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Pronuncia Corte dei Conti: altri 30 giorni. Arriva anche il commento del sindaco
E'arrivata, ormai dopo quasi un mese, la pronuncia della Corte dei Conti di Torino, Sezione Controllo: altri 30 giorni di tempo per l'amministrazione Fabbio per sistemare quei punti lasciati in sospeso. La supervisione della procedura è stata affidata al Prefetto e alla Conferenza unificata presso il Consiglio dei Ministri. Ma intanto arrivano le prime dichiarazioni di Fabbio
E'arrivata, ormai dopo quasi un mese, la pronuncia della Corte dei Conti di Torino, Sezione Controllo: altri 30 giorni di tempo per l'amministrazione Fabbio per sistemare quei punti lasciati in sospeso. La supervisione della procedura è stata affidata al Prefetto e alla Conferenza unificata presso il Consiglio dei Ministri. Ma intanto arrivano le prime dichiarazioni di Fabbio
17:00 Dichiarazioni di Fabbio sulla pronuncia
“Per gli amanti della cabala, oggi, Venerdì 17, la Corte dei Conti ci ha rimandati ad una terza adunanza. Se avessero voluto avrebbero deciso subito. Invece hanno allungato di altri 30 giorni la procedura. Andiamo verso le idi di Marzo, ma visto che il rapporto con la Corte non è idilliaco, chiederemo probabilmente l’intervento di un arbitro super partes. È infatti evidente che chi ha attivato il percorso contro di noi, lo fa per distrarre l’opinione pubblica dai disastri che aveva lasciato. A questo punto dobbiamo togliere il puntatore laser dalle mani politiche pericolose di chi ci desiderava morti o comunque avrebbe preferito facessimo Natale in una capanna di qualche Gulag russo. Menomale che Giudici e Giustizia hanno il loro percorso indipendente dai desiderata di Mara Scagni. Alla luce dell’impegno necessario per il bene di Alessandria non possiamo tenere la questione ad uso e consumo delle aspirazioni politiche della sinistra, che preferisce evitare il giudizio degli elettori già espropriati dal loro potere con il Governo apparentemente tecnico. Noi siamo del popolo un’espressione viva e propositiva, non vogliamo essere tenuti a bagno Maria o a “bagno Mara” fino alla sua improbabile candidatura”.
“Per gli amanti della cabala, oggi, Venerdì 17, la Corte dei Conti ci ha rimandati ad una terza adunanza. Se avessero voluto avrebbero deciso subito. Invece hanno allungato di altri 30 giorni la procedura. Andiamo verso le idi di Marzo, ma visto che il rapporto con la Corte non è idilliaco, chiederemo probabilmente l’intervento di un arbitro super partes. È infatti evidente che chi ha attivato il percorso contro di noi, lo fa per distrarre l’opinione pubblica dai disastri che aveva lasciato. A questo punto dobbiamo togliere il puntatore laser dalle mani politiche pericolose di chi ci desiderava morti o comunque avrebbe preferito facessimo Natale in una capanna di qualche Gulag russo. Menomale che Giudici e Giustizia hanno il loro percorso indipendente dai desiderata di Mara Scagni. Alla luce dell’impegno necessario per il bene di Alessandria non possiamo tenere la questione ad uso e consumo delle aspirazioni politiche della sinistra, che preferisce evitare il giudizio degli elettori già espropriati dal loro potere con il Governo apparentemente tecnico. Noi siamo del popolo un’espressione viva e propositiva, non vogliamo essere tenuti a bagno Maria o a “bagno Mara” fino alla sua improbabile candidatura”.
Sembra essersi conclusa la lunga attesa a Palazzo Rosso: è arrivata la pronuncia della Corte dei Conti di Torino, Sezione Controllo che si attendeva ormai da un mese.
Si tratterebbe della procedura di “dissesto guidato”, quella indicata nel documento giunto oggi a Palazzo Rosso: altri 31 giorni, sino al 21 marzo quindi, per modificare gli ultimi punti che ancora non sembravano aver avuto risposta. Almeno questo era stato dichiarato dai giudici della Corte dei Conti nel corso dell’incontro del mese scorso con l’assessore al Bilancio, Franco Trussi, e il ragioniere capo Paolo Ansaldi. Alcuni punti ancora imprecisi e con necessità di ulteriori delucidazioni e verifiche, come la tesoreria e le partecipate.
Questa “nuova” operazione, secondo quando dettato dalla Sezione Controllo, dovrebbe avvenire sotto la supervisione del Prefetto, Francesco Paolo Castaldo e della Conferenza unificata presso il Consiglio dei Ministri. In copia al documento arrivato oggi nelle mani dell’amministrazione ci sono infatti anche questi due organi, oltre al sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali.
Staremo a vedere come l’amministrazione Fabbio deciderà di procede, anche se l’unica alternativa, oltre alla strada indicata dalla Corte, sembra essere quella dell'”ammissione del dissesto” e la relativa votazione “per dissesto” del Consiglio comunale.
Si tratterebbe della procedura di “dissesto guidato”, quella indicata nel documento giunto oggi a Palazzo Rosso: altri 31 giorni, sino al 21 marzo quindi, per modificare gli ultimi punti che ancora non sembravano aver avuto risposta. Almeno questo era stato dichiarato dai giudici della Corte dei Conti nel corso dell’incontro del mese scorso con l’assessore al Bilancio, Franco Trussi, e il ragioniere capo Paolo Ansaldi. Alcuni punti ancora imprecisi e con necessità di ulteriori delucidazioni e verifiche, come la tesoreria e le partecipate.
Questa “nuova” operazione, secondo quando dettato dalla Sezione Controllo, dovrebbe avvenire sotto la supervisione del Prefetto, Francesco Paolo Castaldo e della Conferenza unificata presso il Consiglio dei Ministri. In copia al documento arrivato oggi nelle mani dell’amministrazione ci sono infatti anche questi due organi, oltre al sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali.
Staremo a vedere come l’amministrazione Fabbio deciderà di procede, anche se l’unica alternativa, oltre alla strada indicata dalla Corte, sembra essere quella dell'”ammissione del dissesto” e la relativa votazione “per dissesto” del Consiglio comunale.