Minoranza unita per bloccare l’esternalizzazione dell’ufficio Tributi
Tre firme, un solo obiettivo. Gianni Ivaldi, Giorgio Barberis e Diego Malagrino chiedono maggiori spiegazioni all'amministrazione sulla politica di esternalizzare l'ufficio Tributi all'interno della partecipata comunale Al.tri. Con un'ulteriore spesa per la location: il mercato coperto di via San Lorenzo oppure uno spazio all'interno di una delle sedi comunali, a costo zero?
Tre firme, un solo obiettivo. Gianni Ivaldi, Giorgio Barberis e Diego Malagrino chiedono maggiori spiegazioni all'amministrazione sulla politica di esternalizzare l'ufficio Tributi all'interno della partecipata comunale Al.tri. Con un'ulteriore spesa per la location: il mercato coperto di via San Lorenzo oppure uno spazio all'interno di una delle sedi comunali, a costo zero?
Tre firme: Gianni Ivaldi (nella foto) del Partito Democratico, Giorgio Barberis di Rifondazione Comunista e Diego Malagrino dei Moderati chiedono al più presto una commissione consiliare Bilancio per approfondire i documenti contabili e il piano industriale di questa società, 100% del Comune, che secondo molti “andrebbe in realtà chiusa” per l’inoperosità dimostrata durante questi due anni di vita. Due anni fa, infatti, Al.tri era stata istituita proprio per la gestione tributi sul nostro territorio: “vorremmo interloquire con il sindaco e con gli amministratori di questa società – replica la minoranza – perché ancora non ci è chiara la sua mission, la visione strategica e il suo ruolo futuro”. Questa partecipata ad oggi sembra infatti non aver ancora “mosso i primi passi”, nonostante i due anni di vita sulla carta: “non riesce ad andare oltre la nomina degli amministratori e risulta essere solo un costo per l’Ente”.
Molto chiara sembra essere invece la volontà del Comune di esternalizzare quello che oggi rappresenta l’ufficio comunale tributi, e i suoi dipendenti, proprio all’interno di questa società “invisibile”. Dopo un incontro svoltosi la scorsa settimana, i tre rappresentanti della minoranza hanno voluto sottolineare la preoccupazione dei dipendenti del servizio tributi, che oggi ha sede a Palazzo Cuttica. “E’ necessario sapere quali sono le intenzioni dell’amministrazione, senza dimenticare di tenere conto delle innovazioni normative in materia di tributi avvenute recentemente e del ruolo importante che il personale svolge e potrebbe svolgere in futuro”, insiste la minoranza.
Sembra quindi di rilevante importanza verificare la necessità di “esistenza” di questa società partecipata, in relazione ovviamente al legame con il servizio tributi, affinché si possa tutelare la situazione economica dell’Ente comunale, soprattutto dopo la pronuncia di “squilibrio finanziario strutturale” ad opera della Corte dei Conti. Proprio sotto l’aspetto economico, “di spesa”, non va sottovalutata la possibilità presa in esame da Fabbio e dalla sua giunta di spostare la sede di questi uffici tributi, all’interno della sede dell’ex mercato coperto di via San Lorenzo. “Consideriamo assurdo, oneroso e inopportuno – annunciano Ivaldi, Barberis, Malagrino – un eventuale trasferimento della sede, che oggi è all’interno di spazi di proprietà comunale (Palazzo Cuttica) e quindi a ‘costo zero’, all’interno di locali in affitto, ancora da adeguare, che comporterebbero un ulteriore spesa per le casse comunali”.