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Fabbio incassa la candidatura dal congresso Pdl
Piercarlo Fabbio, porta a casa l'investitura a candidato sindaco per Alessandria dal congresso provinciale del Pdl. Ma il vice coordinatore Maconi precisa: "la decisione spetta al direttivo". La novese Emanuela Repetti nuovo coordinatore
Piercarlo Fabbio, porta a casa l'investitura a candidato sindaco per Alessandria dal congresso provinciale del Pdl. Ma il vice coordinatore Maconi precisa: "la decisione spetta al direttivo". La novese Emanuela Repetti nuovo coordinatore
Sarà, dunque, Piercarlo Fabbio il candidato sindaco del Pdl alle prossime elezioni amministrative. Lo si è colto nei vari passaggi degli interventi che si sono succeduti sul palco dell’Hotel Marengo, dove domenica si è svolto il congresso provinciale del Pdl, davanti ad oltre un centinaio di delegati. Un’investitura lasciata intendere, più che sostenuta con forza.
Antonio Maconi, nominato vice coordinatore, ha parlato di “grandi successi dei sindaci del Pdl in provincia. Siamo partiti con Fabbio ad Alessandria e ci auspichiamo una ripartenza vittoriosa sempre da Alessandria”. Ma ha parlato anche di primarie nella scelta degli amministratori, raccogliendo un applauso convinto, soffocato dalla preccisazione: “tranne ovviamente quando non ci sono i tempi tecnici per farlo o quando c’è un sindaco Pdl uscente”. Insomma, sarà per la prossima volta.
Aggiunge poi, ai nostri microfoni: “sarà il direttivo regionale a decidere, ma l’indicazione che arriva da questo congresso va verso la ricandidatura di Piercarlo Fabbio”.
Il sindaco uscente coglie la palla al balzo e dal palco ringrazia “per la mia candidatura riaffermata (nulla toglie che un Congresso la possa negare)”. E’ consapevole che la conferma “non è quindi un atto automatico, né dovuto. Ci lavorerò con più lena da domani, cercando di proporre all’elettorato un ventaglio di sostegno al Pdl costituito da alcune liste di partito e civiche che devono dare l’idea della ricerca di espansibilità della nostra azione”. Fabbio non si lascia sfuggire l’occasione per ribadire che, Corte dei Conti o meno, “saremo ‘dimessi’ se gli elettori lo vorranno” e che quindi arriverà alla fine del mandato stando seduto sulla sedia da primo cittadino, conquistata cinque anni fa.
Intanto Maconi, dal pulpito del congresso, prova a tendere la mano anche verso il terzo polo, “senza dimenticare però quello che è il nostro alleato storico, la Lega, con la quale stiamo ben governando in molte realtà”. Ma la Lega, qualche ora dopo, avrebbe scelto durante il congresso straordinario la strada della separazione, candidando alla carica di sindaco Roberto Sarti, attuale capogruppo il consiglio.
Anche se l’appuntamento elettorale ha catalizzato l’attenzione di buona parte dei delegati, è stata anche l’occasione per il popolo delle libertà per tentare di rinsaldare un rapporto tra dirigenza e base. “Il partito c’è”, è stato detto. E ieri è sembrato davvero un partito che vuole ripartire lasciandosi alle spalle il berlusconismo, gli inni, gli sfarzi e gli slogan.
Emanuela Repetti, nominata coordinatrice, e Maconi, vice, promettono “più coinvolgimento nelle scelte”. L’onorevole novese si rivolge alle donne, esortandole a “non mettersi da parte”; il giovane Emanuele Locci dice di voler tornare a credere il un partito “dove i dirigenti smettano di essere attenti solo a compiacere i più potenti e tornino ad ascoltare la base. Un partito che non freni più la crescita di chi vale e in politica il valore lo si misura in termini di consenso, di competenze, di militanza e di lavoro”.
Nel direttivo sono entrati di diritto i sostenitori della mozione Repetti: Paolo Bonadeo, Luigi Bonetti, Paolo Luigi Bruno, Daniele Calore, Vito De Luca, Alfredo di Meo, Emanuele Locci, Fabrizio Priano, Mauro Ratto, Lorenzo Repetto, Federico Riboldi, Luca Angelo Rossi, Antonio Tortorici, Luciano Vandone, Aldo Visca. Gli altri 15 membri eletti con il voto di ieri sono: Vincenzo Accardo, Gigi Baldi, Massimo Berruti, Mario Bocchio, Claudio Bonante, Alessio Butti, Franco Cellerino, Gian Ferrari Cuniolo, Giuseppe Giordano, Giorgio Munfiani, Gianni Olivieri, Giovanni Piazzale, Angelo Priolo, Nicola Sirchia e Angelo Spinelli.
Antonio Maconi, nominato vice coordinatore, ha parlato di “grandi successi dei sindaci del Pdl in provincia. Siamo partiti con Fabbio ad Alessandria e ci auspichiamo una ripartenza vittoriosa sempre da Alessandria”. Ma ha parlato anche di primarie nella scelta degli amministratori, raccogliendo un applauso convinto, soffocato dalla preccisazione: “tranne ovviamente quando non ci sono i tempi tecnici per farlo o quando c’è un sindaco Pdl uscente”. Insomma, sarà per la prossima volta.
Aggiunge poi, ai nostri microfoni: “sarà il direttivo regionale a decidere, ma l’indicazione che arriva da questo congresso va verso la ricandidatura di Piercarlo Fabbio”.
Il sindaco uscente coglie la palla al balzo e dal palco ringrazia “per la mia candidatura riaffermata (nulla toglie che un Congresso la possa negare)”. E’ consapevole che la conferma “non è quindi un atto automatico, né dovuto. Ci lavorerò con più lena da domani, cercando di proporre all’elettorato un ventaglio di sostegno al Pdl costituito da alcune liste di partito e civiche che devono dare l’idea della ricerca di espansibilità della nostra azione”. Fabbio non si lascia sfuggire l’occasione per ribadire che, Corte dei Conti o meno, “saremo ‘dimessi’ se gli elettori lo vorranno” e che quindi arriverà alla fine del mandato stando seduto sulla sedia da primo cittadino, conquistata cinque anni fa.
Intanto Maconi, dal pulpito del congresso, prova a tendere la mano anche verso il terzo polo, “senza dimenticare però quello che è il nostro alleato storico, la Lega, con la quale stiamo ben governando in molte realtà”. Ma la Lega, qualche ora dopo, avrebbe scelto durante il congresso straordinario la strada della separazione, candidando alla carica di sindaco Roberto Sarti, attuale capogruppo il consiglio.
Anche se l’appuntamento elettorale ha catalizzato l’attenzione di buona parte dei delegati, è stata anche l’occasione per il popolo delle libertà per tentare di rinsaldare un rapporto tra dirigenza e base. “Il partito c’è”, è stato detto. E ieri è sembrato davvero un partito che vuole ripartire lasciandosi alle spalle il berlusconismo, gli inni, gli sfarzi e gli slogan.
Emanuela Repetti, nominata coordinatrice, e Maconi, vice, promettono “più coinvolgimento nelle scelte”. L’onorevole novese si rivolge alle donne, esortandole a “non mettersi da parte”; il giovane Emanuele Locci dice di voler tornare a credere il un partito “dove i dirigenti smettano di essere attenti solo a compiacere i più potenti e tornino ad ascoltare la base. Un partito che non freni più la crescita di chi vale e in politica il valore lo si misura in termini di consenso, di competenze, di militanza e di lavoro”.
Nel direttivo sono entrati di diritto i sostenitori della mozione Repetti: Paolo Bonadeo, Luigi Bonetti, Paolo Luigi Bruno, Daniele Calore, Vito De Luca, Alfredo di Meo, Emanuele Locci, Fabrizio Priano, Mauro Ratto, Lorenzo Repetto, Federico Riboldi, Luca Angelo Rossi, Antonio Tortorici, Luciano Vandone, Aldo Visca. Gli altri 15 membri eletti con il voto di ieri sono: Vincenzo Accardo, Gigi Baldi, Massimo Berruti, Mario Bocchio, Claudio Bonante, Alessio Butti, Franco Cellerino, Gian Ferrari Cuniolo, Giuseppe Giordano, Giorgio Munfiani, Gianni Olivieri, Giovanni Piazzale, Angelo Priolo, Nicola Sirchia e Angelo Spinelli.