La società degli “invisibili”…che siamo noi
La società spesso non si accorge delle situazioni di degrado sociale che ha davanti agli occhi. A mostrarle e a raccontare la propria esperienza di "vita vissuta" è una volontaria alessandrina che offre aiuto a coloro che vivono situazioni sociali problematiche, peggiorate dal freddo gelido di queste settimane
La società spesso non si accorge delle situazioni di degrado sociale che ha davanti agli occhi. A mostrarle e a raccontare la propria esperienza di "vita vissuta" è una volontaria alessandrina che offre aiuto a coloro che vivono situazioni sociali problematiche, peggiorate dal freddo gelido di queste settimane
“La mamma degli ultimi” (come è conosciuta) però ce l’ha fatta: è una volontaria alessandrina che da anni si occupa di quelle persone che vivono ai margini della strada, in condizioni di vita davvero inimmaginabili. Quella realtà sociale degli “invisibili”, che in realtà rende invisibili noi, come comunità, che non ce ne accorgiamo. Questa volontaria, che è anche una mamma e una moglie, ha portato la propria testimonianza, raccontando spaccati di vita di questi giovani, uomini e donne, e anziani dei quali da anni si prende cura, con i quali ha imparato a costruire un rapporto di “fiducia”. Questa volontaria racconta la propria esperienza, quasi quotidiana, nel corso della commissione Politiche Sociali, nella speranza di ricevere un aiuto, un sostegno da parte delle istituzioni, dell’ente comunale.
Eh si, perché in questo periodo il principale nemico è diventato il freddo e le bassissime temperature, scese di molto sotto lo 0. Queste persone non hanno un tetto sotto il quale ripararsi dal gelo, né possiedono spesso gli indumenti idonei e più caldi, né altre forme di protezione (coperte, pasti caldi). Come sono stati definiti, sono proprio “gli ultimi”.
“Perché per questa emergenza gelo non si pensa ad una sistemazione temporanea, che li raccolga tutti insieme?”. Molti comuni hanno allestito tende della Protezione civile nelle stazioni ferroviarie, o hanno adibito strutture per l’emergenza. L’assessore Teresa Curino, gli uffici competenti e lo staff tecnico dell’amministrazione comunale hanno già attivato una sorta di “tavolo di lavoro” con il confronto con questa volontaria che può aiutare ad identificare le principali necessità di questi “invisibili”, per trovare nel più breve tempo possibile una soluzione. La più idonea e fattibile, viste le problematiche sociali e le “dipendenze” di questi “ultimi”, che per qualche giorno, forse, potrebbero diventare “i primi”: primi a non soffrire più il freddo gelido della notte in strada, su letti di fortuna.