto il suo lavoro” e per l’amministrazione “che ha messo in campo palliativi, come i presunti incentivi per le auto a metano o il bike sharing, tardivo. Il sindaco dovrebbe piuttosto dire alla popolazione, oltre che alla magistratura, quanti incentivi, ad esempio, sono stati dati. Non ci si può nascondere dietro la giustificazione che tutta la pianura Padana è nella stessa situazione”.
E, se non si può intervenire su ciò che è stato (e che non è stato fatto, “non solo da Fabbio ma anche dalla giunta che lo ha preceduto”) Pasero vorrebbe almeno tentare di cambiare il futuro: “abbiamo chiesto un incontro ai candidati alla carica di sindaco. Chiediamo un confronto diretto, che si terra a marzo, ma chiediamo soprattutto attenzione ad un problema reale”.
Negli ultimi due giorni la centralina di via Lanza è tornata a segnare livelli di concentrazione di polveri sottili considerate accettabili. Scampato pericolo e rientro dei livelli di allarme, ma il problema resta ed è pronto a ripresentarsi. Torna a sottolinearlo Claudio Pasero dell’associazione Amici della Bici, tra i firmatari dell’esposto che ha portato la magistratura ad aprire un’inchiesta a carico del primo cittadino di Alessandria.
La scorsa settimana i legali hanno presentato una memoria difensiva, chiedendo l’archiviazione del fascicolo. Nella memoria erano riportate le azioni che la giunta di Piercarlo Fabbio ha attuato per tenere sotto controllo le emissioni.
“A nostro avviso e per quanto abbiamo potuto sapere – dice però Pasero – sono argomentazioni non credibili. Si tratta evidentemente di emissioni causate da traffico veicolare e su questo punto, sulla circolazione delle auto, è stato fatto poco o nulla”.
E’ soprattutto uno sfogo quello degli Amici della Bici, per l’indifferenza con cui si affronta una questione “che invece riguarda la salute di tutti, di bambini, di anziani”. Ce n’è per tutti: per l’opposizione “che non ha fatto il suo lavoro” e per l’amministrazione “che ha messo in campo palliativi, come i presunti incentivi per le auto a metano o il bike sharing, tardivo. Il sindaco dovrebbe piuttosto dire alla popolazione, oltre che alla magistratura, quanti incentivi, ad esempio, sono stati dati. Non ci si può nascondere dietro la giustificazione che tutta la pianura Padana è nella stessa situazione”.
E, se non si può intervenire su ciò che è stato (e che non è stato fatto, “non solo da Fabbio ma anche dalla giunta che lo ha preceduto”) Pasero vorrebbe almeno tentare di cambiare il futuro: “abbiamo chiesto un incontro ai candidati alla carica di sindaco. Chiediamo un confronto diretto, che si terra a marzo, ma chiediamo soprattutto attenzione ad un problema reale”.