Palazzo Rosso tra voto e dissesto
Crescono tensione e attesa per il consiglio comunale di stasera. Si parlerà della pronuncia della Corte e del dissesto dellEnte? Alle porte cè il commissariamento, o il sindaco Fabbio cercherà di restare in sella fino a maggio? Intanto si aprono nuovi scenari elettorali
Crescono tensione e attesa per il consiglio comunale di stasera. Si parlerà della pronuncia della Corte e del dissesto dell?Ente? Alle porte c?è il commissariamento, o il sindaco Fabbio cercherà di restare in sella fino a maggio? Intanto si aprono nuovi scenari elettorali
Da verificare le reazioni del primo cittadino, la cui dichiarazione ufficiale “chiederemo probabilmente l’intervento di un arbitro super partes” ha suscitato perplessità, e anche interrogativi e ipotesi, tra molti addetti ai lavori. Cosa intendeva dire Fabbio? E’ stata solo una reazione ‘a caldo’, e la trasferta in Vaticano del week end gli avrà stimolato nuove riflessioni?
Certamente quasi tutti sembrano concordare sul fatto che la Corte dei Conti, al di là dei livori e delle partigianerie di chi è coinvolto nei singoli procedimenti, è essa stessa l’organo imparziale e super partes chiamato a giudicare, per conto dello Stato, l’operato degli enti pubblici sul fronte contabile. Però appunto quell’espressione del sindaco rimane lì, in sospeso, e andrà in qualche modo spiegata.
Ma lo snodo vero, ormai, non è se il dissesto del Comune di Alessandria ci sarà (basta leggere gli atti della Corte dei Conti), ma come verrà gestito. E, soprattutto, quali saranno le conseguenze, non solo politiche in senso stretto, ma anche e soprattutto sociali ed economiche, per tutta la filiera di attività che ruotano attorno a Palazzo Rosso. In fin dei conti, in maniera diretta o indiretta, per l’intera città. Un commissariamento dell’ente avrebbe (avrà?) come evidente conseguenza un piano pluriennale di rigore, tagli occupazionali, diminuzione dei servizi sociali (e aumento del loro costo per gli utenti), riduzione al minimo degli investimenti. E per le partecipate, i consorzi, le cooperative che oggi vantano ampi crediti nel confronti del Comune, l’arrivo di un commissario sarebbe un vantaggio o un ulteriore handicap? Forse la maggior responsabilità del sindaco Fabbio e della sua maggioranza sta proprio nel non aver preso atto, negli ultimi mesi soprattutto, della gravità degli eventi, non tanto sul piano personale (per quanto la questione del danno erariale da circa 40 milioni di euro non sia questione trascurabile), ma per tutta la collettività. E adesso, naturalmente, i margini di manovra rispetto alla situazione generale sono davvero poca cosa.
Candidature elettorali: giochi da rifare?
Ma sul piano politico elettorale cosa accadrà? Piercarlo Fabbio appariva, fino a qualche giorno fa, fortemente intenzionato a ricandidarsi, come evidenziato anche dai cartelloni 6×3 appesi in diversi punti della città, e tutti centrati sulla sua figura, e non sul partito. L’impressione è però che, alla luce anche degli ultimi eventi, dopo il congresso provinciale del Pdl di domenica 26 febbraio potrebbero esserci svolte importanti. E che insomma il Popolo della Libertà potrebbe attrezzarsi a vivere, sia pur in forma emergenziale, la nuova fase della politica cittadina. Magari anche riaprendo il dialogo con la Lega Nord: i 6×3 del suo candidato in pectore, il capogruppo a Palazzo Rosso Roberto Sarti, fanno bella mostra accanto a quelli di Fabbio, ma la candidatura ancora non è stata ufficializzata, probabilmente proprio in vista di un’ultima verifica post congresso con i “vecchi” alleati. Insomma, il Pdl potrebbe “scaricare” l’attuale sindaco, e trovare così un nuovo accordo con il Carroccio? E a quel punto Fabbio correrebbe da solo, forte della convinzione del complotto ai suoi danni, e sotto sotto della consapevolezza di essere ancora abbastanza forte da riuscire a far perdere chiunque altro, nel campo del centro destra?
Ma anche oltre i confini del centro destra i giochi sono ancora tutti da fare: la candidata ufficiale del centro sinistra, Rita Rossa, tace ormai da un paio di mesi, forse consapevole che in questa fase confusa si cresce in autorevolezza proprio stando fuori dalla mischia. Però non è ancora chiaro, ad esempio, se l’Idv la appoggerà, o se il segretario provinciale Demarte, riconquistato il controllo del partito, sceglierà di presentare non solo una propria lista, ma un candidato sindaco. Lui stesso, magari. Così come c’è apprensione, nel centro sinistra, per i voti che, dal suo elettorato potenziale, potrebbero ‘migrare’ verso Il Movimento 5 Stelle, il cui candidato è peraltro ancora sconosciuto.
Ma la vera incognita della campagna elettorale alle porte è Mara Scagni: da mesi si dice determinata ad esserci, e ci vuol poco, ormai, a capire che si candiderà, forte anche del ‘lancio’ del suo storico avversario Piercarlo Fabbio, che nell’ultima sua esternazione di venerdì scorso ne ha certamente enfatizzato il ruolo. E se fosse lei la candidata di TuAlessandria, il movimento civico promosso dall’onorevole Felice Borgoglio?