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Né Bellotti, né Demarte, l’Idv passa la mano: niente lista alle elezioni
L'idv potrebbe rinunciare ad una lista con il simbolo di partito alle prossime amministrative ad Alessandria. "L'orientamento è questo", conferma il commissario Luigi Cursio. Demarte annuncia: "sceglierò chi appoggiare"
L'idv potrebbe rinunciare ad una lista con il simbolo di partito alle prossime amministrative ad Alessandria. "L'orientamento è questo", conferma il commissario Luigi Cursio. Demarte annuncia: "sceglierò chi appoggiare"
Potrebbe non esserci il simbolo dell’Idv, Italia dei Valori, alle prossime amministrative ad Alessandria.
“Al momento questo è l’orientamento, ma stiamo ancora valutando”, dice l’onorevole Luigi Cursio, “commissario” per Alessandria, dopo il congelamento – relativamente solo alla città di Gagliaudo – della carica di coordinatore provinciale di Vincenzo Demarte. Motivo? Si potrebbe dire che, nel caso dell’Idv, tra i due litiganti (Vincenzo Demarte e Paolo Bellotti), il commissario super partes ha stabilito che non sarà nessuno a godere. “Si sono in effetti alzati un po’ troppo i toni ultimemente”, ammette e denti stretti Cursio. Quindi, tutti a bagnomaria, in attesa che le nebbie si dipanino.
Al momento non è dato neppure sapere se, anche in assenza di una lista con il simbolo del partito, verrà data indicazione di voto: “è prematuro. Al momento non ne abbiamo ancora parlato”, ribadisce l’onorevole. Però il partito è disposto, anzi “lieto” di “dialogare con le forze di centro sinistra in campo alla stesura del programma elettorale”.
Mentre l’attuale consigliere Bellotti ha già annunciato che non si candiderà “anche per salvaguardare la propria incolumità personale” dopo le denunce contro le presunte infiltrazioni della malavita nella politica alessandrina, Demarte non sembra del tutto intenzionato a seguire l’esempio e mettere da parte il suo potenziale bacino di voti. “Alessandria è la mia città ed è mia intenzione continuare ad impegnami. Se non ci sarà una lista Idv, mi attiverò a dare il mio personale contributo al candidato che riterrò più vicino a quei valori per me prioritari”, dice il segretario provinciale. Sulla questione alessandrina non aggiunge altro.
Ma il malumore del capoluogo rischia di contagiare anche il resto del movimento in provincia.
La lotta interna tra il consigliere Bellotti e il segretario Demarte ha infatti monopolizzato le attenzioni del direttivo nell’ultimo periodo, tanto che da Novi è arrivata sul tavolo del direttivo regionale una vibrata protesta. I delegati novesi si “asterranno” dal partecipare alle riunioni del provinciale fino a quando non verrà superata l’impasse.
Prove di dialogo, intanto, a Serravalle Scrivia ed Acqui, dove a maggio si andrà alle urne. “Ad Acqui si sono tenute le primarie e ci confronteremo con chi le ha vinte”, dice Demarte. A Serravalle la situazione torna a complicarsi. Anche nel basso Piemonte il centro sinistra è diviso tra Alberto Carbone e Emanuele Parodi (Pd). “Abbiamo due persone valide che potrebbero impegnarsi – dice ancora il coordinatore provinciale – valuteremo se ci possono essere aperture, in prima istanza con il Pd”.
“Al momento questo è l’orientamento, ma stiamo ancora valutando”, dice l’onorevole Luigi Cursio, “commissario” per Alessandria, dopo il congelamento – relativamente solo alla città di Gagliaudo – della carica di coordinatore provinciale di Vincenzo Demarte. Motivo? Si potrebbe dire che, nel caso dell’Idv, tra i due litiganti (Vincenzo Demarte e Paolo Bellotti), il commissario super partes ha stabilito che non sarà nessuno a godere. “Si sono in effetti alzati un po’ troppo i toni ultimemente”, ammette e denti stretti Cursio. Quindi, tutti a bagnomaria, in attesa che le nebbie si dipanino.
Al momento non è dato neppure sapere se, anche in assenza di una lista con il simbolo del partito, verrà data indicazione di voto: “è prematuro. Al momento non ne abbiamo ancora parlato”, ribadisce l’onorevole. Però il partito è disposto, anzi “lieto” di “dialogare con le forze di centro sinistra in campo alla stesura del programma elettorale”.
Mentre l’attuale consigliere Bellotti ha già annunciato che non si candiderà “anche per salvaguardare la propria incolumità personale” dopo le denunce contro le presunte infiltrazioni della malavita nella politica alessandrina, Demarte non sembra del tutto intenzionato a seguire l’esempio e mettere da parte il suo potenziale bacino di voti. “Alessandria è la mia città ed è mia intenzione continuare ad impegnami. Se non ci sarà una lista Idv, mi attiverò a dare il mio personale contributo al candidato che riterrò più vicino a quei valori per me prioritari”, dice il segretario provinciale. Sulla questione alessandrina non aggiunge altro.
Ma il malumore del capoluogo rischia di contagiare anche il resto del movimento in provincia.
La lotta interna tra il consigliere Bellotti e il segretario Demarte ha infatti monopolizzato le attenzioni del direttivo nell’ultimo periodo, tanto che da Novi è arrivata sul tavolo del direttivo regionale una vibrata protesta. I delegati novesi si “asterranno” dal partecipare alle riunioni del provinciale fino a quando non verrà superata l’impasse.
Prove di dialogo, intanto, a Serravalle Scrivia ed Acqui, dove a maggio si andrà alle urne. “Ad Acqui si sono tenute le primarie e ci confronteremo con chi le ha vinte”, dice Demarte. A Serravalle la situazione torna a complicarsi. Anche nel basso Piemonte il centro sinistra è diviso tra Alberto Carbone e Emanuele Parodi (Pd). “Abbiamo due persone valide che potrebbero impegnarsi – dice ancora il coordinatore provinciale – valuteremo se ci possono essere aperture, in prima istanza con il Pd”.