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Scoperto un antiquario evasore totale
Nuova operazione della Guardia di Finanza. In cinque anni l'imprenditore aveva occultato ricavi per oltre 3 milioni e 600 mila euro
Nuova operazione della Guardia di Finanza. In cinque anni l'imprenditore aveva occultato ricavi per oltre 3 milioni e 600 mila euro
Un altro evasore totale è caduto nelle maglie sempre più strette della Guardia di Finanza: è un imprenditore alessandrino che esercitava abusivamente, non avendo mai provveduto alla comunicazioni all’autorità comunale, l’attività di commercio al dettaglio di cose antiche e usate, occultandone i ricavi e sottraendosi così completamente al pagamento delle imposte dovute. L’hanno scoperto i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Alessandria che sono poi riusciti, nel corso di approfondite indagini finanziarie, a quantificare in oltre 3 milioni e 600 mila euro gli importi evasi dall’imprenditore negli ultimi cinque anni di attività.
L’operazione è scattata a conclusione di un’attenta attività investigativa, condotta con l’ausilio dell’Anagrafe Tributaria, dalla quale è emerso come l’antiquario si fosse finora limitato a dichiarare all’Erario le sole rendite immobiliari e avesse invece nascosto ogni evidenza relativa alla propria attività imprenditoriale.
Dopo la verifica fiscale, l’uomo è stato quindi segnalato all’autorità giudiziaria per il reato di infedele dichiarazione, punito con la reclusione da uno a tre anni, e all’Agenzia delle Entrate per il recupero a tassazione delle somme evase. All’imprenditore è stata inoltre contestata la mancata richiesta di autorizzazione all’esercizio di antiquario, violazione soggetta alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma che varia da 154 a 1.032 euro.
L’operazione è scattata a conclusione di un’attenta attività investigativa, condotta con l’ausilio dell’Anagrafe Tributaria, dalla quale è emerso come l’antiquario si fosse finora limitato a dichiarare all’Erario le sole rendite immobiliari e avesse invece nascosto ogni evidenza relativa alla propria attività imprenditoriale.
Dopo la verifica fiscale, l’uomo è stato quindi segnalato all’autorità giudiziaria per il reato di infedele dichiarazione, punito con la reclusione da uno a tre anni, e all’Agenzia delle Entrate per il recupero a tassazione delle somme evase. All’imprenditore è stata inoltre contestata la mancata richiesta di autorizzazione all’esercizio di antiquario, violazione soggetta alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma che varia da 154 a 1.032 euro.